Jude Archer

Recensione: Stelle e Ottone. The hidden society - Jude Archer

5/15/2024




Titolo
: Stelle e Ottone. The Hidden Society
Autorǝ: Jude Archer 
Editore: Il Castoro - 23 Gennaio 2024
Pagine: 480
Prezzo: € 22,80

Trama

Ambra Valmori pensa che i suoi unici problemi siano l’imminente esame di archeologia persiana e la competizione spietata con il suo odiato rivale accademico, Ismael Sagredo. Ma gli astri hanno altri piani per il suo destino. Nel giro di una notte scopre che la magia esiste ed è ovunque intorno a lei, che i professori dell’Academia delle arti magiche di Seledia la considerano una minaccia alla loro segretezza e, peggio ancora, che il brillante mago che sarà costretto a farle da maestro è proprio Ismael. In una Venezia affascinante e inedita, insieme faranno luce sul misterioso passato di Ambra, che capirà di se stessa molto più di quanto aveva mai immaginato. E scoprirà che le stelle possono essere crudeli.



Recensione

Spinta fortemente da una copertina favolosa e dalla splendida ambientazione veneziana, la mia città preferita, mi sono buttata a capofitto in questa lettura. 
Devo ammettere che avevo delle aspettative altissime, negli ultimi tempi sentivo parlare solo di questo libro, ho letto tante recensione che lo decantavano come il romanzo dell'anno da non essermi soffermata sulle recensioni negative. 

La protagonista di "Stelle e Ottone" è Ambra Valmori, genovese di origine ma per motivi di studi si ritrova nell'affascinante Venezia, è una studentessa ambiziosa, un voto inferiore al 30 e Lode non è assolutamente contemplato nel suo libretto accademico. Il suo unico obiettivo è prendersi la laurea ed essere una studiosa migliore di Ismael Sagredo, suo rivale da ben 4 anni. Almeno, questa era la sua vita un anno prima,  prima che una brutta esperienza la segna tragicamente, ma nonostante questo vuole ancora la laurea, vuole ancora essere migliore di Sagredo ma non riesce più ad essere la stessa persona. Con questa nuova consapevolezza di se stessa scopre l'esistenza di un mondo magico, di una società segreta- la Hidden Society - che vive al fianco degli umani e di un'accademia magica, che sorge a Seledia e si occupa dell'istruzione dei giovani maghi. La scoperta di questa accademia cambia le carte in tavola e la nostra protagonista farà di tutto per farne parte. 
Per Ambra le sorprese non finisco qui scopre, infatti, che il suo acerrimo rivale non solo è un mago e quindi fa parte di questa società ma che sarà proprio lui a farle da maestro. 
La trama di per sè non è male, forse non la più originale del mondo ma aveva un suo potenziale.

Ci sono tante cose che, secondo la mia modesta opinione, non hanno funzionato. Veniamo a noi:


