- Ambra è stato un punto fortemente dolente. E' una persona ambiziosa e fin qui va bene, adoro le protagoniste forti e che sanno quello che vogliono, che lottano per la realizzazione dei propri sogni, ma Ambra per arrivare dove vuole non si fa nessuno scrupolo ad usare, anche in maniera crudele, le persone a cui tiene. Fregandosene altamente delle conseguenze a cui queste persone possono andare incontro. E' una persona immatura, odiosa, lagnosa, crudele, bugiarda, subdola, menefreghista, arrivista, e mi fermo qui anche se la lista è ancora molto lunga. Non sono riuscita ad empatizzare nemmeno per un secondo con lei, anzi ho sperato nella sua morte da pagina 50 circa. Ho sperato anche che Ismael la lasciasse perdere, ma purtroppo non è stato così. Penso che abbia vinto il titolo "Peggiore protagonista di tutti i tempi".
- A parte Ambra e Ismael (l'unico personaggio che si salva), i personaggi secondari non sono stati per niente caratterizzati nè dal punto di vista fisico ma nemmeno dal punto di vista caratteriale. Ad un certo punto compaiono questi due personaggi che, non ricordo nemmeno il loro nome, e di punto in bianco diventano super amici di Ambra, tanto da rischiare tutto, ma con la protagonista ci avranno parlato si e no 4 volte.
- La caratterizzazione magica assolutamente non pervenuta, ci vengono spiegate si e no due cose sulla magia e metà di queste cose non sono neanche riuscita a capirle. Ho capito solo che la magia è divisa in diverse branche, i maghi riescono ad usarle tutte ma solo in una si specializzano. Una di questa branche è la creazione di "artefatti", degli strumenti magici, che ti permettono di fare determinate cose. Io ho capito solo la questione degli artefatti, le altre branche non so come funzionano, la magia è solo rilegata a questi artefatti, per il resto è tutta una questione di studio, di ricerca.
- Ambra e Ismael sono stati sempre dei rivali, ma non ci vengono spiegati il motivo di questa rivalità, assistiamo solo ai battibecchi pieni di astio e odio, soprattutto da parte di Ambra. Non capisco neanche la nascita della parte romance, Ismael è stato gentile in alcune occasioni (anche se Ambra non si meritava nessun tipo di gentilezza) ma non ho sentito nessuna tensione tra i due, nessun trasporto dal punto di vista sentimentale. Ogni tanto Ambra ha apprezzato la sua bellezza, ma da qui ad avere un trasporto emotivo ce ne passa, soprattutto per come si è comportata con lui. Se provi anche solo un briciolo di affetto certe cose non si possono fare. Quindi passiamo dalla rivalità, dall'astio, al fatto che Ismael faccia di tutto per lei, rischiando anche la carriera, e allo stare insieme e ti chiedi come sia successo.
- Ambra ha studiato un sacco per prendere questa benedetta laurea, è stato il suo pallino fisso per anni, poi quando scopre l'accademia di magia, lo studio passa in secondo piano se ne scorda completamente e il suo unico pensiero è entrare in quell'accademia. Non l'ho trovato credibile. Come non ho trovato credibile il rapporto con i genitori. Li ha dipinti come iperprotettivi e di loro si sente parlare solo due volte e Ambra, una volta dentro l'accademia, non ha più nessun tipo di contatto con loro, neanche una chiamata. L'amica di famiglia ha avvisato che la figlia sta bene e stop, ma non è credibile, dopo quello che già era successo ad Ambra io non credo sia possibile che i genitori descritti come superprotettivi si accontentano delle parole dell'amica senza sentire la voce della figlia.
- Lo stile di scrittura non mi è piaciuto per niente, alcuni punti li ho dovuti rileggere più volte perchè non mi erano chiari, non erano comprensibili. Ho faticato a leggerlo, mi è pesato tanto e mi sembrava di non finire più.
- I combattimenti sono stati imbarazzanti; l'apice è stato raggiunto in questa scena (cito testualmente):
Buona domenica lettori!
Rieccoci con le nostre segnalazioni, prendete carta e penna!
Sinossi
Biografia:
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Titolo: La lista di Greta
Recensione: QUANDO LA SERA LA LUNA CI PARLA - Nicola Cinquetti, Alessandro Sanna
5/08/2024
Titolo: Quando la sera la luna ci parla
Autore: Nicola Cinquetti
Illustratore: Alessandro Sanna
Pagine: 72
Sinossi: Le rime di Nicola Cinquetti si fondono con la partitura visuale creata da Alessandro Sanna, per un'esperienza completa, dove testo e arte danzano in perfetta armonia.
