Annie

Recensione: MILLENNIO DI FUOCO - SEIJA di Cecilia Randall

1/30/2015

Buongiorno cari lettori e ben ritrovati!
Oggi vi presento la recensione di un fantasy che ha avuto molto successo qui in Italia.


Titolo: Millennio di Fuoco - Seija
Autore: Cecilia Randall
Editore: Mondadori

Prima edizione: Settembre 2013
Pagine: 415
Prezzo: € 9,90 (cartaceo)

TRAMA
Baviera 1999 d.C. Mille anni sono trascorsi da quando il demoniaco popolo vaivar è apparso in Europa, muovendo dalle lande desolate oltre il Volga per reclamare il possesso delle terre abitate dagli umani e cambiare la Storia per sempre. Da allora una guerra infinita strazia il continente ormai condannato a un eterno medioevo, in cui i regni nati dalle ceneri dell'antico Sacro Impero sopravvivono a fatica tra alleanze precarie, rovesciamenti di fronte ed epidemie. I vaivar avanzano con armate di creature innaturali e spaventose, i manvar: la loro marcia procede inesorabile e sono giunti ormai nel cuore della Baviera. Ed è qui che troviamo Seija, giovane coraggiosa e tenace, l'erede di un'antica stirpe di guerrieri pagani, cacciati dalle terre di Kaleva proprio in seguito all'invasione dei vaivar. Adesso il suo popolo, decimato e nomade, sopravvive offrendo ai cristiani la propria abilità militare in cambio di cibo e di un luogo sicuro in cui piantare le tende. Seija è pronta alla lotta contro l'esercito vaivar comandato dal più grande nemico degli umani: Raivo, il Traditore dalla Mano Insanguinata, stratega temibile, condottiero spietato e unico uomo a essersi venduto anima e corpo ad Ananta, l'immortale regina dei vaivar, per farsi trasformare in un demone plurisecolare e sterminare quella che una volta era la sua specie. Ma quando Seija è costretta ad affrontare il Traditore nel pieno della battaglia, il fantasma di un antico segreto cambia per sempre il suo destino.



LA MIA OPINIONE
Ho sentito parlare tanto e benissimo di questo romanzo, che più persone mi hanno consigliato di leggere. Io devo ammettere che all'inizio ero un po' riluttante, visto che io ed il fantasy puro ultimamente non ci troviamo molto. Alla fine però, quando ho saputo che era in offerta in libreria, non ho saputo rinunciarci e l'ho preso.

Millennio di fuoco - Seija Ã¨ il primo volume di una duologia che racconta la storia di Seija e Raivo, ambientata in un' Europa ucronica. E' il 1999 e da ben mille anni la guerra tra Vaivar, terribili esseri demoniaci e gli umani va avanti. I Vaivar alimentano i loro eserciti con i Manvar, altrettanto terribili ibridi creati dal loro morso e adesso avanzano tutti contro gli eserciti umani.
Tra gli eserciti umani c'è quello dei Saahavi, un popolo pagano di guerrieri straordinari, a capo del quale ci sono Ari e Seija, due fratelli che con saggezza e responsabilità cercano di trovare un posto nell'Europa in guerra per la loro gente, che nel corso degli anni è stato cacciato da molti territori, e per farlo sono pronti a combattere.
Ma nonostante il coraggio, Seija è preoccupata per il confronto che necessariamente avverrà, quello con Raivo, un guerriero che ha scelto di vendere la sua anima alla regina dei Vaivar per diventare immortale. Raivo ormai da più di due secoli stermina schiere di umani, ma quando sulla sua strada incontra Seija, tutto cambia. C'è qualcosa in lei, qualcosa che appartiene al suo passato, che potrebbe cambiare le sorti di una guerra.

