Buona domenica lettori!
Rieccoci con le nostre segnalazioni, prendete carta e penna!
Regole di ingaggio per terroristi alle prime armi - Mauro Bernasconi
Autore: Mauro Bernasconi
Editore: Fides Edizioni
Pagine: 242
Data di uscita: 29 Aprile 2024
Prezzo: 17,00€
Sinossi
«Sarò il più bel perdente che abbiate mai visto»
Walter de Mari ha una gamba più corta dell’altra, un umore irascibile e un bar nel cuore di Napoli. Nessuno sospetta che sia proprio lui a celarsi dietro le sembianze de “Il ladro filosofo”, un bandito inafferrabile che svaligia abilmente prestigiose banche con l’intento di regalare il suo bottino alle persone più bisognose. Liberamente ispirato alle prodezze di Vassilis Pakeokostas, passato agli onori della cronaca come “Il Robin Hood
greco”, Regole di ingaggio per terroristi alle prime armi omaggia le più ardite sceneggiature su ricatti e riscatti degli heist movies in questo mirabolante romanzo d’amore e di anarchia.
Biografia:
Mauro Bernasconi nasce nel 1973 a Napoli, dove vive e svolge a tempo pieno l’attività di marito e padre di due splendidi figli. Nel tempo libero si dedica al lavoro di odontoiatra e, appena può, sottrae ore preziose al sonno per scrivere. Nel 2015 vince il concorso letterario “Ioscrittore”, indetto dal gruppo editoriale Mauri Spagnol per il quale l’anno successivo pubblica anche Tutti liberi. Nel 2019 esce, per 0111 edizioni, La sindrome dell’asino a strisce e il suo romanzo Uranofobia, selezionato dal portale Mangialibri, vince il “Premio Letterario Città di Subiaco”..
L'asino mancino. Archeologia di un'educazione - Paolo Vittoria
Autore: Paolo Vittoria
Editore: Bibliotheka
Pagine: 92
Data di uscita: 10 Maggio 2024
Prezzo: 16,00
Sinossi
Svogliato e mancino, più volte rimandato e bocciato, il somaro della classe sceglie per sé sempre l’ultimissimo banco, proprio all’angolo dove le due pareti possono sorreggere meglio il collo, l’ideale per assopirsi. Reclutato senza averlo chiesto da una scuola che non riesce in alcun modo ad accendere in lui la minima curiosità, e – come spesso accade – dato per irrimediabilmente perso, il ciuco è però destinato a cambiare pelle, proprio come il Pinocchio di Collodi.
Nella sua vita, infatti, qualcosa è destinato a cambiare, grazie all’incontro con un vero professore e alcuni insospettabili maestri. L’asino si sperimenta come educatore a Napoli, si trasferisce per un lungo periodo in Brasile, supera tutti gli esami per diventare docente universitario, insegna Pedagogia a Rio de Janeiro e diventa uno tra i maggiori esperti internazionali del pensiero di Paulo Freire, con libri tradotti in molte lingue, e rientra a Napoli per insegnare all’Università Federico II.
Il libro L’asino mancino. Archeologia di un’educazione, in libreria il 10 maggio per le edizioni Bibliotheka (pagine 92, 16 euro) è una questa specie di Diario di scuola alla Pennac, capace di alternare serietà e leggerezza, ironia e politica. L’autore ripercorre la propria storia, che è anche la fotografia impietosa e lucidissima dell’attuale modello di scuola, ossessionata dal mercato, dalla tecnologia, dall’ideologia del merito e dalla retorica dell’eccellenza. Una scuola che porta spesso i ragazzi e vivere ansie e frustrazioni e si limita a diagnosticare e certificare deficit di attenzione. Una scuola che non sospetta minimamente che il ragazzo dell’ultimo banco possa un giorno sedere in cattedra e prendere la parola.
Tra i maggiori studiosi di Paulo Freire a livello internazionale, Paolo Vittoria è docente di Pedagogia generale e sociale all’Università di Napoli Federico II.