Attraverso le pagine, emergono i suoni sussurrati della natura, melodie che si trasformano con l'alternarsi delle stagioni e i vivaci richiami degli animali.
I versi di Cinquetti catturano anche i trilli della vita quotidiana, tra assonanze e consonanze, figure retoriche di suono e di senso, offrendo una poetica in cui la voce è indiscussa protagonista.
Alessandro Sanna traduce le parole e i suoni in movimenti visivi, creando figure brillanti e giocose: i disegni sembrano quasi guizzare sulla pagina, passando dalla fluidità dell'acquerello alla viscosità del segno acrilico.
Recensione:
Pensieri, rime, quasi filastrocche. Un enorme flusso di coscienza che descrive l'universo della natura che ci circonda e non solo.
Non so se i bambini possano cogliere ed apprezzare tutte le pagine di questo albo illustrato, alcune sono concrete e vivide, altre astratte, altre ancora simpatiche, altre commoventi. Possiamo dire che ce n'è per tutti i gusti.
Stilizzate e in alcuni casi raffinate le illustrazioni.
Ho apprezzato un paio di citazioni a tema pugliese essendolo anche io.
Buona domenica lettori! Rieccoci qui con le nostre segnalazioni tricolori della domenica.
Autori: Stefano Godano, Renato Moro, Antonio Tedesco
Editore: Arcadia Edizioni
Pagine: 360
Uscita: 19/04/2024
Sinossi: Un fitto carteggio, in gran parte inedito, di oltre trecento tra lettere, biglietti e telegrammi, consente di ricostruire il rapporto umano e politico che si venne a creare tra il democristiano Aldo Moro, per cinque volte Presidente del Consiglio, e Pietro Nenni, leader storico del Partito socialista italiano.
I loro scritti ci permettono di entrare nella «stanza dei bottoni» del primo governo di centro-sinistra negli anni Sessanta e di verificare i problemi concreti e le difficoltà in anni di grandi cambiamenti della società italiana. L’opportunità viene offerta dal libro Il carteggio ritrovato (1957-1978), in libreria il 19 aprile per le edizioni Arcadia con un’introduzione di Renato Moro, le prefazioni dei giornalisti Fabio Martini e Marco Damilano e a cura di Stefano Godano, Renato Moro e Antonio Tedesco (pagine 360, 21 euro).
Uomini diversi per estrazione politica e ideologica, per carattere e temperamento, ma uniti dall’esigenza di dare una forte spinta alla modernizzazione del Paese, Moro e Nenni collaborarono, pur tra difficoltà e ostracismi, per consentire all’Italia di raggiungere importanti risultati nell’ambito dei diritti dei lavoratori, dei diritti civili, del welfare e del contenimento degli squilibri economici dei territori dopo gli anni del frenetico boom economico.
Un primo aspetto è proprio il contributo che il centro-sinistra ha dato alla modernizzazione del Paese, con redditi migliori e più equamente distribuiti, l’accorciamento delle distanze tra il Sud e il resto del paese, il significativo abbassamento del tasso di analfabetismo.
“Accanto alle riforme più incisive (nazionalizzazione dell’energia elettrica, scuola media obbligatoria, Statuto dei lavoratori), la classe politica diede anche risposta a paure fondamentali come la vecchiaia e la malattia”, ricorda in una delle prefazioni Fabio Martini inviato del quotidiano La Stampa. “È allora che furono fissati i pilastri della sanità pubblica e del sistema previdenziale. È allora che nasce lo Stato sociale in Italia”.
Nel carteggio tra i due statisti emergono diversi elementi di interesse per gli storici e per coloro che intendono approfondire una stagione importante della vita politica italiana. In primo luogo, con un’angolatura nuova, le vicende e le dinamiche che hanno contraddistinto l’azione dei governi di centro-sinistra e le spinte politiche provenienti dai due principali partiti della coalizione, il Psi e la Dc, spesso in aperta contrapposizione.
“Nella storiografia sul centro-sinistra – ricorda Marco Damilano, giornalista, conduttore del programma Il cavallo e la torre su Rai Tre - è sempre prevalsa la critica, l’accento è andato sulle lentezze e le carenze, sul Paese mancato, più che sulle realizzazioni. Eppure, per i due leader l’operazione politica ha un valore in sé, l’incontro di diversi riformismi, aspramente contrastati per il movimento che provocano, più profondo dei singoli provvedimenti, dalla scuola alla programmazione alla riforma urbanistica, che costituiscono l’oggetto della contesa politica”.