**** Presenza di possibili spoiler*****

  • Ambra è stato un punto fortemente dolente. E' una persona ambiziosa e fin qui va bene, adoro le protagoniste forti e che sanno quello che vogliono, che lottano per la realizzazione dei propri sogni, ma Ambra per arrivare dove vuole non si fa nessuno scrupolo ad usare, anche in maniera crudele, le persone a cui tiene. Fregandosene altamente delle conseguenze a cui queste persone possono andare incontro. E' una persona immatura, odiosa, lagnosa, crudele, bugiarda, subdola, menefreghista, arrivista, e mi fermo qui anche se la lista è ancora molto lunga. Non sono riuscita ad empatizzare nemmeno per un secondo con lei, anzi ho sperato nella sua morte da pagina 50 circa. Ho sperato anche che Ismael la lasciasse perdere, ma purtroppo non è stato così. Penso che abbia vinto il titolo "Peggiore protagonista di tutti i tempi". 
  • A parte Ambra e Ismael (l'unico personaggio che si salva), i personaggi secondari non sono stati per niente caratterizzati nè dal punto di vista fisico ma nemmeno dal punto di vista caratteriale. Ad un certo punto compaiono questi due personaggi che, non ricordo nemmeno il loro nome, e di punto in bianco diventano super amici di Ambra, tanto da rischiare tutto, ma con la protagonista ci avranno parlato si e no 4 volte. 
  • La caratterizzazione magica assolutamente non pervenuta, ci vengono spiegate si e no due cose sulla magia e metà di queste cose non sono neanche riuscita a capirle. Ho capito solo che la magia è divisa in diverse branche, i maghi riescono ad usarle tutte ma solo in una si specializzano. Una di questa branche è la creazione di "artefatti", degli strumenti magici, che ti permettono di fare determinate cose. Io ho capito solo la questione degli artefatti, le altre branche non so come funzionano, la magia è solo rilegata a questi artefatti, per il resto è tutta una questione di studio, di ricerca. 
  • Ambra e Ismael sono stati sempre dei rivali, ma non ci vengono spiegati il motivo di questa rivalità, assistiamo solo ai battibecchi pieni di astio e odio, soprattutto da parte di Ambra. Non capisco neanche la nascita della parte romance, Ismael è stato gentile in alcune occasioni (anche se Ambra non si meritava nessun tipo di gentilezza) ma non ho sentito nessuna tensione tra i due, nessun trasporto dal punto di vista sentimentale. Ogni tanto Ambra ha apprezzato la sua bellezza, ma da qui ad avere un trasporto emotivo ce ne passa, soprattutto per come si è comportata con lui. Se provi anche solo un briciolo di affetto certe cose non si possono fare. Quindi passiamo dalla rivalità, dall'astio, al fatto che Ismael faccia di tutto per lei, rischiando anche la carriera, e allo stare insieme e ti chiedi come sia successo. 
  • Ambra ha studiato un sacco per prendere questa benedetta laurea, è stato il suo pallino fisso per anni, poi quando scopre l'accademia di magia, lo studio passa in secondo piano se ne scorda completamente e il suo unico pensiero è entrare in quell'accademia. Non l'ho trovato credibile. Come non ho trovato credibile il rapporto con i genitori. Li ha dipinti come iperprotettivi e di loro si sente parlare solo due volte e Ambra, una volta dentro l'accademia, non ha più nessun tipo di  contatto con loro, neanche una chiamata. L'amica di famiglia ha avvisato che la figlia sta bene e stop, ma non è credibile, dopo quello che già era successo ad Ambra io non credo sia possibile che i genitori descritti come superprotettivi si accontentano delle parole dell'amica senza sentire la voce della figlia. 
  • Lo stile di scrittura non mi è piaciuto per niente, alcuni punti li ho dovuti rileggere più volte perchè non mi erano chiari, non erano comprensibili. Ho faticato a leggerlo, mi è pesato tanto e mi sembrava di non finire più.
  • I combattimenti sono stati imbarazzanti; l'apice è stato raggiunto in questa scena (cito testualmente): 
"La creatura non si accontentò, scattò in avanti e Ismael questa volta si parò con un cuscino. Indietreggiò per l'impatto e tenne alto il suo scudo di piume e seta."
"Ismael sbuffò di fronte alla mia ostinazione e continuò a scartare, fino a quando la creatura non riuscì ad afferrare il cuscino e strapparlo. Una nuvola di piume sbuffò nella stanza."


Un cuscino? Siamo seri? Siamo ad un pigiama party di adolescenti?
Io davvero sono rimasta allibita. 

Odio dover fare le recensioni negative, cerco sempre di trovare il meglio soprattutto negli autori italiani, ma al tempo stesso sono una persona onesta e oggettiva e non potevo scrivere una recensione positiva quando sono rimasta profondamente delusa.
Nonostante il mio pensiero non sconsiglio la lettura di questa storia, i gusti sono personali e sono sicura che ad altre persone possa piacere.









Avete già letto questo libro?
Fatemi sapere la vostra opinione  







c'è posta per noi

C'è post@ per noi #553

5/12/2024

 

Buona domenica lettori! 

Rieccoci con le nostre segnalazioni, prendete carta e penna!











Regole di ingaggio per terroristi alle prime armi - Mauro Bernasconi




Titolo:
 Regole di ingaggio per terroristi alle prime armi 
Autore: Mauro Bernasconi
Editore: Fides Edizioni
Pagine: 242
Data di uscita: 29 Aprile 2024
Prezzo: 17,00€

Sinossi

«Sarò il più bel perdente che abbiate mai visto»


Walter de Mari ha una gamba più corta dell’altra, un umore irascibile e un bar nel cuore di Napoli. Nessuno sospetta che sia proprio lui a celarsi dietro le sembianze de “Il ladro filosofo”, un bandito inafferrabile che svaligia abilmente prestigiose banche con l’intento di regalare il suo bottino alle persone più bisognose. Liberamente ispirato alle prodezze di Vassilis Pakeokostas, passato agli onori della cronaca come “Il Robin Hood
greco”, Regole di ingaggio per terroristi alle prime armi omaggia le più ardite sceneggiature su ricatti e riscatti degli heist movies in questo mirabolante romanzo d’amore e di anarchia.

