Buon lunedì, lettori!
Oggi vi parlerò della mia prima lettura dell'anno: davvero un ottimo libro per iniziarlo! Qual è stato il vostro primo libro?
Oggi vi parlerò della mia prima lettura dell'anno: davvero un ottimo libro per iniziarlo! Qual è stato il vostro primo libro?
Titolo: Il cuore selvatico del ginepro
Autore: Vanessa Roggeri
Editore: Garzanti
Prima edizione: 29 agosto 2013
Pagine: 216
Prezzo: Rigido - € 14,90
Trama
È notte. Il cielo è nero come inchiostro, e solo a tratti i fulmini illuminano l'orizzonte. È una notte di riti e credenze antiche, in cui la paura ha la forma della superstizione. In questa notte il rumore del tuono è di colpo spezzato da quello di un vagito: è nata una bambina. Ma non è innocente come lo sono tutti i piccoli alla nascita. Perché questa bambina ha una colpa non sua, che la segnerà come un marchio indelebile per tutta la vita. La sua colpa è di essere la settima figlia di sette figlie, e per questo è maledetta. E qui nel suo paese, in Sardegna, c'è un nome preciso per le bambine maledette, si chiamano cogas, che significa streghe. Liberarsene quella stessa notte, senza pensarci più. Così ha deciso la famiglia Zara.
Ma qualcuno non ci sta. Lucia, la primogenita, compie il primo atto ribelle dei suoi dieci anni di vita. Scappa fuori di casa, sotto la pioggia battente, per raccogliere quella sorella che non ha ancora un nome. La salva e la riporta a casa, e decide di chiamarla Ianetta. Non c'è alternativa ora, per gli Zara. È sopravvissuta alla notte, devono tenerla. Eppure il suo destino è già scritto. Giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, sarà una reietta. Emarginata. Odiata. Da tutti, tranne che da Lucia. È lei l'unica a non averne paura. Lei l'unica a frapporsi tra la cieca superstizione e l'innocenza di Ianetta. Contro tutto e tutti. Lei l'unica a capire chi si nasconde dietro quegli occhi spaventati e selvatici: una bambina in cerca di amore, che farebbe qualsiasi cosa pur di ricevere uno sguardo e una carezza. Solo una bambina, solo una ragazza, con un cuore forte e selvatico come il ginepro. Le sue radici non si possono estinguere così facilmente; la loro fibra è fatta di ferro e se fuori bruciano, dentro il cuore rimane vivo.
***
È la notte del 31 ottobre e Assunta Zara sta mettendo al mondo la settima figlia, una bambina indesiderata, la cui nascita è stata ostacolata in ogni modo. La creatura, però, si è rivelata forte tanto che, una volta nata, ha preso da sé il primo respiro.
«Nata settimina la notte delle anime? Nata con la coda e tutti i denti? Pazzo siete? Certo che è una coga! È destino.»
A Baghintos le cogas sono scomparse da quasi mezzo secolo e ora ne è nata una. Severino, il padre, deve sbarazzarsene definitivamente prima che sia troppo tardi e porti alla disgrazia l’intera famiglia. Ma il coraggio di compiere il gesto estremo gli viene meno e decide di lasciare la mostruosa neonata all’aria aperta: il freddo e la notte, è convinto, se la porteranno via.
E in effetti, il giorno dopo la creatura è scomparsa, ma la gioia viene presto spazzata dall’arrivo di Lucia, la più grande, bella, giudiziosa e buona delle bambine Zara. Tra le braccia tiene la coga appena nata; l’ha chiamata Ianetta e sa che la piccola ha fame.
Non c’è più modo, dunque, di liberarsi del piccolo demonio: l’unica soluzione è nutrirla, ma tenerla a distanza. Ianetta è una coga, una coga maledetta.
La narrazione ha, fin dalle prime pagine, il sapore polveroso dei ricordi e, dopo un prologo un po’ fuorviante, trascina il lettore in una terra e in un tempo in cui sono ancora forti le superstizioni.
Prima ancora che nasca, è chiaro a tutti che Ianetta porterà il segno del demonio. La sua deformità ne è conferma. La morte della balia non è che il primo evento infausto che accompagna la crescita di Ianetta.
«Nonno, ascoltate: che cosa sono le cogas?»
Secondo la leggenda, le cogas sono streghe che, capaci di lanciare malefici e dedite alle oscure pratiche magiche, in alcuni casi si nutrono di sangue umano e arrivano a prosciugare le loro vittime.
Emarginata dalla sua stessa famiglia, Ianetta trova, dunque, il modo di sopravvivere. Sebbene la cogasia tenuta sempre d’occhio dal narratore e dal lettore, la protagonista di primo piano è sicuramente Lucia, per la quale ho provato, almeno all’inizio, una certa antipatia: troppa perfezione e troppe preferenze non l’hanno messa in buona luce.
Ma mi sono dovuta ricredere. Lucia rivela un animo sensibile e attento, capace di leggere i comportamenti oltre alle apparenze e alle credenze popolari che attribuiscono le disgrazie a Ianetta.
Tra le due sorelle, l’una venerata come una madonna e l’altra ostracizzata e scansata come un demonio, si crea un legame speciale: Lucia sentirà sempre di dover proteggere la sorellina che ha salvato e Ianetta avrà sempre un’attenzione particolare per la maggiore. I loro confronti sono, tuttavia, limitati e sporadici e nel tempo l’alone che avvolge Ianetta si farà più scuro, alimentato dalla paura e dai pregiudizi.
Se da un lato vi è il rapporto tra due sorelle, tenute separate, dall’altra vi è la trama tessuta dall’ignoranza e dalla superstizione: una trappola mortifera in cui entrambe le protagoniste cadono, trascinando con loro il lettore. Io stessa che, davanti alla barbarie riservata alla neonata, mi ero sentita stringere il cuore ed ero stata tentata di mettere da parte il libro, mi sono ritrovata anch’io a cercare su Ianetta e nel suo comportamento i segni del demonio. Proprio questo mi ha sorpresa: mi sono accorta che stavo cedendo al pregiudizio.
La Roggeri mantiene nelle sue pagine il tono pacato di un osservatore lontano che, se non distaccato, non ha alcuna possibilità di cambiare quanto avviene. La lettura scorre piacevolmente, divenendo sempre più intrigante fino a suscitare una curiosità quasi morbosa e offrendo ottimi spunti di riflessione, anche personale.
Bello e particolare! Letto appena uscito dopo aver assistito ad una presentazione dell'autrice! :)
RispondiElimina