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RECENSIONE "Cuore liquido. L'Ermafrodito " di Giacomo Balzano


 

Titolo: Cuore Liquido. L'Ermafrodito

Autore: Giacomo Balzano

Edizioni:  Les Flâneurs Edizioni

Genere: Narrativa contemporanea

Pagine: 226

Prezzo: Eu 16,15


Sinossi:

 Nelly è un’impiegata barese trentenne, sposata con un agente cinematografico e madre di un bambino di quattro anni, Renzo, che non ha ancora pronunciato la prima parola. Il clima in casa è abbastanza sereno, fino a quando la ragazza si accorge all’improvviso di non poter più comandare il movimento delle gambe. A quel sintomo ben presto si affiancano altri strani fenomeni, come l’istinto di fare e farsi del male. Sulla routine familiare si abbatte una tempesta che la porta ad affrontare una nuova realtà e percezione di sé stessa, e a indagare le radici del proprio disagio. Fino alla diagnosi: Nelly è borderline. Un disturbo che nella letteratura psicologica viene associato al mito dell’ermafrodito, la cui figura ricorre spesso nei suoi sogni. Un romanzo sulla fede nella conoscenza del sé, che insegna che a volte il passato può presentarsi come un vaso di Pandora, ma che scoperchiarlo può rivelarsi catartico.

 

Recensione:

" Possono raggi di sole primaverili, sciogliere come neve una per-
sona? Io mi sento così. Liquida. Da quella mattina in cui fasci di
luce tiepida hanno invaso la mia stanza, vedo slegarsi molte cose
dentro e fuori di me. "

Nelly e Matteo sono una coppia apparentemente felice, con un figlio, Renzo, che però, a 4 anni, non parla ancora. I genitori confidano che un giorno o l'altro si compia un miracolo, e che il piccolo si sblocchi, iniziando finalmente a parlare. Ma il problema di Renzo non è il solo dolore che Nelly deve sopportare: un giorno infatti si sveglia diversa, avverte una strana e inquietante sensazione di vuoto appena poggia i piedi per terra. Non solo, Nelly sente delle voci nella sua testa, che la spingono a farsi del male. Che stia impazzendo? si chiede la giovane. Amante della scrittura, la donna annota tutto sul suo diario, dove inizierà a raccontare qualcosa di più bizzarro ancora: la notte, Nelly comincia a fare dei sogni particolari, a volte spaventosi, di ninfe con sembianze sia femminili che maschili. Ma i sogni nascondono molto più di semplici immagini senza senso. I conturbanti incubi che scuotono la mente e il corpo della ragazza, la condurranno dritta dalla madre, con la quale ha da sempre un rapporto freddo, distaccato. Perchè nei suoi sogni Nelly rivive momenti della sua infanzia, che, sopiti nella parte più incoscia del suo cervello, ora stanno prepotentemente tornando a galla, portandola a pensare di essere malata. L'addentrarsi nei meandri del suo inconscio, anche grazie alle rivelazioni che le farà la madre, aprirà del tutto quella fessura che da tempo cercava di farsi strada dentro Nelly. Quello in cui ci accompagna l'autore è un vero e proprio viaggio interiore, scandito da gesti e problemi quotidiani, che fanno solo da sfondo alla ricerca di Nelly del suo vero Io e che farà riflettere anche il lettore sul significato di "Sé".

 

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