Il carteggio rivela anche gli aspetti connessi al rapporto di stima e di fiducia che si viene a creare tra Nenni e Moro sin dalla fine degli anni Cinquanta. “Venivano da esperienze e da culture profondamente diverse - spiega Renato Moro, docente di Storia contemporanea a Roma Tre – ma costruirono un intenso rapporto umano. Moro fu certamente impressionato dalla limpidezza della figura di Nenni. Molto più giovane del Segretario socialista, Moro guardò certamente a Nenni con il rispetto dovuto a un leader anziano, carico di esperienza e di storia”.
Un rapporto umano che si conserva ben oltre la fase della collaborazione governativa e si spinge fino agli ultimi giorni di vita del leader democristiano, ucciso nel 1978 dalle Brigate rosse.
“Una vera amicizia tra gentiluomini – la definisce Renato Moro - che profuma di antico e che ci ricorda un modo di fare politica che non dobbiamo dimenticare”.
Gli autori:
Pietro Nenni (Faenza, 9 febbraio 1891 – Roma 1° gennaio 1980), politico e giornalista, è stato leader storico del Partito socialista italiano. Cresciuto in orfanotrofio, durante la guerra di Libia sfida i carabinieri di Giolitti e viene imprigionato, esperienza che nel corso della vita ripete per ben otto volte. Negli anni Venti si oppone ai compagni massimalisti che, su indicazione di Mosca, intendono liquidare il PSI. Per quasi vent’anni combatte il fascismo dall’esilio e negli anni Cinquanta sfida la perdurante eredità dello stalinismo in Italia. Nel decennio successivo è vice presidente del Consiglio nel primo governo di centro-sinistra presieduto da Aldo Moro.
Aldo Moro (Maglie, 23 settembre 1916 – Roma, 9 maggio 1978), statista immune «alle dolci lusinghe dell’utopia», ma anche al «fascino maschio della decisione», è stato tra i fondatori della Democrazia cristiana e suo rappresentante all’Assemblea Costituente. Segretario della Dc dal 1959 al 1964, presidente nel 1976, ministro più volte e per cinque presidente del Consiglio, ha guidato esecutivi di centro-sinistra tra il 1963 e il 1968 con i socialisti, e tra il 1974 e il 1976 promuovendo la cosiddetta strategia dell’attenzione verso il Partito comunista italiano attraverso il compromesso storico. Nel maggio del 1978 viene rapito dalle Brigate Rosse e barbaramente ucciso.
Titolo: Erea
Autrice: Khrystyna Gryshko
Editore: Europa Edizioni
Pagine: 221
Sinossi: Al di fuori di qualunque genere e di qualunque definizione, il libro di Khrystyna Gryshko non può essere rinchiuso in nessuna categoria. Fantasy, fiaba, romanzo d'amore, d'avventura e d'amicizia, adatto ai bambini, perfetto per gli adulti, ricco di sentimenti, velato di soprannaturale e di spiritualità. Una miriade di personaggi, umani e non, popolano questa lunga narrazione che si srotola lungo il proprio tempo per generazioni, lasciando cadere qua e là vaghi riferimenti a testi sacri del passato. Un romanzo che ci trasporta in un mondo magico e incantato dove troviamo, tra gli altri, la bella Elisabeth con i suoi disegni molto speciali, Dodo e le sue lacrime magiche, Wolfy il lupo e Susy la volpe con un rapporto tutto loro… e ancora re e regine, l'acqua della vita e lo spirito creatore… elementi grandiosi che non permetteranno di staccarsi dalle pagine e di abbandonare il fantastico regno di Erea.
Autrice: Khrystyna Gryshko
Editore: PubMe
Pagine: 193
Sinossi: Immaginate un mondo diverso da quello che vedete ora… Immaginate se fra noi ci fossero degli Dei dormienti, che solo aspettano di essere risvegliati. Cosa accadrebbe? Ce lo racconta Vita, una ragazza in apparenza normale, che un giorno incontra Arte. Le due diventeranno amiche e vivremo con loro un viaggio straordinario, tra reale e irreale, presente e passato, vita e morte, fede e speranza...
Titolo: Poesie religiose
Autrice: Khrystyna Gryshko
Editore: PubMe
Pagine: 85
Sinossi: E se l’uomo avesse inventato il male per giustificare se stesso? È questa la vera domanda che si pone l’intera raccolta poetica. Forse il male è stato esaltato? Forse Lucifero non è poi così cattivo? Questa silloge poetica non venera nessuno ed è forse più atea di quanto si creda. Infondo, se il male non è assoluto, allora il bene come dovrebbe essere?