Uniamoci, amiamoci - Carlo Lapucci
Autore: Carlo Lapucci
Editore: Graphe.it
Pagine: 224
Data di uscita: 26 Maggio 2024
Prezzo: 15,90€
Sinossi:
Questa ricerca è uno studio, con un repertorio esemplificativo di un settore dei proverbi che nel tempo non ha avuto molta attenzione, classificato come tipologia generica di utilità pratica. Il blasone proverbiale serve più a marcare le differenze, le distanze, le particolarità, usando preferibilmente i difetti altrui. I riflessi antropologici segnalati da questo studio sono notevoli, profondi e anche divertenti, dal momento che scoprono un lato singolare del carattere tipico d’una popolazione che ha più elementi in comune di quanti non vorrebbe avere, tenendo a distanziarsi, smarcarsi, definirsi, mantenendo il proprio stigma, fino all’ultimo paesello della montagna più sperduta.
Blasoni popolari sarebbero da intendere, secondo logica e propriamente, soltanto quelli che gli abitanti d’una località e d’un territorio dànno a se stessi, o alla loro comunità storica, e sono volti, come il blasone nobiliare, a esaltare qualità, imprese, meriti e quanto altro di positivo, in modo da distinguersi, qualificarsi e anche primeggiare su altre società umane, soprattutto sulle popolazioni confinanti e più vicine. Gli studiosi sono passati sopra al fatto che i motti di autoesaltazione di paesi e città, generati dal compiacimento e dalla vanagloria, sono stati l’occasione di dare forma a una critica di altre popolazioni vicine e lontane in infinite parodie coniando detti, spesso molto azzeccati, volti a deridere i difetti, le presunzioni, le malefatte altrui. Molti sono divertenti, pungenti, graziosi, a volte giustamente un po’ graffianti ma non lontani dalla benevolenza; altri castigant ridendo mores, non pochi sono infondati, ingiusti, volti decisamente ad avvilire i destinatari, prevalere su di loro, deriderli, provocarli, moderare il loro valore, i loro meriti, esaltando implicitamente se stessi. Questo è l’aspetto che travalica il gioco innocente e pone il problema del collegamento a fenomeni passati a modalità diverse, ma che sembrano fatte della stessa sostanza.
Biografia:
CARLO LAPUCCI vive a Firenze, dove ha insegnato per molti anni. I suoi interessi si muovono nel campo della letteratura, della linguistica e delle tradizioni popolari, incentrati sull’individuazione delle radici profonde della cultura italiana. Con Graphe.it edizioni ha pubblicato: La Vecchia dei camini. Vita pubblica e segreta della Befana (2018), L’arte di fare il cattivo. Ovvero origine, epifanie e metamorfosi dell’Orco (2019) e Gesù bambino nasce. Poesia popolare del Natale (2019). In questa stessa collana hanno visto la luce i saggi Magia e poesia e L’arca di Noè (entrambi del 2022).
La lista di Greta - Silvio Governi
Titolo: La lista di Greta
Autore: Silvio Governi
Editore: Les Flaneurs
Data di uscita: 3 Maggio 2024
Pagine: 366
Prezzo: 20,00€
Sinossi:
«Tutti noi possiamo credere in quello che vogliamo.
Ci sono tante verità e ognuno ha la sua, quella che lo convince di più.
Tu a che cosa vuoi credere?».
Quanto conosciamo i nostri figli adolescenti? Greta è una figlia unica sedicenne, suo padre Antonio è un ispettore di polizia e sua madre un’infermiera. La sua amica del cuore Viola è per lei una sorella sin dall’infanzia, ma da qualche tempo nelle maglie strette del loro legame si è inserita Giulia, una ragazza tanto carismatica quanto irrequieta. Il trio concepisce un proposito, ovviamente segreto: stilare una lista di dieci desideri da realizzare insieme, a qualsiasi prezzo. Un giorno, Greta scompare nel nulla. Antonio gira in tondo fra la scuola e le amicizie della figlia, finché Mara, la collega che dirige le indagini, controlla le immagini della sorveglianza interna
del condominio in cui vive la loro famiglia. In un breve filmato sgranato si vede una macchina che accosta all’altezza del parcheggio per accogliere una ragazza che entra di corsa: si tratta di Greta, senza ombra di dubbio. Ma cosa ci faceva lì da sola? Un giallo? Forse. Di certo un’indagine acuta e struggente sui legami umani e familiari, che esplora nel profondo il nuovo mondo di una generazione misteriosa.
Silvio Governi, classe 1967, è un regista romano. Nel 2014 il suo cortometraggio Ad esempio, interpretato da Vinicio Marchioni e SabrinaImpacciatore, è stato candidato al David di Donatello. Con Piemme ha pubblicato il romanzo Domani arriva veloce.
Commenti
Posta un commento