Biografia: 


Mauro Bernasconi nasce nel 1973 a Napoli, dove vive e svolge a tempo pieno l’attività di marito e padre di due splendidi figli. Nel tempo libero si dedica al lavoro di odontoiatra e, appena può, sottrae ore preziose al sonno per scrivere. Nel 2015 vince il concorso letterario “Ioscrittore”, indetto dal gruppo editoriale Mauri Spagnol per il quale l’anno successivo pubblica anche Tutti liberi. Nel 2019 esce, per 0111 edizioni, La sindrome dell’asino a strisce e il suo romanzo Uranofobia, selezionato dal portale Mangialibri, vince il “Premio Letterario Città di Subiaco”..



L'asino mancino. Archeologia di un'educazione - Paolo Vittoria



Titolo:
 L'asino mancino. Archeologia di un'educazione
Autore: Paolo Vittoria 
Editore: Bibliotheka
Pagine: 92
Data di uscita: 10 Maggio 2024
Prezzo: 16,00

Sinossi

Svogliato e mancino, più volte rimandato e bocciato, il somaro della classe sceglie per sé sempre l’ultimissimo banco, proprio all’angolo dove le due pareti possono sorreggere meglio il collo, l’ideale per assopirsi. Reclutato senza averlo chiesto da una scuola che non riesce in alcun modo ad accendere in lui la minima curiosità, e – come spesso accade – dato per irrimediabilmente perso, il ciuco è però destinato a cambiare pelle, proprio come il Pinocchio di Collodi.
Nella sua vita, infatti, qualcosa è destinato a cambiare, grazie all’incontro con un vero professore e alcuni insospettabili maestri. L’asino si sperimenta come educatore a Napoli, si trasferisce per un lungo periodo in Brasile, supera tutti gli esami per diventare docente universitario, insegna Pedagogia a Rio de Janeiro e diventa uno tra i maggiori esperti internazionali del pensiero di Paulo Freire, con libri tradotti in molte lingue, e rientra a Napoli per insegnare all’Università Federico II.
Il libro L’asino mancino. Archeologia di un’educazione, in libreria il 10 maggio per le edizioni Bibliotheka (pagine 92, 16 euro) è una questa specie di Diario di scuola alla Pennac, capace di alternare serietà e leggerezza, ironia e politica. L’autore ripercorre la propria storia, che è anche la fotografia impietosa e lucidissima dell’attuale modello di scuola, ossessionata dal mercato, dalla tecnologia, dall’ideologia del merito e dalla retorica dell’eccellenza. Una scuola che porta spesso i ragazzi e vivere ansie e frustrazioni e si limita a diagnosticare e certificare deficit di attenzione. Una scuola che non sospetta minimamente che il ragazzo dell’ultimo banco possa un giorno sedere in cattedra e prendere la parola.
Tra i maggiori studiosi di Paulo Freire a livello internazionale, Paolo Vittoria è docente di Pedagogia generale e sociale all’Università di Napoli Federico II.




Uniamoci, amiamoci - Carlo Lapucci



Titolo: 
Uniamoci, amiamoci 
Autore: Carlo Lapucci
Editore: Graphe.it
Pagine: 224
Data di uscita: 26 Maggio 2024
Prezzo: 15,90€

Sinossi:  


Questa ricerca è uno studio, con un repertorio esemplificativo di un settore dei proverbi che nel tempo non ha avuto molta attenzione, classificato come tipologia generica di utilità pratica. Il blasone proverbiale serve più a marcare le differenze, le distanze, le particolarità, usando preferibilmente i difetti altrui. I riflessi antropologici segnalati da questo studio sono notevoli, profondi e anche divertenti, dal momento che scoprono un lato singolare del carattere tipico d’una popolazione che ha più elementi in comune di quanti non vorrebbe avere, tenendo a distanziarsi, smarcarsi, definirsi, mantenendo il proprio stigma, fino all’ultimo paesello della montagna più sperduta.