Prima di questo romanzo non ne avevo letti altri della Randall, anche se ancor prima di iniziarlo a leggere ho cominciato a collezionare i volumi di un'altra serie scritta da lei, quella di Hyperversum. Le parole positive su questa autrice sono piovute da ogni angolo sin da quando ho aperto il blog, quindi alla fine non potevo che incuriosirmi.
Quando ho cominciato Millennio di fuoco - Seija per la prima volta però, non è andata bene. E' stato un tira e molla, mi limitavo a leggere poche pagine e le mie aspettative erano precipitate. Probabilmente non era il momento giusto perché non appena l'ho ripreso, due settimane fa, l'ho letto in pochi giorni e mi sono dovuta ricredere: questo romanzo è davvero molto bello.
Prima di tutto c'è da dire che il mondo creato dalla Randall è straordinario: un' Europa ucronica abitata da umani, demoni e mezzi demoni che combattono da secoli una guerra e nessuno di loro intende tirarsi indietro. In questo eterno medioevo in cui la storia vera si intreccia con quella inventata dall'autrice, tutto è approfondito nei minimi particolari, ogni popolo ha la sua storia, i luoghi in cui la storia si svolge così ben descritti che ad un certo punto sembra anche al lettore di trovarsi in cammino nei territori della Baviera.
Dopo i primi capitoli la storia ingrana molto bene e pagina dopo pagina mi sono trovata sempre più coinvolta in questa storia.
lo stile della Randall è ricco, non complesso ma molto descrittivo, sia quando si tratta dei personaggi che dei luoghi.
Per quanto riguarda i personaggi, sono ben caratterizzati, ognuno di loro ha un background che emerge nel corso della storia e ci fa capire il perché delle loro azioni.
Seija è una guerriera il cui unico obiettivo è proteggere la sua gente e per questo sarebbe pronta anche a sacrificare la sua vita. Sin da piccola, insieme al fratello Ari, ha combattuto contro i demoni per far sì che il suo popolo riguadagnasse un posto nei territori del centro Europa, territori che proprio dadi demoni erano stati loro sottratti. La determinazione, la forza, l'orgoglio di Seija la guidano lungo questa avventura che la porta a fronteggiare Raivo, il terribile Traditore dalla Mano Insanguinata.
Raivo è un guerriero mezzo demone che non si ferma davanti a nulla. Ha ucciso centinaia, anzi, migliaia di umani e per la causa dei Vaivar è pronto ad ucciderne sempre di più, finché non incontra Seija.
Il rapporto tra lei e Raivo nasce da un fantasma del passato che ancora tormenta il Traditore e per lui Seija diventa da subito un'ossessione, una persona da avere a tutti i costi, anche se dovesse andare contro sé stesso.

Questo primo volume si è dimostrato una bella sorpresa, un romanzo coinvolgente e appassionante che è stato un piacere leggere.
Ormai mi sono incuriosita e spero di leggere presto anche il secondo volume della duologia!




...Con tre quarti di cuore

Questione di Cover #3

1/28/2015


Questione di Cover è la rubrica dedicata alle copertine dei libri italiani.
Sceglieremo le più belle e lasceremo a voi la possibilità di eleggere la migliore e dire la vostra:
chissà che dietro la cover più bella non ci sia anche un piccolo tesoro da leggere e scoprire.

Bentrovati con il primo appuntamento della nostra rubrica dedicata alle cover. Oggi vi propongo delle copertine particolari che hanno tutte dei soggetti femminili.



Titolo: Euphônia 
Serie: La leggenda di Dryadem #2
Autore: Marie Albes
Editore: selfpublishing
Prezzo: € 2.99 (ebook)
Pagine: 268 p.
Anno di pubblicazione: 2014

La vita è come una bolla d’acqua, così la vede Ayres con i suoi occhi di Driade. È variopinta come un arcobaleno – se vista sotto la luce di una stella – ma soprattutto brilla grazie alla presenza di James, l’uomo che ha salvato da un’antica maledizione e di cui è innamorata. E James adesso è lì, pronto a organizzare il futuro insieme a lei, a dispetto di quello che il destino sembra riservare loro. Perché una bolla è incantevole, sì, ma anche fragile come un cristallo – allorché la si sfiori con un dito – e un cristallo si spezza in mille frammenti sottili e taglienti, impossibili da riunire. Così Ayres si trova ad affrontare una forza che da lontano viene a rivendicare la proprietà sul suo corpo di Driade, quella stessa identità che tanto la spaventa e che costringerà lei e le persone amate a seguire un percorso scritto da secoli. Chi è veramente la Driade? Cosa rotea intorno alla sua figura idolatrata in maniera tanto perversa? La purezza della Messiah nasconde qualcosa dietro a quel velo candido, qualcosa da cui sembra non poter scappare e che unisce Ayres al dolore, celato silenziosamente nell’Euphônia.



Titolo: Le Figlie di Ananke. Black Light
Autore: Dilhani Heemba
Editore: selfpublishing
Pagine: 143
Prezzo: Brossura - € 4,33; Ebook - scaricabile GRATUITAMENTE / € 0,89

Le Figlie di Ananke sono dei demoni che uccidono gli umani per un equilibrio superiore. Thari, oltre ad essere figlia di Ananke, è figlia di un umano e da questa specie è attratta. Ma cosa succede se la sua attenzione si posa su un umano in particolare? Lei, già demone a metà, cosa rischia nell'intrufolarsi nei vicoli di Roma, invece di combattere i Figli della Luce sui tetti della capitale? 
Rischia la sua essenza di demone, la vita, forse, il cuore…

Per saperne di più leggete la mia recensione


TitoloHelots - Le nanomacchine
Serie: Helots #2 
Autore: Fabio Brusa
Editore: selfpublishing
Pagine: 264
Prezzo: ebook - € 0,99

Nel mondo corrotto nel quale convivono schiavi, dittatori, rivoluzionari e militari senza bandiera, Drew è l'ultima speranza per l'umanità. Un ragazzo diverso, più a suo agio con le macchine che con le persone, dotato di capacità straordinarie. Una missione di recupero si è trasformata nel più grande tentativo di sabotaggio di tutti i tempi. I progetti per uno strumento di pace stanno per essere usati per scopi distruttivi. Per quanto preparati, le forze dei Tirannicidi e della squadra di Tannen non saranno sufficienti. Eppure, per fermare una piaga meccanica di proporzioni bibliche, dovranno avventurarsi in terra straniera.

