Titolo: Mi venne il fregolo
Autore: Antonio Del Gaudio
Casa Editrice: Lupi editore
Pagine: 200
Trama: "Mi venne il fregolo" è un romanzo storico
che narra le vicende dell'eroe della resistenza, il "Capitano"
Filippo Maria Beltrami, e di suo figlio, l'ultimo genito, Michele Beltrami che
si è visto portare via la vita del padre quando aveva solo 8 mesi.
Michele, il 18 giugno 1973 compie trent’anni e proprio nel
giorno del suo compleanno decide di partire per un cammino di tre giorni,
attraversando la Val Strona e la Val d’Ossola, per rivivere il luoghi che, tra
il 1943 e il 1944, hanno eretto suo padre a glorioso “Capitano”.
Filippo Maria Beltrami, noto architetto di Milano, è
costretto ad abbandonare il lavoro e prendere le armi a causa dei bandi di
arruolamento forzato del regime fascista. Il giorno dell’armistizio di
Cassibile, l’8 settembre, fugge dalla caserma di Baggio dove era stato
destinato e si rifugia a Cireggio (frazione di Omegna nel Vco), nella casa di
vacanza della famiglia Beltrami, dove già la moglie e i suoi tre figli (tra cui
Michele di appena 3 mesi) lo attendevano.
Pochi giorni dopo il suo arrivo, un gruppo di fuggiaschi,
rintanati sulle colline del lago d’Orta, conoscendo di fama, lo incontrano e lo
convincono a fargli da comandante per aiutarli a battersi contro i
nazi-fascisti.
Michele si pone delle domande, mentre ripercorre i luoghi
che fecero del padre uno dei comandanti più noti, rispettati e temuti dell’Alto
Piemonte, ma che lo portarono anche ad una tragica fine: come può suo padre
averlo abbandonato in fasce per un senso alto e strano dell’onore che sentì
crescergli dentro? Può un uomo abbandonare la propria amata famiglia per
seguire un così forte ideale? Cosa animò quel suo sentimento di rivalsa, di
fraternità e di giustizia?
L’autore: Raccolgo e racconto storie di vite reali: viaggi,
riscoperte, ritorni al passato, rinascite.
Storie di donne e uomini che ho incontrato, conosciuto,
apprezzato, amato.
Testimonianze di persone che mi hanno aperto il loro cuore
liberandosi, non senza difficoltà, dei propri ricordi e che spero di riuscire a
trascrivere nei miei romanzi ripagandoli della fiducia affidatami.
Ho scritto molti racconti brevi, premiati in diversi
concorsi letterari e inseriti in alcuni spettacoli teatrali e, nel 2019, con la
casa editrice “Il Babi Editore”, ho pubblicato il mio romanzo d’esordio:
“Traguardi”, una biografia romanzata di un ex ciabattino giramondo.
Titolo: La mia vita durata 100 anni, scritta a 42, finita di scrivere a 43
Autore: Federico Fabbri
Editore: Les Flaneurs Edizioni
Genere: Narrativa
Collana: Fuori Collana
Pagine: 202
Sinossi: I lettori siano avvisati: questo libro è un delirio
letterario. Un vero e proprio gioco. Sì, perché l’abile autore si diverte con
le parole, con i doppi sensi, con i rimandi e le citazioni e persino con i
numeri. In queste pagine, però, c’è anche tutto il mondo arcobaleno di Federico
Fabbri: i suoi affetti, i suoi hobby e i suoi sogni. E soprattutto c’è il suo
cuore. Un cuore grande, sempre aperto agli altri. Un cuore che custodisce il
ricordo di Sino.
L’autore: Federico Fabbri (1978, Santa Sofia). Fin da
giovane si avvicina alla scrittura, esordendo con due raccolte di poesie, Sino
alla fine (2013) e Persino poesie (2014), pubblicate per tenere vivo il ricordo
del suo amico Denis, detto Sino, venuto a mancare in giovane età a causa di un incidente
stradale. Nel 2014 pubblica un’autobiografia ironica dal titolo La mia vita
durata 90 anni, scritta a 36, finita di scrivere a 37. Molto attivo nel
sociale, gli introiti dei suoi libri vengono devoluti totalmente in progetti a
favore delle persone diversamente abili. Con una di loro, Giuliana Salvadori,
nel 2017 pubblica il romanzo A piedi o su rotella la strada è sempre quella.
