Recensione: Il pane sotto la neve - Vanessa Navicelli

11/27/2020


Titolo: Il pane sotto la neve 
Autrice: Vanessa Navicelli
Editore: Createspace Independent Pub 
Genere: Narrativa
Data di pubblicazione: 24 Novembre 2017
Pagine: 254
Prezzo: 9,99€ (cartaceo) 

Sinossi: 
Una coppia giovane, due figlie, un paesino, degli amici, tante difficoltà e la voglia di farcela.
Sembra una storia di oggi. Invece... è ambientata nella prima metà del Novecento.

“Torniamo all’antico, sarà un progresso!” diceva Giuseppe Verdi.
Ed ecco allora un romanzo che ci ricorda le nostre radici. Chi siamo e quanto ci è costato arrivare fin qua.

Il pane sotto la neve è un romanzo di narrativa popolare, ambientato “da qualche parte sulle colline dell’Emilia, al confine con la Lombardia, dove la provincia di Piacenza abbraccia la provincia di Pavia.”
È la saga di una famiglia contadina dai primi del ’900 fino alla primavera del 1945.
Si racconta della prima guerra mondiale, della fatica del lavoro in campagna, delle figlie che crescono e si fidanzano. Dell’arrivo della seconda guerra mondiale, della Resistenza. E dei nipoti: chi parte soldato, chi diventa partigiano.
Un mondo e una felicità fatti di piccole grandi cose. Tra politica e apparizioni della Madonna, canzoni degli alpini e orgoglio partigiano, la musica di Verdi e le passeggiate lungo il Po, innamoramenti inattesi e le gare ciclistiche di Bartali e Coppi, le recite di Natale in parrocchia e un bicchiere di vino all’osteria.

Un romanzo sulla famiglia e per tutta la famiglia.
Un romanzo “trasversale”, che si rivolge sia agli adulti che ai ragazzi.

Il linguaggio è semplice ed essenziale, come lo è la gente di cui si racconta.
Molte cose sono vere. Molte altre sono verosimili.
Ci sono parti drammatiche e parti umoristiche. Come nella vita.

Questo romanzo è il primo della Saga della Serenella.
La serenella (o lillà) è un fiore semplice e profumatissimo. È il mondo contadino, la famiglia, la primavera dell’anima. È il simbolo di ciò che è buono e vero. Di un mondo pulito e schietto.

Ma tutto questo lo potrete capire, veramente, solo leggendo le storie della gente nata là, sulle colline al confine tra Emilia e Lombardia, nella terra dove cresce la serenella.

“La libertà, per ora, riposa sotto la neve.
Ma arriverà la primavera… e non sarà solo il grano a germogliare.”



Recensione

Per puro caso mi sono imbattuta in questa lettura, non ne avevo mai sentito parlare ma leggendo la trama sono rimasta piacevolmente colpita da iniziare immediatamente questa storia. E' stato come amore a prima vista, una sorta di attrazione che mi impediva di lasciare il libro. Devo dire che, quando ho questa sensazione, non me ne pento e si rivela una lettura meravigliosa.
"Il pane sotto la neve" non è stata un'eccezione a questa mia assurda teoria ma si è dimostrato un libro meraviglioso. E' stato capace sia di farmi ridere ma anche di farmi commuovere ed è una cosa abbastanza difficile. 

Veniamo catapultati indietro nel tempo, durante entrambe le guerre mondiali, e siamo testimoni delle difficoltà che i nostri protagonisti affrontano. Difficoltà che vengono superate con dignità, coraggio e senza mai perdersi d'animo. 

L'autrice è stata brava nel saper descrivere e affrontare periodi cosi difficili, talmente brava che mi sembrava di esser dentro la storia, mi sembrava di sentire proprio il profumo del pane. 

E' una lettura che vi consiglio caldamente, lasciatevi incantare da "il pane sotto la neve". 














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