Queste cover mi hanno colpito per diversi motivi: voi quale preferite?


Amaranth

Recensione: IL CUORE SELVATICO DEL GINEPRO di Vanessa Roggeri

1/26/2015

Buon lunedì, lettori!
Oggi vi parlerò della mia prima lettura dell'anno: davvero un ottimo libro per iniziarlo! Qual è stato il vostro primo libro?

Titolo: Il cuore selvatico del ginepro
Autore: Vanessa Roggeri
Editore: Garzanti
Prima edizione: 29 agosto 2013
Pagine: 216
Prezzo: Rigido - € 14,90


Trama
È notte. Il cielo è nero come inchiostro, e solo a tratti i fulmini illuminano l'orizzonte. È una notte di riti e credenze antiche, in cui la paura ha la forma della superstizione. In questa notte il rumore del tuono è di colpo spezzato da quello di un vagito: è nata una bambina. Ma non è innocente come lo sono tutti i piccoli alla nascita. Perché questa bambina ha una colpa non sua, che la segnerà come un marchio indelebile per tutta la vita. La sua colpa è di essere la settima figlia di sette figlie, e per questo è maledetta. E qui nel suo paese, in Sardegna, c'è un nome preciso per le bambine maledette, si chiamano cogas, che significa streghe. Liberarsene quella stessa notte, senza pensarci più. Così ha deciso la famiglia Zara. 
Ma qualcuno non ci sta. Lucia, la primogenita, compie il primo atto ribelle dei suoi dieci anni di vita. Scappa fuori di casa, sotto la pioggia battente, per raccogliere quella sorella che non ha ancora un nome. La salva e la riporta a casa, e decide di chiamarla Ianetta. Non c'è alternativa ora, per gli Zara. È sopravvissuta alla notte, devono tenerla. Eppure il suo destino è già scritto. Giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, sarà una reietta. Emarginata. Odiata. Da tutti, tranne che da Lucia. È lei l'unica a non averne paura. Lei l'unica a frapporsi tra la cieca superstizione e l'innocenza di Ianetta. Contro tutto e tutti. Lei l'unica a capire chi si nasconde dietro quegli occhi spaventati e selvatici: una bambina in cerca di amore, che farebbe qualsiasi cosa pur di ricevere uno sguardo e una carezza. Solo una bambina, solo una ragazza, con un cuore forte e selvatico come il ginepro. Le sue radici non si possono estinguere così facilmente; la loro fibra è fatta di ferro e se fuori bruciano, dentro il cuore rimane vivo.

***

È la notte del 31 ottobre e Assunta Zara sta mettendo al mondo la settima figlia, una bambina indesiderata, la cui nascita è stata ostacolata in ogni modo. La creatura, però, si è rivelata forte tanto che, una volta nata, ha preso da sé il primo respiro.


«Nata settimina la notte delle anime? Nata con la coda e tutti i denti? Pazzo siete? Certo che è una coga! È destino.»

A Baghintos le cogas sono scomparse da quasi mezzo secolo e ora ne è nata una. Severino, il padre, deve sbarazzarsene definitivamente prima che sia troppo tardi e porti alla disgrazia l’intera famiglia. Ma il coraggio di compiere il gesto estremo gli viene meno e decide di lasciare la mostruosa neonata all’aria aperta: il freddo e la notte, è convinto, se la porteranno via. 
E in effetti, il giorno dopo la creatura è scomparsa, ma la gioia viene presto spazzata dall’arrivo di Lucia, la più grande, bella, giudiziosa e buona delle bambine Zara. Tra le braccia tiene la coga appena nata; l’ha chiamata Ianetta e sa che la piccola ha fame. 
Non c’è più modo, dunque, di liberarsi del piccolo demonio: l’unica soluzione è nutrirla, ma tenerla a distanza. Ianetta è una coga, una coga maledetta. 

La narrazione ha, fin dalle prime pagine, il sapore polveroso dei ricordi e, dopo un prologo un po’ fuorviante, trascina il lettore in una terra e in un tempo in cui sono ancora forti le superstizioni. 
Prima ancora che nasca, è chiaro a tutti che Ianetta porterà il segno del demonio. La sua deformità ne è conferma. La morte della balia non è che il primo evento infausto che accompagna la crescita di Ianetta. 


