Recensione: Silvia, di Valeria Mancini

2/19/2019

Titolo: Silvia

Autore: Valeria Mancini

Editore: Les Flâneurs Edizioni

Collana: Bohemien

Anno edizione: 2019

In commercio dal: 3 gennaio 2019

Pagine: Brossura

Sinossi:


In un antico palazzo, un uomo trova dei diari abbandonati scritti tra il 1958 e il 1960, appartenuti a una ragazza di nome Silvia. Lasciandosi trasportare dalla curiosità e dal desiderio di ricavare indizi utili a ritrovare la legittima proprietaria, l'uomo inizierà a leggerli, entrando nella vita della loro autrice. Scoprirà così l'amore di Silvia per Davide, affascinante ragazzo che si è trasferito nella cittadina della protagonista con la sua famiglia, sotto lo sguardo diffidente della gente del posto. Tra passione e ostacoli, la loro relazione si svilupperà pagina dopo pagina. Ma cosa è successo alla ragazza dopo il 1960? È ancora possibile rintracciarla per restituirle i diari? Sono queste le domande che spingono l'uomo nella sua ricerca per trovare una persona che - forse - potrebbe avere la risposta.



Recensione

Buongiorno a tutti, oggi sono qui a recensire il primo romanzo di Valeria Mancini.
Ho scelto di leggerlo perché mi sono sempre piaciute le storie che affiancano diversi momenti temporali, in particolare amo i racconti che trattano di vecchie case con stanze polverose ricche di ricordi, di soffitte da esplorare e di vite vissute da ricordare.

Silvia comincia con la presentazione del lettore dei diari: un uomo del quale sappiamo poco, che sinceramente immaginavo sarebbe stato uno dei personaggi principali della storia e che invece ci dona soltanto la cornice per raccontarci la vita di Silvia. Il nostro uomo trova degli scatoloni contenenti i diari di Silvia e altri suoi effetti personali in una stanza murata nella porzione di villa che ha acquistato per viverci, da qui parte quindi la lettura dei segreti e degli avvenimenti che hanno caratterizzato la vita di Silvia.

La storia comincia quando lei inizia a scrivere sul suo diario e tramite questo iniziamo a conoscerla meglio: la sua famiglia ha un negozio che vende e produce abiti di sartoria, nel quale anche Silvia lavora. Ciò che movimenterà la vita dell’intero paese sarà l’arrivo di una ricca famiglia che andrà a stare in una bella villa. Silvia vivrà quindi una storia d’amore con Davide: uno dei due figli, un ragazzo galante ed educato, che pare non avere difetti, almeno all’inizio del racconto e soprattutto agli occhi di Silvia.

Il libro è scritto bene, lo stile è scorrevole e la storia diventa sempre più appassionante pagina dopo pagina. La struttura del diario la rende però un pochino dispersiva, perché come spesso accade coi diari, a volte vengono registrati eventi non molto interessanti ai fini della trama finale. 
Per essere un diario, è comunque molto romanzato, cosa che leggendo mi ha lasciata con qualche dubbio, all’inizio, ma che è stata giustificata nel finale, oltre che durante il racconto dal fatto che Silvia fosse un’appassionata di lettura e un’aspirante giornalista.

Devo dire che avrei apprezzato molto di più un po’ di indagine sugli scatoloni, una ricerca più profonda degli indizi da parte del protagonista del presente,  e che il finale, che ho apprezzato per molti versi, lascia con qualche domanda a cui avrei voluto trovare risposta, in ogni caso per essere il romanzo d’esordio di questa autrice, credo sia stato una buona prova, so già che io la terrò d’occhio, per conoscere i suoi futuri progetti.

Consiglio questo libro a chi ama le storie romantiche ambientate in periodi più romantici rispetto al nostro presente.




 tre cuori e mezzo

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