Titolo: La sindrome di Didone - Ira
Autrice: Christina Mikaelson
Casa Editrice: Sperling & Kupfer
Data di pubblicazione: 24 settembre 2024
Pagine: 1030
Prezzo: 14,00€
Sinossi:
Quando
sembra che finalmente il rapporto tra Caterina e Adriano sia giunto a
un punto di svolta, qualcosa tra loro si spezza, e la loro guerra di
sguardi e parole riprende, più crudele e feroce di prima, durante la
gita a Barcellona con la scuola. Ma sarà proprio Barcellona, tra
rivelazioni e confessioni, a smascherarli e disarmarli del loro
inflessibile orgoglio, in un faticoso percorso che li porterà a una
maggiore consapevolezza di sé e dei propri sentimenti.
Una
volta tornati a Roma, però, lontani dai giorni di sogno spagnoli in
cui contava solo il presente, Adriano e Caterina dovranno fare delle
scelte che cambieranno per sempre il loro futuro. La fine del liceo
si avvicina, così come l'ingresso nella temuta età adulta, con le
sue responsabilità e i suoi bocconi amari, ma anche con le sue
promesse di libertà.
Che
strade prenderanno l'Imperatore e la Regina? Come si comporteranno di
fronte al bivio che rischia di dividere per sempre le loro vite?
Recensione:
Ed eccoci finalmente arrivati al terzo e ultimo libro di questa trilogia, con questa recensione si chiude un cerchio. In questa recensione sarò molto breve, in quanto tutti i punti negativi sono stati sufficientemente discussi nella recensione precedente e non ha senso ripetere due volte le stesse cose. Faccio un veloce recap.
"IRA" si apre esattamente dove "Suberbia" si era concluso, devo ammettere che ho faticato a terminare la lettura di questo ultimo libro. Sono state 1000 pagine lunghe e interminabili, non vedevo l'ora di terminare. Lo stile di scrittura è sempre un punto di forza, semplice, fresco, leggero e scorrevole, purtroppo non ha funzionato tutto il resto.
I punti negativi che avevo trovato nel libro precedente sono presenti anche in "IRA". Speravo in un salto di qualità ma ho ritrovato sempre gli stessi schemi, le stesse scene ripetute, i soliti tiri e molla e rileggere per l'ennesima volta le stesse cose mi hanno stufato parecchio.
Caterina continua ad avere lo stesso atteggiamento egoista ed egocentrico, non sono riuscita ad immedesimarmi per nulla con il suo personaggio. Le storie secondarie sono troppe, confusionarie e distolgono troppo l'attenzione dalla storia principale.
L'unico personaggio in cui ho visto un minimo di maturazione è Adriano.
In conclusione, speravo di trovare una maturazione per quanto riguarda i personaggi, un'evoluzione ma purtroppo non è stato così. Ci tengo a precisare che è solo un pensiero personale, così come i gusti letterari.
Voi avete letto questo messaggio?
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