«Nonno, ascoltate: che cosa sono le cogas?»

Secondo la leggenda, le cogas sono streghe che, capaci di lanciare malefici e dedite alle oscure pratiche magiche, in alcuni casi si nutrono di sangue umano e arrivano a prosciugare le loro vittime. 
Emarginata dalla sua stessa famiglia, Ianetta trova, dunque, il modo di sopravvivere. Sebbene la cogasia tenuta sempre d’occhio dal narratore e dal lettore, la protagonista di primo piano è sicuramente Lucia, per la quale ho provato, almeno all’inizio, una certa antipatia: troppa perfezione e troppe preferenze non l’hanno messa in buona luce.
Ma mi sono dovuta ricredere. Lucia rivela un animo sensibile e attento, capace di leggere i comportamenti oltre alle apparenze e alle credenze popolari che attribuiscono le disgrazie a Ianetta. 
Tra le due sorelle, l’una venerata come una madonna e l’altra ostracizzata e scansata come un demonio, si crea un legame speciale: Lucia sentirà sempre di dover proteggere la sorellina che ha salvato e Ianetta avrà sempre un’attenzione particolare per la maggiore. I loro confronti sono, tuttavia, limitati e sporadici e nel tempo l’alone che avvolge Ianetta si farà più scuro, alimentato dalla paura e dai pregiudizi. 
Se da un lato vi è il rapporto tra due sorelle, tenute separate, dall’altra vi è la trama tessuta dall’ignoranza e dalla superstizione: una trappola mortifera in cui entrambe le protagoniste cadono, trascinando con loro il lettore. Io stessa che, davanti alla barbarie riservata alla neonata, mi ero sentita stringere il cuore ed ero stata tentata di mettere da parte il libro, mi sono ritrovata anch’io a cercare su Ianetta e nel suo comportamento i segni del demonio. Proprio questo mi ha sorpresa: mi sono accorta che stavo cedendo al pregiudizio.
La Roggeri mantiene nelle sue pagine il tono pacato di un osservatore lontano che, se non distaccato, non ha alcuna possibilità di cambiare quanto avviene. La lettura scorre piacevolmente, divenendo sempre più intrigante fino a suscitare una curiosità quasi morbosa e offrendo ottimi spunti di riflessione, anche personale. 

Il cuore selvatico del ginepro è un romanzo interessante, soprattutto per il taglio storico e sociale che, in alcune descrizioni, sembra tingersi di sfumature horror.





Ancella (Monia)

C'era una volta... #3

1/22/2015


"C'era una volta...". È così che hanno inizio alcuni dei racconti più importanti della nostra vita. Quasi fossero parte di una formula magica, queste parole hanno il potere di rinnovarsi e volgersi al presente ogni volta che vengono pronunciate o lette.
Nel tentativo di regalarvi un briciolo di magia, abbiamo ideato la rubrica "C'era una volta..." per condividere gli incipit più belli e suggestivi dei libri che abbiamo letto.


Buonasera amici :-) come state? Infreddoliti come la sottoscritta? Chiamatemi incontentabile, ma non amo il freddo né il caldo...mi piace il clima mite delle mezze stagioni e tra gennaio/febbraio il mio umore non è proprio dei migliori. Per fortuna che ci sono i libri per tirarci su ^-^ e oggi vi lascio proprio l'incipit di un bel romanzo. Sì, doveva esserci una mia recensione, ma come al solito non ho fatto in tempo a scriverla. Che novità, eh?

Moonstone

Gina Laddaga



Prologo
Con mano tremante, presi in mano il coltello stringendolo forte per il manico. Mi avvicinai ai tre lupi e istantaneamente il lupo bianco mi guardò con i suoi occhi azzurro ghiaccio. "Come faccio?" domandai a me stessa "COME FACCIO?"