Blasoni popolari sarebbero da intendere, secondo logica e propriamente, soltanto quelli che gli abitanti d’una località e d’un territorio dànno a se stessi, o alla loro comunità storica, e sono volti, come il blasone nobiliare, a esaltare qualità, imprese, meriti e quanto altro di positivo, in modo da distinguersi, qualificarsi e anche primeggiare su altre società umane, soprattutto sulle popolazioni confinanti e più vicine. Gli studiosi sono passati sopra al fatto che i motti di autoesaltazione di paesi e città, generati dal compiacimento e dalla vanagloria, sono stati l’occasione di dare forma a una critica di altre popolazioni vicine e lontane in infinite parodie coniando detti, spesso molto azzeccati, volti a deridere i difetti, le presunzioni, le malefatte altrui. Molti sono divertenti, pungenti, graziosi, a volte giustamente un po’ graffianti ma non lontani dalla benevolenza; altri castigant ridendo mores, non pochi sono infondati, ingiusti, volti decisamente ad avvilire i destinatari, prevalere su di loro, deriderli, provocarli, moderare il loro valore, i loro meriti, esaltando implicitamente se stessi. Questo è l’aspetto che travalica il gioco innocente e pone il problema del collegamento a fenomeni passati a modalità diverse, ma che sembrano fatte della stessa sostanza.

Biografia: 


CARLO LAPUCCI vive a Firenze, dove ha insegnato per molti anni. I suoi interessi si muovono nel campo della letteratura, della linguistica e delle tradizioni popolari, incentrati sull’individuazione delle radici profonde della cultura italiana. Con Graphe.it edizioni ha pubblicato: La Vecchia dei camini. Vita pubblica e segreta della Befana (2018), L’arte di fare il cattivo. Ovvero origine, epifanie e metamorfosi dell’Orco (2019) e Gesù bambino nasce. Poesia popolare del Natale (2019). In questa stessa collana hanno visto la luce i saggi Magia e poesia e L’arca di Noè (entrambi del 2022).




La lista di Greta - Silvio Governi
 



Titolo: 
La lista di Greta
Autore: Silvio Governi
Editore: Les Flaneurs
Data di uscita: 3 Maggio 2024
Pagine: 366
Prezzo: 20,00€

Sinossi: 

«Tutti noi possiamo credere in quello che vogliamo.
Ci sono tante verità e ognuno ha la sua, quella che lo convince di più.
Tu a che cosa vuoi credere?».

Quanto conosciamo i nostri figli adolescenti? Greta è una figlia unica sedicenne, suo padre Antonio è un ispettore di polizia e sua madre un’infermiera. La sua amica del cuore Viola è per lei una sorella sin dall’infanzia, ma da qualche tempo nelle maglie strette del loro legame si è inserita Giulia, una ragazza tanto carismatica quanto irrequieta. Il trio concepisce un proposito, ovviamente segreto: stilare una lista di dieci desideri da realizzare insieme, a qualsiasi prezzo. Un giorno, Greta scompare nel nulla. Antonio gira in tondo fra la scuola e le amicizie della figlia, finché Mara, la collega che dirige le indagini, controlla le immagini della sorveglianza interna
del condominio in cui vive la loro famiglia. In un breve filmato sgranato si vede una macchina che accosta all’altezza del parcheggio per accogliere una ragazza che entra di corsa: si tratta di Greta, senza ombra di dubbio. Ma cosa ci faceva lì da sola? Un giallo? Forse. Di certo un’indagine acuta e struggente sui legami umani e familiari, che esplora nel profondo il nuovo mondo di una generazione misteriosa.

Biografia: 

Silvio Governi, classe 1967, è un regista romano. Nel 2014 il suo cortometraggio Ad esempio, interpretato da Vinicio Marchioni e SabrinaImpacciatore, è stato candidato al David di Donatello. Con  Piemme ha pubblicato il romanzo Domani arriva veloce.




Quando la sera la luna ci parla di N. cinquetti e A. Sanna

Recensione: QUANDO LA SERA LA LUNA CI PARLA - Nicola Cinquetti, Alessandro Sanna

5/08/2024

 


Titolo: Quando la sera la luna ci parla

Autore: Nicola Cinquetti

Illustratore: Alessandro Sanna

Pagine: 72

Sinossi: Le rime di Nicola Cinquetti si fondono con la partitura visuale creata da Alessandro Sanna, per un'esperienza completa, dove testo e arte danzano in perfetta armonia.

Attraverso le pagine, emergono i suoni sussurrati della natura, melodie che si trasformano con l'alternarsi delle stagioni e i vivaci richiami degli animali.

I versi di Cinquetti catturano anche i trilli della vita quotidiana, tra assonanze e consonanze, figure retoriche di suono e di senso, offrendo una poetica in cui la voce è indiscussa protagonista.