Con Les Flâneurs Edizioni ha pubblicato L’inferno non ha nuvole, L’assassino e
Nessun nesso.
Titolo: Dalle parole allo schermo. La fiction di indagine in Italia.
Autore: Massimo Carloni
Editore: Gammarò edizioni
Pagine: 190
Uscita: 10 settembre
Sinossi: Il saggio di Massimo Carloni sulla fiction
televisiva d’indagine in Italia, dagli albori, ai primi anni Settanta, a oggi,
con un'attenzione particolare al lavoro di due sceneggiatori, Massimo Felisatti
e Fabio Pittorru e del successo della loro serie televisiva “Qui Squadra
Mobile”, costituisce il primo ampio studio su un fenomeno che oggi sta godendo
il suo momento di maggior popolarità, sicuramente anche perché favorito dalla
pandemia di Covid 19 che costringe il pubblico a stare molte ore chiuso in
casa. L'attenzione alla fiction, in particolare italiana, accompagna quella al
giallo italiano, che nel corso degli anni è cresciuto, non solo sul piccolo
schermo e nel cinema ma anche nella narrativa di genere, spesso ispiratrice
delle stesse serie (si pensi a “Romanzo criminale” di Giancarlo De Cataldo o a
“I delitti del BarLume”, tratto dai gialli di Marco Malvaldi). Lo studio non
trascura neppure i fumetti che, sempre negli anni Settanta, con la nascita di
Diabolik, Kriminal e Satanik finirà per surclassare i prodotti d'oltreoceano.
Insomma, con questo "La fiction d’indagine in Italia” Massimo Carloni, già
autore di altre opere sulla storia del giallo, offre al pubblico italiano
un'occasione unica per capire un fenomeno che, da opera d'intrattenimento ha
finito, inevitabilmente, per condizionare la nostra vita.
L’autore: Massimo Carloni, umbro ma residente a Reggio
Emilia, è docente di lettere e si occupa di letteratura poliziesca dal 1983. Ha
al suo attivo una sessantina di contributi critici, tra cui il volume L'Italia
in giallo. Geografia e storia del giallo italiano contemporaneo (Diabasis,
1994), e una quindicina di racconti, due dei quali pubblicati nelle antologie I
delitti del Gruppo 13 (Metrolibri, 199 1) e Giallo, Nero & Mistero (Stampa
Alternativa, 1994). Fa parte del Gruppo 13 dalla sua fondazione e attualmente
collabora alla rivista "Delitti di carta", diretta da Renzo Cremante
e Loriano Macchiavelli. Per Oltre edizioni ha pubblicato nel 2020 Il caso
Degortes, ideato e scritto a quattro mani con Antonio Perria esclusivamente via
e-mail.
Titolo: Matto da morire. Un’indagine del colonnello Nicola Stauder
Autore: Pier Mario Fasanotti
Editore: Oltre edizioni
Pagine: 280
Uscita: 15 settembre
Sinossi: Nicola Stauder, 55 anni, affascinante colonnello dei carabinieri, numero uno tra gli investigatori del Comando Generale, di solito viene mandato, ufficialmente in incognito, a indagare su delitti che le forze locali trovano difficoltà a sbrogliare. Il suo collega, lo ha soprannominato per questo, in puro dialetto romanesco, “Ricettatore di cadaveri e de casi storti… di quei merdosi casi che te offro io sur vassoietto bbono… però… li mortacci se sei bravo”. E quanto lo sia lo scopriremo in questo “Matto da morire” che comincia con l’omicidio di un povero matto di paese, in Versilia, dove il colonnello viene mandato e che tra pericolosi burattinai e donne facile abbordaggio, risolve il mistero non senza far cadere ai suoi piedi una bella vedova che l’ha ospitato nella sua pensione a due passi dal mare, troppo vicino per non chiederle di fare un bagno insieme.
