C'è post@ per noi... #447

9/05/2021

Buona domenica lettori! Rieccoci con le nostre segnalazioni domenicali all'insegna del tricolore.











Titolo:
Mi venne il fregolo

Autore: Antonio Del Gaudio

Casa Editrice: Lupi editore

Pagine: 200

Trama: "Mi venne il fregolo" è un romanzo storico che narra le vicende dell'eroe della resistenza, il "Capitano" Filippo Maria Beltrami, e di suo figlio, l'ultimo genito, Michele Beltrami che si è visto portare via la vita del padre quando aveva solo 8 mesi.

Michele, il 18 giugno 1973 compie trent’anni e proprio nel giorno del suo compleanno decide di partire per un cammino di tre giorni, attraversando la Val Strona e la Val d’Ossola, per rivivere il luoghi che, tra il 1943 e il 1944, hanno eretto suo padre a glorioso “Capitano”.

Filippo Maria Beltrami, noto architetto di Milano, è costretto ad abbandonare il lavoro e prendere le armi a causa dei bandi di arruolamento forzato del regime fascista. Il giorno dell’armistizio di Cassibile, l’8 settembre, fugge dalla caserma di Baggio dove era stato destinato e si rifugia a Cireggio (frazione di Omegna nel Vco), nella casa di vacanza della famiglia Beltrami, dove già la moglie e i suoi tre figli (tra cui Michele di appena 3 mesi) lo attendevano.

Pochi giorni dopo il suo arrivo, un gruppo di fuggiaschi, rintanati sulle colline del lago d’Orta, conoscendo di fama, lo incontrano e lo convincono a fargli da comandante per aiutarli a battersi contro i nazi-fascisti.

Michele si pone delle domande, mentre ripercorre i luoghi che fecero del padre uno dei comandanti più noti, rispettati e temuti dell’Alto Piemonte, ma che lo portarono anche ad una tragica fine: come può suo padre averlo abbandonato in fasce per un senso alto e strano dell’onore che sentì crescergli dentro? Può un uomo abbandonare la propria amata famiglia per seguire un così forte ideale? Cosa animò quel suo sentimento di rivalsa, di fraternità e di giustizia?

 

L’autore: Raccolgo e racconto storie di vite reali: viaggi, riscoperte, ritorni al passato, rinascite.

Storie di donne e uomini che ho incontrato, conosciuto, apprezzato, amato.

Testimonianze di persone che mi hanno aperto il loro cuore liberandosi, non senza difficoltà, dei propri ricordi e che spero di riuscire a trascrivere nei miei romanzi ripagandoli della fiducia affidatami.

Ho scritto molti racconti brevi, premiati in diversi concorsi letterari e inseriti in alcuni spettacoli teatrali e, nel 2019, con la casa editrice “Il Babi Editore”, ho pubblicato il mio romanzo d’esordio: “Traguardi”, una biografia romanzata di un ex ciabattino giramondo.


Titolo: La mia vita durata 100 anni, scritta a 42, finita di scrivere a 43

Autore: Federico Fabbri

Editore: Les Flaneurs Edizioni

Genere: Narrativa

Collana: Fuori Collana

Pagine: 202

Sinossi: I lettori siano avvisati: questo libro è un delirio letterario. Un vero e proprio gioco. Sì, perché l’abile autore si diverte con le parole, con i doppi sensi, con i rimandi e le citazioni e persino con i numeri. In queste pagine, però, c’è anche tutto il mondo arcobaleno di Federico Fabbri: i suoi affetti, i suoi hobby e i suoi sogni. E soprattutto c’è il suo cuore. Un cuore grande, sempre aperto agli altri. Un cuore che custodisce il ricordo di Sino.