Primo capitolo
La prima nevicata invernale a Montepulciano - cittadina Toscana circondata da cinta murarie e fortificazioni datate intorno al 1500 - dopo anni di inverni miti, si presentò inaspettata e molto abbondante. Si formarono strati di ghiaccio, per colpa della bassa temperatura, che rendevano scivolosi i marciapiedi, le pendenze e le scalinate dei palazzi in Piazza Grande. I bambini erano eccitati: di pomeriggio tiravano fuori gli slittini colorati, usati nelle loro vacanze in montagna - qui non nevicava quasi mai - e a coppie scendevano le ripide discese del Corso. Era quasi impossibile arrivare a piedi in centro, percorrendo le antiche salite ripide. Eppure quella sera dovetti percorrere quasi tutta la strada a piedi - gli autobus che portavano in Piazza Grande dopo le 20.00 non viaggiavano più. Tantomeno con la neve.
Lavoravo nel bar accanto al Palazzo Comunale e il mio turno iniziava ogni sera alle 22.00; questo voleva dire che per arrivare in orario ero partita, quella sera, circa un'ora prima da casa mia, per camminare lentamente nei miei Moon Boot azzurri ed evitare di rompermi l'osso del collo. Vivevo con mia nonna Lisa da quando i miei genitori si erano trasferiti in America. Mia madre Stella era toscana, ma mio padre Steven era del New Jersey. Si erano conosciuti a Tijuana in Messico, entrambi in vacanza, e da quell'amore nacqui io. Dopo essersi sposati a Las Vegas e dopo la mia nascita, mia madre decise di tornare in Italia e mio padre la seguì: si sposarono anche in Toscana. Per quanto mi riguarda, avevo visto l'America solo dall'interno del ventre materno, quindi era come se non la conoscessi. Avevo deciso di restare a Montepulciano con mia nonna materna. Io l'adoravo e lei adorava me. Mia madre, casalinga frustrata, aveva insistito fino allo stremo delle sue forze psichiche purchè li seguissi in America: mio padre, piscoterapeuta, era riuscito a trovare lavoro in un centro di detenzione minorile a Belvidere, nel New Jersey - da anni bramava quel lavoro - e voleva trasferirsi. Mia madre voleva seguirlo naturalmente, ma io no. Sentivo che il New Jersey non era casa mia. Montepulciano sì.




Allora, cosa ne pensate? Io trovo sia un incipit che coinvolge immediatamente per il tono colloquiale dello stile!
Per caso avete già letto Moonstone?
Fatemi sapere!







Eliza

Recensione: QUANDO C'ERA LA LUNA di Roberta Ambrogio e Sara Stroppa

1/20/2015

Buongiorno amici lettori!
Dopo un periodo vergognosamente lungo eccomi tornare a scrivere qui su blog! Il libro di cui vi parlerò oggi è una bella storia fatta di amore, amicizia, litigate, tradimenti, musica, ... Insomma c'è tanta carne al fuoco! Si tratta di Quando c'era la luna di Roberta Ambrogio e Sara Stroppa.



Titolo: Quando c'era la luna
Autore: Roberta Ambrogio e Sara Stroppa
Editore: Selfpublishing
Pagine: 594
Ebook: 1,99


Trama
Un venerdì sera come tanti al Moonriver, un nuovo pub aperto al centro di Roma, Virginia e Chiara conoscono Marco, Andrea e Luca. Siamo a Marzo del 2007 e diversi sono i motivi che li hanno portati tutti quanti lì, così come ognuno di loro, in fondo, ha una storia diversa dall’altro.
Tra amori dirompenti, delusioni, arte e sogni, nel corso degli anni le loro vicende si intrecceranno, per renderli più forti e scoprire che la vita riserva sempre tante sorprese, anche quando niente sembra facile.
Il tutto, sotto la compagnia costante e silenziosa della luna.


La mia recensione
Quando c'era la luna è un romanzo complesso e inteso, che racconta le vite di un gruppo di ragazzi. Sono storie di crescita e formazione, in cui gli errori sono la norma, proprio come nella vita vera, ma anche il sapersi rialzare e capire i proprio errori. 

La storia. Ci troviamo davanti ad un romanzo molto lungo e soprattutto molto ricco di eventi. E' una storia che potremmo definire comune, nel senso che è molto realistica, potrebbe accadere veramente. Questo mi piace perché se magari non fa fare voli pindarici e non fa costruire castelli in aria ha il il grande pregio di far immedesimare molto il lettore nei vari personaggi e ti fa entrare in sintonia con il racconto. 
Ciò che fa rallentare la lettura ( a volte molto) è l'eccessivo dilungarsi in momenti non necessari. Viene descritto tutto in maniera precisa  e puntuale e alcuni episodi, a cui il lettore ha già assistito, vengono descritti nuovamente (spesso raccontati da un personaggio) per filo e per segno e analizzati. Un po' troppo. Avrei voluto in quei momenti un narrazione più agile, che magari lasciasse al lettore un po' del lavoro di riannodare i vari fili. Questo avrebbe reso il racconto ancora più scorrevole e più breve.
E' l'unica pecca che mi sento di sottolineare. Per il resto trovo sia un bel romanzo, scritto bene. All'inizio temevo che la scrittura a quattro mani potesse creare stacchi o che comunque si notasse una differenza di stile, ma non ho trovato niente di tutto questo. 