Alessandro Sanna traduce le parole e i suoni in movimenti visivi, creando figure brillanti e giocose: i disegni sembrano quasi guizzare sulla pagina, passando dalla fluidità dell'acquerello alla viscosità del segno acrilico.


Recensione:

Pensieri, rime, quasi filastrocche. Un enorme flusso di coscienza che descrive l'universo della natura che ci circonda e non solo.

Non so se i bambini possano cogliere ed apprezzare tutte le pagine di questo albo illustrato, alcune sono concrete e vivide, altre astratte, altre ancora simpatiche, altre commoventi. Possiamo dire che ce n'è per tutti i gusti.

Stilizzate e in alcuni casi raffinate le illustrazioni.

Ho apprezzato un paio di citazioni a tema pugliese essendolo anche io.





A. Tedesco

C'è post@ per noi... #552

5/05/2024

 

Buona domenica lettori! Rieccoci qui con le nostre segnalazioni tricolori della domenica.






Titolo: Aldo Moro Pietro Nenni. Il Carteggio ritrovato 1957-1978

Autori: Stefano Godano, Renato Moro, Antonio Tedesco

Editore: Arcadia Edizioni

Pagine: 360

Uscita: 19/04/2024

Sinossi: Un fitto carteggio, in gran parte inedito, di oltre trecento tra lettere, biglietti e telegrammi, consente di ricostruire il rapporto umano e politico che si venne a creare tra il democristiano Aldo Moro, per cinque volte Presidente del Consiglio, e Pietro Nenni, leader storico del Partito socialista italiano.

I loro scritti ci permettono di entrare nella «stanza dei bottoni» del primo governo di centro-sinistra negli anni Sessanta e di verificare i problemi concreti e le difficoltà in anni di grandi cambiamenti della società italiana. L’opportunità viene offerta dal libro Il carteggio ritrovato (1957-1978), in libreria il 19 aprile per le edizioni Arcadia con un’introduzione di Renato Moro, le prefazioni dei giornalisti Fabio Martini e Marco Damilano e a cura di Stefano Godano, Renato Moro e Antonio Tedesco (pagine 360, 21 euro).

Uomini diversi per estrazione politica e ideologica, per carattere e temperamento, ma uniti dall’esigenza di dare una forte spinta alla modernizzazione del Paese, Moro e Nenni collaborarono, pur tra difficoltà e ostracismi, per consentire all’Italia di raggiungere importanti risultati nell’ambito dei diritti dei lavoratori, dei diritti civili, del welfare e del contenimento degli squilibri economici dei territori dopo gli anni del frenetico boom economico.

Un primo aspetto è proprio il contributo che il centro-sinistra ha dato alla modernizzazione del Paese, con redditi migliori e più equamente distribuiti, l’accorciamento delle distanze tra il Sud e il resto del paese, il significativo abbassamento del tasso di analfabetismo.

“Accanto alle riforme più incisive (nazionalizzazione dell’energia elettrica, scuola media obbligatoria, Statuto dei lavoratori), la classe politica diede anche risposta a paure fondamentali come la vecchiaia e la malattia”, ricorda in una delle prefazioni Fabio Martini inviato del quotidiano La Stampa. “È allora che furono fissati i pilastri della sanità pubblica e del sistema previdenziale. È allora che nasce lo Stato sociale in Italia”.

Nel carteggio tra i due statisti emergono diversi elementi di interesse per gli storici e per coloro che intendono approfondire una stagione importante della vita politica italiana. In primo luogo, con un’angolatura nuova, le vicende e le dinamiche che hanno contraddistinto l’azione dei governi di centro-sinistra e le spinte politiche provenienti dai due principali partiti della coalizione, il Psi e la Dc, spesso in aperta contrapposizione.

“Nella storiografia sul centro-sinistra – ricorda Marco Damilano, giornalista, conduttore del programma Il cavallo e la torre su Rai Tre - è sempre prevalsa la critica, l’accento è andato sulle lentezze e le carenze, sul Paese mancato, più che sulle realizzazioni. Eppure, per i due leader l’operazione politica ha un valore in sé, l’incontro di diversi riformismi, aspramente contrastati per il movimento che provocano, più profondo dei singoli provvedimenti, dalla scuola alla programmazione alla riforma urbanistica, che costituiscono l’oggetto della contesa politica”.