 

L’autore: Federico Fabbri (1978, Santa Sofia). Fin da giovane si avvicina alla scrittura, esordendo con due raccolte di poesie, Sino alla fine (2013) e Persino poesie (2014), pubblicate per tenere vivo il ricordo del suo amico Denis, detto Sino, venuto a mancare in giovane età a causa di un incidente stradale. Nel 2014 pubblica un’autobiografia ironica dal titolo La mia vita durata 90 anni, scritta a 36, finita di scrivere a 37. Molto attivo nel sociale, gli introiti dei suoi libri vengono devoluti totalmente in progetti a favore delle persone diversamente abili. Con una di loro, Giuliana Salvadori, nel 2017 pubblica il romanzo A piedi o su rotella la strada è sempre quella. Con Les Flâneurs Edizioni ha pubblicato L’inferno non ha nuvole, L’assassino e Nessun nesso.



Titolo:
Dalle parole allo schermo. La fiction di indagine in Italia.

Autore: Massimo Carloni

Editore: Gammarò edizioni

Pagine: 190

Uscita: 10 settembre

Sinossi: Il saggio di Massimo Carloni sulla fiction televisiva d’indagine in Italia, dagli albori, ai primi anni Settanta, a oggi, con un'attenzione particolare al lavoro di due sceneggiatori, Massimo Felisatti e Fabio Pittorru e del successo della loro serie televisiva “Qui Squadra Mobile”, costituisce il primo ampio studio su un fenomeno che oggi sta godendo il suo momento di maggior popolarità, sicuramente anche perché favorito dalla pandemia di Covid 19 che costringe il pubblico a stare molte ore chiuso in casa. L'attenzione alla fiction, in particolare italiana, accompagna quella al giallo italiano, che nel corso degli anni è cresciuto, non solo sul piccolo schermo e nel cinema ma anche nella narrativa di genere, spesso ispiratrice delle stesse serie (si pensi a “Romanzo criminale” di Giancarlo De Cataldo o a “I delitti del BarLume”, tratto dai gialli di Marco Malvaldi). Lo studio non trascura neppure i fumetti che, sempre negli anni Settanta, con la nascita di Diabolik, Kriminal e Satanik finirà per surclassare i prodotti d'oltreoceano. Insomma, con questo "La fiction d’indagine in Italia” Massimo Carloni, già autore di altre opere sulla storia del giallo, offre al pubblico italiano un'occasione unica per capire un fenomeno che, da opera d'intrattenimento ha finito, inevitabilmente, per condizionare la nostra vita.

 

L’autore: Massimo Carloni, umbro ma residente a Reggio Emilia, è docente di lettere e si occupa di letteratura poliziesca dal 1983. Ha al suo attivo una sessantina di contributi critici, tra cui il volume L'Italia in giallo. Geografia e storia del giallo italiano contemporaneo (Diabasis, 1994), e una quindicina di racconti, due dei quali pubblicati nelle antologie I delitti del Gruppo 13 (Metrolibri, 199 1) e Giallo, Nero & Mistero (Stampa Alternativa, 1994). Fa parte del Gruppo 13 dalla sua fondazione e attualmente collabora alla rivista "Delitti di carta", diretta da Renzo Cremante e Loriano Macchiavelli. Per Oltre edizioni ha pubblicato nel 2020 Il caso Degortes, ideato e scritto a quattro mani con Antonio Perria esclusivamente via e-mail.

 

Titolo: Matto da morire. Un’indagine del colonnello Nicola Stauder

Autore: Pier Mario Fasanotti

Editore: Oltre edizioni

Pagine: 280

Uscita: 15 settembre

Sinossi: Nicola Stauder, 55 anni, affascinante colonnello dei carabinieri, numero uno tra gli investigatori del Comando Generale, di solito viene mandato, ufficialmente in incognito, a indagare su delitti che le forze locali trovano difficoltà a sbrogliare. Il suo collega, lo ha soprannominato per questo, in puro dialetto romanesco, “Ricettatore di cadaveri e de casi storti… di quei merdosi casi che te offro io sur vassoietto bbono… però… li mortacci se sei bravo”. E quanto lo sia lo scopriremo in questo “Matto da morire” che comincia con l’omicidio di un povero matto di paese, in Versilia, dove il colonnello viene mandato e che tra pericolosi burattinai e donne facile abbordaggio, risolve il mistero non senza far cadere ai suoi piedi una bella vedova che l’ha ospitato nella sua pensione a due passi dal mare, troppo vicino per non chiederle di fare un bagno insieme.

