Recensione: I confini di Trisa - Cristiano Ciardi

5/08/2015

Titolo: I Confini di Trisa
Autore: Cristiano Ciardi
Serie: I Racconti del Regno #1
Pagine: 345
Ebook: 4.50 
Cartaceo: 14.50 
Editore: Selfpublishing
Genere: Fantasy
Anno di pubblicazione: 2012

Trama: La storia ruota intorno al personaggio principale, Efero, un soldato scelto tra gli altri per guidare il popolo, un prescelto per destino e capacità e da tutti riconosciuto come tale. Il romanzo narra dell’intreccio tra il percorso interiore di Efero e ciò che accade nel Regno, in un tempo di mutamenti oscuri, che porteranno il protagonista a prendere decisioni scomode, talora impopolari, e ad affrontare l’insidia di uomini potenti, determinati a sottomettere il popolo con la paura e il pregiudizio. Nel suo viaggio incontrerà personaggi che faranno scelte e compiranno azioni, adeguandosi agli eventi o contrastandoli, fino a trovare in lui o un esempio da seguire o un nemico da abbattere. In questa crisi profonda, che mette in luce la vulnerabilità del Regno e degli stessi uomini, cruciale sarà il ruolo di altre creature, fiere feroci dotate di straordinaria intelligenza e socialità, che con la loro presenza porteranno scompiglio nelle scelte, dubbi di coscienza, ma anche una rinnovata saggezza. "I Confini di Trisa" è un romanzo sui dubbi delle persone umili e sull'arroganza del potere, dove è il legame tra la natura e le emozioni a rendere veri gli esseri umani e tenaci le loro azioni.


Recensione:
“I confini di Trisa” è il primo romanzo di una trilogia fantasy, di sottogenere epico o eroico, ambientato nelle terre di Prama, un mondo fittizio dove la natura è ancora padrona indiscussa e gli uomini sono solo piccole pedine su una scacchiera ben più grande e pericolosa che minaccia costantemente di inghiottirli. È in questo scenario che ha sempre vissuto il Regno e, con la sua organizzazione politica e militare, con le sue tradizioni fortemente radicate, è riuscito fino ad ora a condurre il suo popolo verso la salvezza. Efero è un Prescelto e come tale è chiamato a servire e guidare la sua gente. Ancora giovane, viene spedito nella parte meridionale del Regno per gestire una situazione delicata che si è verificata ai confini. Senza una guida a cui fare riferimento, si sente inesperto e inadatto, ma seguendo il suo istinto e ciò che l’intelligenza gli suggerisce riesce a conquistarsi la fiducia dei suoi uomini e a portare un nuovo equilibrio e una nuova pace nel sud, tanto da far parlare di sè in tutto il Regno e da meritarsi l’appellativo di Sentinella del Sud.

Ciò che si apprezza enormemente in questo romanzo è lo stile dell’autore, molto bello e curato. La trama è densa di descrizioni, i dialoghi sono distanziati e mai preponderanti. È una narrazione che procede calma e tranquilla, crea atmosfere avvolgenti, in cui il lettore si perde e quasi riesce ad avvertire con i suoi sensi i luoghi evocati. Lo stile è armonico, elegante, suggestivo, ricco di spunti di riflessione sull’indole umana e sulla difficoltà di raggiungere un equilibrio fra l’uomo e la natura. La natura inoltre è uno dei grandi protagonisti del romanzo, viene descritta con dovizia di particolari, ma soprattutto con passione e trasporto. L’amore per la natura e la nostalgia per i tempi in cui l’uomo viveva nel rispetto delle altre forme di vita sono una costante per tutto il romanzo. È una storia che ci fa ricordare le origini e i tempi passati, quando ancora l’uomo e la civiltà erano immerse in un mondo pressoché incontaminato.
Un aspetto molto originale del libro è il passato del Regno, quando gli uomini vivevano in simbiosi con degli animali forti e intelligenti, i Santri. Ma ormai l’uomo sembra essersi dimenticato che il periodo di maggior pace e prosperità si basava sulla convivenza di due specie così diverse fra loro e ora vede i Santri solo come un nemico da distruggere.

Durante la storia vengono presentati vari personaggi, fra cui il protagonista Efero e la sua Hadu-nha, cioè una bambina a cui è legato da un giuramento segreto. Un punto debole del romanzo è la difficoltà nell’immedesimarsi nei personaggi poiché, a parte Efero, sono poco presenti e rimangono un’incognita, di loro si hanno emozioni o impressioni momentanee, ma non durevoli abbastanza da poter immaginare cosa provano o come ragionano.
Efero oltre ad essere forte ed intelligente, incarna anche i valori cardine del Regno: l’assenza di ambizione o supremazia, l’umiltà, il desiderio di vivere in equilibrio con gli esseri viventi, la felicità data dai piccoli gesti di vita quotidiana, la lealtà e la giustizia, il rispetto per le tradizioni. Ma riuscire nel concreto a vivere secondo i suoi ideali si rivelerà più difficile del previsto perché la realtà non segue le inclinazioni di uno, ma muta costantemente per opera di molti. Ed Efero dovrà affrontare nel Sud diverse questioni. Ridare vita alla città di Zefra, abbandonata un po’ a se stessa. Portare in salvo gli abitanti di Trisa, obbligati a nascondersi sulle montagne per gli attacchi delle bestie. Ma c’è una minaccia più grande, annidata dentro il Regno stesso. Nel Consiglio sono radicate fazioni accecate dalla superbia e dall’odio verso i Santri e lo scontro sembra ormai inevitabile.

È un romanzo consigliato a chi ama il fantasy e la natura e non cerca ritmi di narrazione rapidi e forzati, ma riesce a lasciare le redini all’autore e a farsi condurre e coinvolgere. È una storia originale, ben ideata e interessante, che merita sicuramente di essere letta.


“I Santri scorgono in noi ciò che a loro manca, come noi umani aneliamo la loro capacità di stare nel mondo con equilibrio, il loro modo di innalzarsi sugli altri esseri restando in armonia con tutto ciò che li circonda. Noi desideriamo la coerenza del loro agire, loro ammirano la nostra capacità di creare e la ricchezza delle nostre espressioni” 



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