I personaggi. I personaggi sono ben gestiti e soprattutto coerenti. Svolgono un vero e proprio percorso di crescita e maturazione. Nel corso di questi anni che passiamo con loro agiscono, sbagliano, cadono e capiscono. Sono personaggi reali e genuini, persone vere che si trovano a gestire situazioni vere e comuni.
Come in ogni romanzo ho i miei preferiti e i miei... diciamo personaggi che non mi vanno tanto a genio. Qui però la situazione si complica un pochino proprio per l'evoluzione che hanno i vari personaggi. L'esempio principe sono Virginia e Chiara. Virginia inizialmente mi piaceva molto, è un ragazza semplice e con i piedi per terra, vuole studiare ed è lontana dallo stereotipo della studentessa fuori sede. Nel corso degli anni però diventa un po' monotona, si chiude nel suo ruolo di mamma e, nonostante alcuni picchi, mi ha fatto perdere un po' l'interesse nella sua storia personale. Chiara, al contrario, all'inizio non mi stava affatto simpatica, troppo civettuola, troppo ragazzina con poco sale in zucca e la lingua lunga. Dopo tutto ciò che le accade diventa invece uno dei miei personaggi preferiti: mantiene il suo lato più spensierato abbandonando invece quello più infantile. Inoltre mi è piaciuto molto il suo sapersi reinventare, si adatta molto alle circostanze, rimpiangendo ciò che ha rovinato ma sapendo anche crescere e trovare una nuova via. 
Rimanendo sempre tra i personaggi femminili quello che più mi è piaciuto in tutto il libro è Sofia. Appare un po' all'improvviso, quasi in punta di piedi, ma piano piano si mostra come una ragazza semplice e forte, capace di far girar la testa anche ad un tipo come Luca. Ho adorato il suo carattere deciso che la porta, nonostante la giovane età, a risolvere una situazione difficile che si trascina da anni. 
Passiamo ai maschietti. Qui il mio giudizio è più altalenante. se da una parte mi sono piaciuti molto i due fratelli Andrea e Luca, dall'altro Marco non mi ha convinto molto. 
Andrea e Luca sembrano tanto diversi, perfetto l'uno, sciupafemmine l'altro. In realtà sono molto più simili di quello che credono: testardi e insicuri. Andrea è il ragazzo d'oro, quello che tutte vorrebbero presentare ai genitori. Il suo problema sono proprio le alte aspettative: pone su un piedistallo le persone che crede perfette, mentre caccia fuori dalla porta chi ha sbagliato o che comunque non reputa a suo livello. E qui sta il suo grande errore: le persone non sono perfette. Il suo personaggio mi è piaciuto proprio per questo: ci mette tanto, è testardo, non vuole tornare sui suoi passi, ma alla fine capisce che nella vita tutti possono cadere e farsi male, ma che non è giusto giudicare.
Luca appare per quello che è, convinto di poter far quello che vuole, nella musica e con le donne. Gli serve un freno, qualcuno pronto a non svenire ai suoi piedi. Anche per lui, come per il fratello, c'è una lezione da imparare, qualcosa da capire che gli faccia cambiare il corso della sua vita. 
Marco invece è tra i tanti personaggi quello più fermo. Ha un buon inizio, prende in mano la sua vita in un momento tutt'altro che adatto, ma almeno non si lascia trasportare dagli eventi. Però poi si ferma e diventa piuttosto monotono.

In conclusione. Ho trovato in questo romanzo una bella lettura, una storia in cui identificarsi e dei personaggi che sanno unire il divertimento ad un crescita personale. Avrei voluto che la storia fosse più sintetica e veloce, non perché non sia una lettura scorrevole, ma perché in alcuni punti si ferma, per poi ripartire scorrevole come prima, con un andamento a singhiozzo. 

Voto


Alla prossima







Antonio Aschiaro

C'è post@ per noi... #78

1/18/2015

Buona domenica lettori! Ci ritroviamo anche oggi con le segnalazioni tricolore della nostra rubrica c'è post@ per noi, eccezionalmente sono tutti dello stesso autore e così ho deciso di dedicarvi un intero post.


Titolo: La stella e i sogni di Pan
Genere: favola per adolescenti/adulti
Casa editrice: self publishing
Pagine: 10
Formato: epub / mobi
Booktrailer: https://www.youtube.com/watch?v=1fquVSDqk9Y
Sinossi: L’atmosfera idilliaca della favola investe di emozioni l’animo del lettore attraverso il messaggio che vuole trasmettere.
La trama si articola in un filone estetico in cui risalta l’originalità del finale, toccante e commovente. 
Scritto in toni creativi, il racconto appassiona per il sentimentalismo, le descrizioni fantastiche e la liricità dei personaggi.
Come può l'incontro di una stella con uno gnomo indirizzare le scelte di quest'ultimo? Lo gnomo vedrà esauditi i suoi sogni fino a rendersi conto che la bellezza si trova tra le mura del propria identità.