 

L’autore: Pier Mario Fasanotti, di padre lombardo e di madre romagnola, giornalista (Ansa, La Stampa, Panorama), ha vissuto a Milano, Torino e Roma (ora vive in Piemonte). E’ autore di quattro raccolte di poesie (Premio Viareggio); di tre libri sui grandi casi giudiziari italiani del dopoguerra; della biografia di Salvador Dalì; di una ventina di racconti per ragazzi; di quattro testi teatrali. Prossime uscite: un romanzo e una raccolta diracconti.

 


Titolo:
L’ossessione delle Brigate Rosse (1968-1974) la parabola della “propaganda armata”.

Autrice: Curzia Ferrari

Editore: Gammarò edizioni

Pagine: 156

Uscita: 15 settembre

Sinossi: “Se oggi decido di riesumare le visioni legate in modo intramontabile agli anni Settanta – i cortei, i volantini nelle piazze, i subbugli studenteschi, la radicalità degli scontri politici e sociali tesi a far saltare le cerniere di istituzioni sempre più vulnerabili – è per la lunga e collaudata realtà che i conflitti per un qualcosa di diverso non si sono mai sedati. Dall'evolversi delle BR in Lotta Continua, in Potere Operaio e nella sua stessa seconda fase di sanguinosa guerra criminale allo Stato passata sotto la famosa sigla Anni di Piombo – fino alla strage di Piazza Fontana, al sequestro Moro e oltre – nella continua erosione delle tradizionali certezze, siamo giunti alla jihad profetizzata da Oriana Fallaci, una più totale guerra dell'uomo contro l'uomo – ovvero la metafora della destabilizzazione generale che sta avendo il XXI secolo”.

 

L’autrice: Curzia Ferrari, giornalista e scrittrice, è ampiamente nota, come i suoi libri basati sui meccanismi della narrativa antropologica e che sono tradotti in tredici Paesi. Non mancano al suo curriculum l'esperienza delle grandi inchieste, gli sceneggiati radiofonici, la traduzione e la poesia. Ha ricevuto importanti riconoscimenti italiani e stranieri. È medaglia d’oro di benemerenza civica di Milano, dove è nata. Tra l’altro, ha curato le memorie della vedova di Rudolf Slànskij, e scritto una vasta biografia ragionata di Makim Gorkij con il titolo Gorkij fra la critica e il dogma.

 

Titolo: In tela d'imperatore

Autore: Mino Lorusso

Editore: Oltre edizioni

Pagine: 172

Uscita: 10 settembre

Sinossi: Due personaggi distanti nel tempo: un gesuita milanese vissuto nel Settecento e uno storico dell'arte del terzo millennio. Due vite separate. Due storie parallele che a quasi trecento anni di distanza si intrecciano in una piccola località del Centro Italia, segnata dalle vicende di una beata e di un miracolo. Il gesuita, padre spirituale di tre mistiche, s'imbatte in una rete fitta di misteri. Il professore, esperto d'arte, è agnostico e indifferente ai richiami dello spirito. Tuttavia, una scoperta casuale nei sotterranei di una chiesa lo metterà a dura prova. Entrambi sono figli del dubbio. Entrambi immersi nelle contraddizioni dei loro tempi, vittime dello stesso destino che accomuna gli uomini. La verità e la sua ricerca è l'unica cosa che li rende liberi.

L’autore: Mino Lorusso, giornalista di lungo corso, scrittore, autore di saggi politici e di economia, ma anche esperto d'arte contemporanea che lo ha portato a realizzare alcuni documentari come Il Carapace di Arnaldo Pomodoro (2015); La forma in evoluzione dinamica. Incontro con Nicola Carrino (2010); La logica fantastica. Incontro con Giuseppe Uncini (2007), si cimenta qui con un romanzo di grande intreccio tra arte e mistero che terrà avvinto il lettore dalla prima all'ultima pagina.

 


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