Recensione di Cose che nessuno sa di Alessandro D'Avenia

8/03/2013

Alessandro D'Avenia, noto sul web come prof 2.0, esordisce nel 2010 con Bianca come il latte, rossa come il sangue, romanzo da cui è stato tratto un film. Qualche mese fa mi è capitata tra le mani una copia di Cose che nessuno sa e vorrei raccontarmi le mie impressioni a proposito.

Autore: Alessandro D'Avenia
Editore: Mondadori
Prima edizione: ottobre 2011
Pagine: 332
Prezzo: Rilegato - € 19,00

L'estate volge al termine. Margherita inizierà le scuole superiori: un momento importante, carico di aspettative e incertezze. Ma non è così che lo vive. Da poco suo padre se ne è andato via, lasciando soltanto un messaggio in segreteria. Come andare avanti quando una parte così importante della tua vita ti abbandona, vulnerabile e ferita? Margherita, come l'ostrica che si chiude imprigionando nella conchiglia il predatore, cerca di isolare il suo dolore e, come anestetizzata, si muove per i corridoi della nuova scuola.
Il dolore, però, scava e trova sempre la strada per emergere. E la strada per il dolore di Margherita è l'Odissea, letta in classe dal professore di italiano. L'Odissea non è solo la storia di un avventuroso viaggio di ritorno, è anche quella di un figlio che cerca il padre.
Margherita è il centro dell'universo del romanzo: intorno ruotano altre storie che si intrecciano alla sua e trovano un proprio sviluppo; a mio avviso non sempre soddisfacente.
Accanto alla ragazzina c'è una figura eccezionale e radiosa, la nonna. L'ho amata moltissimo. Con le sue frasi in dialetto, le mani impegnate tra i fornelli e sempre pronte ad accogliere per un abbraccio, è importantissima non solo per la nipote, ma anche per il lettore. Io mi sono sentita come coccolata da lei, forse perché mi ha ricordato un po' la mia nonnina.
La nonna scartocciò il pacco delle pennette e ne gettò almeno due etti nella pentola.
«È troppa, nonna! Non ho fame, ti ho detto».
«Signorina, stai al tuo posto. È una vita che cucino e so io di quanti etti di pasta ha bisogno un cuore rotto».
Nei libri c'è la vita, ma solo chi la vive può ardire a capirla. Il professore è un uomo che vive nei libri con quella delicatezza e passione che una bookaholic condivide e ammira, ma si dimentica e rifugge la quotidianità. Un limite che non solo bisogna riconoscergli, ma che egli stesso deve comprendere e superare per il futuro di quel dolcissimo amore che lo unisce a Stella.
Stella lavora in una libreria e parla d'amore, di emozioni e vita con il prof citando libri, facendo ardite metafore libresche. Forse D'Avenia dà spazio all'inverosimile con questa coppia così colta, ma è dalla realtà che le storie traggono ispirazione… E io non ho davvero potuto fare a meno di adorarli.
Non è un caso che quest'uomo, incapace di dar voce alle emozioni se non attraverso la carta stampata, sia chiamato "il professore". Infatti è questo il suo mestiere e l'insegnamento sembra essere per lui una sorta di talento nascosto; è un insegnante alle prime armi che promette di diventare uno degli migliori che si possano incontrare nella propria carriera scolastica, non appena avrà superato lo scoglio misterioso dei rapporti umani. Parallela alla storia di Margherita e del professore è quella di Giulio.

Giulio era dotato di un'intelligenza straordinaria, gli bastava ascoltare e capire cosa sarebbe stato detto cinque minuti dopo. Anche la sua bellezza era fuori dal comune. La bellezza di una stella lontanissima e irraggiungibile, fredda e nervosa, e per questo ancora più seducente. Quella luce l’aveva negli occhi, lampeggianti come stelle invernali. Occhi azzurri, quasi bianchi, capelli neri lisci e fini come un dio della notte. La natura lo aveva dotato di un altro dono: le mani. Le mani per lui non avevano segreti, né le sue, capaci di ogni illusione, né quelle degli altri, segnaletica infallibile della verità e della menzogna.

Giulio vive in una casa famiglia e non ha mai conosciuto i suoi genitori. Passa molto tempo per le strade, rubacchiando, e sui tetti della città perché è da lì che può dominare. È un ragazzo solo, disperatamente bisognoso d'amore e proprio l'amore lo aiuterà a restituire al mondo la bellezza…
Seppur priva di una storia propria, ho adorato Marta, ragazza solare ed entusiasta che fin dal primo giorno di scuola diventa amica di Margherita.
Le cose che nessuno sa non è probabilmente uno dei romanzi più belli né uno dei più originali, ma è riuscito a entrare in sintonia con me e il mio stato d'animo, parlandomi con dolcezza e semplicità della vita, rendendo la lettura molto piacevole.
Ho un debole per i libri che sanno essere poetici anche in prosa e ho amato lo stile di D'Avenia in questo romanzo; l'ho trovato più maturo e controllato rispetto all'esordio, anche se un po' debole nel finale.
È una lettura adatta all'estate, leggera ma non del tutto disimpegnata.


L'avete letto? Lo leggerete?

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7 commenti

  1. Ciao!! condivido tutto quello che hai detto, ho letto questo libro mesi fa! Mi è piaciuto ma anche io ho trovato il finale debole...
    Se ti va di leggere la mia recensione la puoi trovare sul mio blog :)
    http://libroperamico.blogspot.it/2013/05/cose-che-nessuno-sa.html

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  2. Ho amato Bianca come il latte rossa come il sangue e quando ho iniziato questo l'ho trovato un po' troppo ripetitivo. Non l'ho terminato. In realtà vorrei dargli una seconda possibilità, magari prima o poi ci provo...

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    1. Effettivamente l'inizio può essere un po' lento e fuorviante. Aspetta qualche tempo e chissà, magari ci sarà il momento giusto per questo romanzo. O magari non è proprio fatto per te. Capita! In ogni caso, buone letture!

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    2. Anche io ho trovato l'inizio molto lento e non appassionante come "Bianca come il latte rossa come il sangue" poi però si riprende bene! :)

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  3. ho letto tutti e due ilibri: "cose che nessuno sa" e "bianca come il latte e rossa come il sangue"
    devodire che il secondo sovraindicato è fantastico...
    però il secondo!!!! per niente

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  4. Ragazzi,mi potete dire un sito per il riassunto di "Bianca come il latte,rossa come il sangue"??
    Grazie :)

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