L’autore: Pier Mario Fasanotti, di padre lombardo e di madre romagnola, giornalista (Ansa, La Stampa, Panorama), ha vissuto a Milano, Torino e Roma (ora vive in Piemonte). E’ autore di quattro raccolte di poesie (Premio Viareggio); di tre libri sui grandi casi giudiziari italiani del dopoguerra; della biografia di Salvador Dalì; di una ventina di racconti per ragazzi; di quattro testi teatrali. Prossime uscite: un romanzo e una raccolta diracconti.
Titolo: L’ossessione delle Brigate Rosse (1968-1974) la parabola della “propaganda armata”.
Autrice: Curzia Ferrari
Editore: Gammarò edizioni
Pagine: 156
Uscita: 15 settembre
Sinossi: “Se oggi decido di riesumare le visioni legate in
modo intramontabile agli anni Settanta – i cortei, i volantini nelle piazze, i
subbugli studenteschi, la radicalità degli scontri politici e sociali tesi a
far saltare le cerniere di istituzioni sempre più vulnerabili – è per la lunga
e collaudata realtà che i conflitti per un qualcosa di diverso non si sono mai
sedati. Dall'evolversi delle BR in Lotta Continua, in Potere Operaio e nella
sua stessa seconda fase di sanguinosa guerra criminale allo Stato passata sotto
la famosa sigla Anni di Piombo – fino alla strage di Piazza Fontana, al
sequestro Moro e oltre – nella continua erosione delle tradizionali certezze,
siamo giunti alla jihad profetizzata da Oriana Fallaci, una più totale guerra
dell'uomo contro l'uomo – ovvero la metafora della destabilizzazione generale
che sta avendo il XXI secolo”.
L’autrice: Curzia Ferrari, giornalista e scrittrice, è
ampiamente nota, come i suoi libri basati sui meccanismi della narrativa
antropologica e che sono tradotti in tredici Paesi. Non mancano al suo
curriculum l'esperienza delle grandi inchieste, gli sceneggiati radiofonici, la
traduzione e la poesia. Ha ricevuto importanti riconoscimenti italiani e
stranieri. È medaglia d’oro di benemerenza civica di Milano, dove è nata. Tra
l’altro, ha curato le memorie della vedova di Rudolf Slànskij, e scritto una
vasta biografia ragionata di Makim Gorkij con il titolo Gorkij fra la critica e
il dogma.
Titolo: In tela d'imperatore
Autore: Mino Lorusso
Editore: Oltre edizioni
Pagine: 172
Uscita: 10 settembre
Sinossi: Due personaggi distanti nel tempo: un gesuita
milanese vissuto nel Settecento e uno storico dell'arte del terzo millennio.
Due vite separate. Due storie parallele che a quasi trecento anni di distanza
si intrecciano in una piccola località del Centro Italia, segnata dalle vicende
di una beata e di un miracolo. Il gesuita, padre spirituale di tre mistiche,
s'imbatte in una rete fitta di misteri. Il professore, esperto d'arte, è
agnostico e indifferente ai richiami dello spirito. Tuttavia, una scoperta
casuale nei sotterranei di una chiesa lo metterà a dura prova. Entrambi sono
figli del dubbio. Entrambi immersi nelle contraddizioni dei loro tempi,
vittime dello stesso destino che accomuna gli uomini. La verità e la sua
ricerca è l'unica cosa che li rende liberi.
L’autore: Mino Lorusso, giornalista di lungo corso,
scrittore, autore di saggi politici e di economia, ma anche esperto d'arte
contemporanea che lo ha portato a realizzare alcuni documentari come Il
Carapace di Arnaldo Pomodoro (2015); La forma in evoluzione dinamica. Incontro
con Nicola Carrino (2010); La logica fantastica. Incontro con Giuseppe Uncini
(2007), si cimenta qui con un romanzo di grande intreccio tra arte e mistero
che terrà avvinto il lettore dalla prima all'ultima pagina.
Commenti
Posta un commento