Il carteggio rivela anche gli aspetti connessi al rapporto di stima e di fiducia che si viene a creare tra Nenni e Moro sin dalla fine degli anni Cinquanta. “Venivano da esperienze e da culture profondamente diverse - spiega Renato Moro, docente di Storia contemporanea a Roma Tre – ma costruirono un intenso rapporto umano. Moro fu certamente impressionato dalla limpidezza della figura di Nenni. Molto più giovane del Segretario socialista, Moro guardò certamente a Nenni con il rispetto dovuto a un leader anziano, carico di esperienza e di storia”.

Un rapporto umano che si conserva ben oltre la fase della collaborazione governativa e si spinge fino agli ultimi giorni di vita del leader democristiano, ucciso nel 1978 dalle Brigate rosse.

“Una vera amicizia tra gentiluomini – la definisce Renato Moro - che profuma di antico e che ci ricorda un modo di fare politica che non dobbiamo dimenticare”.

Gli autori:

Pietro Nenni (Faenza, 9 febbraio 1891 – Roma 1° gennaio 1980), politico e giornalista, è stato leader storico del Partito socialista italiano. Cresciuto in orfanotrofio, durante la guerra di Libia sfida i carabinieri di Giolitti e viene imprigionato, esperienza che nel corso della vita ripete per ben otto volte. Negli anni Venti si oppone ai compagni massimalisti che, su indicazione di Mosca, intendono liquidare il PSI. Per quasi vent’anni combatte il fascismo dall’esilio e negli anni Cinquanta sfida la perdurante eredità dello stalinismo in Italia. Nel decennio successivo è vice presidente del Consiglio nel primo governo di centro-sinistra presieduto da Aldo Moro.

Aldo Moro (Maglie, 23 settembre 1916 – Roma, 9 maggio 1978), statista immune «alle dolci lusinghe dell’utopia», ma anche al «fascino maschio della decisione», è stato tra i fondatori della Democrazia cristiana e suo rappresentante all’Assemblea Costituente. Segretario della Dc dal 1959 al 1964, presidente nel 1976, ministro più volte e per cinque presidente del Consiglio, ha guidato esecutivi di centro-sinistra tra il 1963 e il 1968 con i socialisti, e tra il 1974 e il 1976 promuovendo la cosiddetta strategia dell’attenzione verso il Partito comunista italiano attraverso il compromesso storico. Nel maggio del 1978 viene rapito dalle Brigate Rosse e barbaramente ucciso.


Titolo: Erea

Autrice: Khrystyna Gryshko

Editore: Europa Edizioni

Pagine: 221

Sinossi: Al di fuori di qualunque genere e di qualunque definizione, il libro di Khrystyna Gryshko non può essere rinchiuso in nessuna categoria. Fantasy, fiaba, romanzo d'amore, d'avventura e d'amicizia, adatto ai bambini, perfetto per gli adulti, ricco di sentimenti, velato di soprannaturale e di spiritualità. Una miriade di personaggi, umani e non, popolano questa lunga narrazione che si srotola lungo il proprio tempo per generazioni, lasciando cadere qua e là vaghi riferimenti a testi sacri del passato. Un romanzo che ci trasporta in un mondo magico e incantato dove troviamo, tra gli altri, la bella Elisabeth con i suoi disegni molto speciali, Dodo e le sue lacrime magiche, Wolfy il lupo e Susy la volpe con un rapporto tutto loro… e ancora re e regine, l'acqua della vita e lo spirito creatore… elementi grandiosi che non permetteranno di staccarsi dalle pagine e di abbandonare il fantastico regno di Erea.


Titolo: Arte

Autrice: Khrystyna Gryshko

Editore: PubMe

Collana: Nhope

Pagine: 193

Sinossi: Immaginate un mondo diverso da quello che vedete ora… Immaginate se fra noi ci fossero degli Dei dormienti, che solo aspettano di essere risvegliati. Cosa accadrebbe? Ce lo racconta Vita, una ragazza in apparenza normale, che un giorno incontra Arte. Le due diventeranno amiche e vivremo con loro un viaggio straordinario, tra reale e irreale, presente e passato, vita e morte, fede e speranza...



Titolo: Poesie religiose

Autrice: Khrystyna Gryshko

Editore: PubMe

Pagine: 85

Sinossi: E se l’uomo avesse inventato il male per giustificare se stesso? È questa la vera domanda che si pone l’intera raccolta poetica. Forse il male è stato esaltato? Forse Lucifero non è poi così cattivo? Questa silloge poetica non venera nessuno ed è forse più atea di quanto si creda. Infondo, se il male non è assoluto, allora il bene come dovrebbe essere?







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