Titolo: L'angelo e il mugnaio
Genere: favola per adolescenti/adulti
Casa editrice: self publishing
Pagine: 9
Formato: epub / mobi
Sinossi: "La vita è un dono prezioso, e il tempo per goderla è troppo breve. Quindi sorridi sempre, e ricorda: la ragione trova spesso una possibilità, il cuore ti dà sempre una certezza" (Cit.)
Con virtuosismo espressivo e talento creativo, l'autore propone una favola didascalica con l'intento di stupire e meravigliare anche il lettore meno accorto. Il messaggio che il racconto porta con sé, accomunato dal binomio fede - amore, parla incisivamente all'anima, relegando dietro a un muro l'apparenza e la futile bellezza umana. 
Ricca di significati e di intense riflessioni, la favola tratteggia il grande spirito umanitario di un mugnaio che, dopo una vita di sofferenze e di sacrifici, troverà l'adeguata e inaspettata ricompensa.




Titolo: La rinascita di Hans
Genere: romanzo breve
Casa editrice: self publishing
Pagine: 43
Formato: epub / mobi
Sinossi: all'interno di questo romanzo breve, si delinea il percorso interiore del poeta Hans tra vicissitudini umane e parabole romantiche. La vita assume contorni magici, l’amore per la solitudine porta all’ascesa artistica e le venature dell’animo si colorano di pura magia. 
Come potrà il poeta Hans uscire dal tunnel oscuro dei suoi giorni e riappropriarsi della sua vita? In che modo la vena artistica gli sarà d'aiuto?






Gli ebook sono presenti in tutti gli store online (Amazon, LaFeltrinelli, InMondadori, Rizzoli, ecc.) e su Google Play
LaFeltrinelli: http://goo.gl/wZaDW1
Rizzoli: http://goo.gl/gWZYKF
Ibs: http://goo.gl/tA6Shl


Titolo: Graffiti di silenzio
Genere: raccolta di poesie
Casa editrice: self publishing
Pagine: 51
Formato: mobi
Sinossi: "Graffiti di silenzio" è una raccolta di poesie in cui emerge in superficie il suggestivo romanticismo dell'autore che, con fertile estro creativo e inesauribile sfogo sentimentale, tinge ogni pagina di emozione. 
L'ombra cede il passo al sogno che veglia costantemente su ogni verso in un clima misterioso e magicamente simbolico. L'orma della passione e l'eco del dolore, il senso della spiritualità e dell'amore trovano riparo nella libera visione del mondo. 

La raccolta di poesie "Graffiti di silenzio" è presente esclusivamente su Amazon: http://goo.gl/tYjwgH


Biografia dell'autore: Spirito visionario e dall’espressione poliedrica e sopraffina, l'autore pone particolare attenzione a tutte sfumature del sentimento umano. Amante della letteratura classica, la sua penna, influenzata da un’anima vagamente orientale e sempre in cerca della perfezione artistica, rivive di un simbolismo interiore.



Link vari:
















Cosa ne pensate di questi titoli? Personalmente li trovo tutti interessanti!



Canzoni Mirtilli e Principi Azzurri

Recensione: CANZONI, MIRTILLI E PRINCIPI AZZURRI di Sabina Di Gangi

1/16/2015

Scheda tecnica:
Titolo: Canzoni, Mirtilli e Principi Azzurri
Autrice: Sabina Di Gangi
Editore: Rizzoli
Collana: You Feel
Formato: e-book
Trama: Al matrimonio dell'amica Sabine, Anne Ryan canta e incanta tutti, ma soprattutto lui: il principe David Grandyn, conosciuto dai tabloid come dongiovanni impenitente e corteggiato dalle donne più per il suo conto in banca e la posizione in società che per l'indiscussa bellezza. Anne, famosa cantante sempre in viaggio per lavoro, fugge dagli uomini: un matrimonio fallito e un ex marito violento l'hanno convinta che l'amore non esista. Ma l'amore, quello vero, sorprende all'improvviso, e ti fa fare cose che mai avresti pensato. È come mangiare i mirtilli, uno dopo l'altro: non ti accorgi di averli finiti e ne vorresti ancora. Sullo sfondo di una Londra appena risvegliata da una tiepida primavera, Anne e David si 'scontreranno' per caso, facendo i conti con sentimenti e passioni che pensavano essere in perenne letargo. Perché non si decide di chi innamorarsi. Mood: emozionante.

La mia visione d'insieme:
Chi non sarebbe invogliato da questo titolo? Per me è l'ennesimo titolo di questa collana, ricca di piccoli grandi romanzi.

Protagonista è Anne, una giovane cantante inglese che ha già alle spalle un matrimonio burrascoso con il direttore d'orchestra James.

James ha vissuto del successo riflesso di Anne e non vuole concederle il divorzio, tanto da cercare di ricattarla oltre a perpetrare le sue solite violenze fisiche e verbali.

