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Recensione: LA SPOSA SCOMPARSA di Rosa Teruzzi


Titolo: La sposa scomparsa
Autore: Rosa Teruzzi
Editore: Sonzogno
Pagine: 171
Prezzo: €9,99 (ebook); €14,00 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 8 settembre 2016


Trama. Dentro Milano esistono tante città, e quasi inavvertitamente si passa dall'una all'altra. C'è poi chi sceglie le zone di confine, come i Navigli, a cavallo tra i locali della movida e il quartiere popolare del Giambellino. Proprio da quelle parti Libera quarantasei anni portati magnificamente ha trasformato un vecchio casello ferroviario in una casa-bottega, dove si mantiene creando bouquet di nozze. È lì che vive con la figlia Vittoria, giovane agente di polizia, un po' bacchettona, e la settantenne madre Iole, hippie esuberante, seguace dell'amore libero. In una piovosa giornata di luglio, alla loro porta bussa una donna vestita di nero: indossa un lutto antico per la figlia misteriosamente scomparsa e cerca giustizia. Il caso risale a tanti anni prima e, poiché è rimasto a lungo senza risposta, è stato archiviato. Eppure la vecchia signora non si dà per vinta: all'epoca alcune piste, dice, sono state trascurate, e se si è spinta fino a quel casello è perché spera che la signorina poliziotta possa fare riaprire l'inchiesta. Vittoria, irrigidita nella sua divisa, è piuttosto riluttante, ma sia Libera che Iole hanno molte buone ragioni per gettarsi a capofitto nell'impresa. E così, nel generale scetticismo delle autorità, una singolare équipe di improvvisate investigatrici a dispetto delle stridenti diversità generazionali e dei molti bisticci che ne seguono riuscirà a trovare, in modo originale, il bandolo della matassa.


La mia recensione. Ho scoperto questo libro grazie ad una amica e non finirò mai di ringraziarla perchè non ho solo trovato una bella storia, ho avuto anche il piacere di conoscere tre protagoniste meravigliose e un'autrice brillante. 
In una Milano estiva ma battuta da una pioggia che sembra incessante Iole, Libera e Vittoria, rispettivamente nonna, madre e figlia vivono in vecchio casello ferroviario trasformato in casa e laboratorio di bouquet da sposa che pare portino fortuna. Alle spalle di queste tre generazioni di donne la morte misteriosa del marito di Libera, una morte su cui evidentemente ancora non si è messa la parola fine. Alla porta di questa casetta bussa un giorno una donna vestita di nero, madre di un ragazza sparita nel nulla 30 anni prima. Inizia così un vero cold case all'italiana, in cui Libera, spinta dalla madre Iole, si ritrova ad indagare e che Vittoria, poliziotta, è costretta a riprendere in mano per lavoro.

Ho amato tutto di questo libro, dalla storia ben congegnata e accattivante, alle atmosfere di una Milano estiva diversa dal consueto. Ma soprattutto mi sono affezionata a loro, alle tre protagoniste di questo romanzo, Iole, Libera e Vittoria, tre generazioni a confronto che però hanno il grande pregio di ribaltare completamente i luoghi comuni con una nonna hippy e dall'innamoramento facile, una madre pacata e tranquilla che non sa scegliere se  e come andare avanti con la sua vita e una figlia testa calda, tanto dedita al lavoro quanto gelosa dei suoi segreti. Insomma tre bei tipetti che ci portano nel mondo di Carmen, la ragazza scomparsa, e nel suo caso, una sparizione misteriosa che viene affrontata da Libera in particolare come il più classico investigatore letterario, con intuito e pazienza, è il fiuto che la fa andare avanti, una rivelazione dietro l'altra, e la fa giungere ad una soluzione davvero stupefacente.
Insomma un bel giallo, di quelli che leggi tutto di un fiato, scritto benissimo, con i giusti punti di suspense, le giuste rivelazione e giusti momenti più movimentati!

Voto

Alla prossima



Commenti

  1. Mi sembra interessantissimo e lo leggerò con piacere. Ho sempre desiderato trovare un bel romanzo ambientato a Milano, di cui non conoscerò mai tutto, ma è più difficile di quanto si pensi.
    Grazie della segnalazione :)

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    Risposte
    1. Grazie a te per essere passata! Spero ti piaccia e che tu scopra un altro po' Milano :)

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