LA VOCE DEL BUIO
di Gigi Paoli
Giunti | M | 304 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €16,90
7 giugno 2023
Da dodici anni alcuni anziani scompaiono di notte, senza lasciare traccia, tutti nello stesso modo: escono da Villa Imperiale, la sfarzosa casa di riposo sul Passo della Mendola dove sono ospiti, abbandonano i propri indumenti ai margini del bosco e si inoltrano nel buio richiamati da una voce… o almeno così riferiscono alle autorità gli amici e i parenti dei dispersi. Ogni due anni puntualmente la storia si ripete, senza che gli inquirenti riescano a venirne a capo. Mentre in paese si mormora che lassù c'è qualcosa di sovrannaturale per il susseguirsi di eventi inspiegabili, a far luce sul caso viene chiamato il professor Piero Montecchi. Fascinoso, ironico, innamorato della scienza e di una moglie perduta, Montecchi è docente di Neuroscienze forensi all'Università di Verona e membro del CICAP, l'ente che controlla le affermazioni sul paranormale. Tra foreste silenziose, presenze inquietanti e un antico fatto di sangue che ha sconvolto per sempre il villaggio, lo scettico professore dovrà sciogliere i nodi di una vicenda che sembra trascendere i limiti della razionalità. Perché nessuno meglio di lui sa che l'enigma più contorto non è l'occulto, bensì la mente umana. Un mistero impossibile, macchiato dall'ombra di presenze oscure.
La mia recensione
Non so se capita anche a voi ma io mi affeziono ai personaggi. Rocco Schiavone, Vanina Guarrasi sono solo due esempi ma tra i più importanti. E quando vedo che esce un nuovo romanzo del loro ideatore o ideatrice ovviamente inizia già il toto scommesse su cosa succederà loro. Quando però il nuovo libro ha un nuovo protagonista mi trovo destabilizzata. Mi piacerà? Penserò continuamente al mio personaggio del cuore? Quando si è diffusa la notizia del nuovo libro di Gigi Paoli ero felice di ritrovare Carlo Alberto Marchi, giornalista fiorentino che in questi anni è diventato un vero amico. Invece... Zacchete, un nuovo personaggio, Piero Montecchi da Verona... e con quel cognome dove poteva mai abitare? Come sarà Piero?
Piero è un ex carabiniere, ferito gravemente durante una missione in Somalia. Ora, 30 anni dopo quella tremenda esperienza, è diventato professore di neuroscienze forensi. Un lavoro difficile da spiegare ma che lo rende presto molto noto nelle aule dei tribunali. Lui ha il compito di spiegare l'inspiegabile, è il professor "ultima spiaggia", a cui gli avvocati si rivolgono quando non sanno più che pesci prendere. Ma è bravo Piero e la sua fama lo porta a Passo della Mendola e a Villa Imperiale, casa di riposo extra lusso. In 12 anni sono spariti 6 ospiti, 6 anziani che di notte sono usciti, hanno lasciato vestiti e oggetti personali piegati sul limitare del bosco e poi si sono addentrati tra gli alberi senza lasciare traccia. Nessun cadavere, nessun segno, niente. Il paese è piccolo, la gente mormora e Piero scopre che gli ospiti di Villa Imperiale sentivano una voce che in maniera irresistibile li spronava a uscire, ad andare fuori. Piero è un uomo di Scienza, è convinto ci sia una spiegazione, sa che il paranormale non esiste. Eppure...
Via il dente, via il dolore. Facciamo un paragone con Carlo Alberto? Lo so, non si dovrebbe fare, ma non sono una che sta molto alle regole. Sono due personaggi molto diversi tra loro ma che secondo me potrebbero andare d'accordo. Ovviamente il grosso della differenza lo fa il trascorso di Piero, infinitamente tragico. Eppure qualcosa che li avvicina c'è, un certo non so che, un modo di vedere e analizzare il mondo, ma anche di sentire quello che succede. Certo, in Carlo Alberto troviamo un elemento ironico e sarcastico che in Piero per ovvi motivi non c'è, ma la prima cosa che mi sono detta ( e che ho detto a Laura la Libridinosa) è stato che mi piacerebbe proprio che i due protagonisti di Paoli si incontrassero in un romanzo e indagassero, a modo loro, su un caso.
Parliamo ora del libro. La voce del buio esce un po' fuori dalla mia confort zone, è più vicino al thriller che al giallo eppure mi è piaciuto. Io coi thriller non vado spesso d'accordo, li trovo sempre un po' eccessivi, poco realistici. Questo romanzo mi ha dato il giusto equilibrio tra eccesso e normalità. La storia che racconta è tragica, a volte inquietante, un racconto che fa crescere i dubbi su ciò che ci circonda, ciò che sentiamo e crediamo di vedere; a fare da contrappeso è invece la vicenda di Piero stesso, anch'essa tragica ma così umana e toccante che ti afferra e ti trascina coi piedi per terra. Gigi ha saputo giocare con questa dualità, dandoci un romanzo che ti fa dubitare del paranormale e che ti fa dubitare della Scienza, che ti dà certezze e te le distrugge in una manciata di righe.
Avevo paura di questo libro perché io i romanzi di Gigi li adoro e non volevo rimanere delusa. Tranquillo, Gigi, delusione 0, conferma 10! Certo, ti ricordo quell'ideuzza di un romanzo con Piero e Carlo Alberto... dai dammi una gioia!
Voto
Alla prossima
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