Il commissario Tretti ha ormai rinunciato ad avere conferma dei suoi sospetti, ma quando Sabelli viene rilasciato per buona condotta, fa sapere a tutti i membri della banda che li terrà d’occhio.
D’altra parte, tornato in libertà, Sabelli constata che tante cose sono cambiate: i contanti sono quasi spariti dalla circolazione e i meccanismi di sicurezza sono avanzati.
Ci sono altri particolari. Vent’anni di detenzione non hanno segnato il suo fisico e, al contrario, gli hanno conferito fascino e notorietà.
Tornare libero, però, significa attirare l’attenzione dei nuovi criminali: bande organizzate che si contendono il controllo del territorio.
Nondimeno, il romanzo pecca sotto il profilo stilistico: la scrittura risulta rigida e inficia la scorrevolezza della lettura.
I risvolti di trama e la costruzione psicologica del protagonista di Un colpo da pochi milioni sono interessanti e rivelano un potenziale che avrebbe potuto essere meglio valorizzato. Per questo motivo, ritengo che sia una buona lettura di intrattenimento ma senza quel quid in più che lo avrebbe fatto emergere.