Ad un matrimonio, Anne conosce David, i due si scontrano e almeno per lui scocca subito la scintilla. David è un vero principe, bello ma anche molto chiacchierato per le sue numerose conquiste.

La diffidenza di Anne nei confronti di David è alimentata dalla migliore amica e attuale coinquilina Liz, incidenti di percorso la rafforzeranno ma, alla fine, la nostra fragile protagonista riuscirà a capire davvero cosa si celi in lui.

Anne, inoltre, sa di poter contare sempre su suo fratello William ed è a lui che si rivolge quando ha bisogno di consiglio e aiuto, è l'unico che sa davvero tutto di lei.

Beh, le canzoni ci sono, i mirtilli pure (perchè per Anne sono una fissazione) e di principe azzurro penso ne basti uno, no?

Un romanzo breve che però poteva essere sviluppato un pochino di più, magari ci vuole un seguito perchè avrei visto bene delle implicazioni romantiche tra Liz e William.

Una lettura piacevole e spensierata anche se più che romantica rivela il suo lato passion verso la fine.

Indice di gradimento:



Il mio inverno a Zerolandia

Pensieri Oltreblog #10: "Il mio inverno a Zerolandia" di Paola Predicatori

1/14/2015

Buongiorno lettori! Rieccoci nel 2015 con la rubrica Pensieri Oltreblog, in cui ospitiamo altri/e blogger che hanno accettato di condividere con noi le loro impressioni su un libro made in Italy.

Oggi ci fa dono della sua recensione Nora del blog Honey there are never enough books:

Titolo: Il mio inverno a Zerolandia
Editore: Rizzoli
Autore: Paola Predicatori
Data di pubblicazione: 11 gennaio 2012

Trama: Alessandra ha diciassette anni quando la sua mamma muore dopo una lunga malattia. Rimasta sola con la nonna, torna a scuola decisa a respingere le attenzioni dei compagni che sente estranei, impegnata com’è nella manutenzione del suo dolore. Per questo cambia banco e prende posto vicino a Gabriele detto Zero, la nullità della classe: desidera solo essere ignorata dagli altri, come succede a lui. Ma Zero è più interessante di quanto sembra. Ha una gran passione e un vero talento per il disegno; nella sua apparente noncuranza è attento e sensibile; è lui a soccorrere Ale sbucando inaspettato al suo fianco quando lei ha bisogno di aiuto. Piano piano un sentimento indefinibile prende forma tra le pareti della classe e la spiaggia d’inverno, grigi fondali di una storia semplice e complicata insieme: perché Alessandra è tanto lucida nel rivisitare il ricordo della madre quanto confusa nel prendere le misure di se stessa e di ciò che prova. E Gabriele è abilissimo a sparire proprio quando lei scopre di volerlo vicino. È la voce di Ale, ruvida nel dare conto del presente, dolcissima nell’evocare il passato, a raccontarci la storia di una perdita, una storia di scuola, una goffa, incerta storia d’amore. Il mio inverno a Zerolandia è tutto questo. E dimostra che la somma di due zeri non è zero, ma molto, molto di più.

Recensione:
Questo libro mi è piaciuto davvero tantissimo , il tipo di storia di cui, in questo momento, avevo davvero bisogno. Dato che la trama dice tutto, per quel che mi riguarda, non starò qui a ripetervela. "Il mio inverno a Zerolandia" è una storia intensa, dolce e malinconica. È un racconto che parla di dolore, di ricordi, nostalgia, crescita e amore, un amore un po' impacciato di due ragazzi che stanno cercando il loro posto nel mondo.
La storia è narrata in prima persona da Alessandra, la protagonista, e si alternano capitoli in cui racconta le vicende al presente e capitoli in cui invece, si rivolge alla madre. Varie volte, durante la lettura mi sono venuti i lucciconi agli occhi ma visto che sono una pignola che trova almeno una pecca in ogni libro ci sono stati dei comportamenti di Alessandra e dei pensieri che non mi sono andati molto a genio. Inoltre gli altri personaggi fanno molto da sfondo e alcune ...mmm... vicende diciamo, non vengono spiegate. Se leggerete il libro capirete, ma questo è giustificato, perchè in vari libri capita che si vedano le cose solo dal punto di vista del narratore.
 Per concludere: 4 cuoricini ad un libro che ha saputo emozionarmi e tenermi incollata alle pagine

Per questo adoro Zerolandia. L'unica regola da rispettare qui è un rigoroso silenzio monastico: se vuoi parlare puoi farlo a cenni oppure puoi usare l'alfabeto morse se lo conosci. nessuno ti chiederà mai niente al di fuori del rispetto di questa santa regola, nemmeno come ti chiami. Da "Il mio inverno a Zerolandia".




Nora





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