C'è post@ per noi... #387

6/28/2020

Buona domenica lettori, rieccoci con le nostre segnalazioni made in Italy.







Titolo: Padre nostro. Riscritture civili di una preghiera tra musica e letteratura
Autore: Alberto Sebastiani
Editore: Edizioni Dehoniane Bologna
Pagine: 176
Sinossi: La preghiera del Padre nostro è stata di recente ripensata e riscritta da due teologi, Vito Mancuso e José Tolentino Mendonça, dal gruppo folk rock dei Gang, dal cantautore Vasco Brondi (meglio noto come Le luci della centrale elettrica), dal gruppo di rock alternativo Il Teatro degli Orrori e dallo scrittore Erri De Luca.
L’analisi delle loro rielaborazioni mostra un comune denominatore: l’intenzione di responsabilizzare l’uomo – nella sua relazione con l’altro, con sé e con il mondo – facendo leva su un testo condiviso. In particolare, la declinazione laica del discorso da parte dei Gang e di De Luca riguarda il rapporto con i migranti, con gli sbarchi e le stragi del Mediterraneo, cioè con un conflitto culturale e politico a tutt’oggi irrisolto. In questi testi, il dialogo tra la letteratura e altri linguaggi esprime quindi una lettura profonda del nostro tempo, offre un orizzonte non banale a cui tendere e dimostra come esso sia cercato da artisti diversi attraverso le parole di una preghiera universale ripensata e riscritta anche in chiave civile. È l’espressione della ricerca di un «noi», di una comunità solidale capace di costruire parole diverse rispetto alla retorica dominante.
L’autore: Alberto Sebastiani, pubblicista, insegnante e ricercatore, collabora alle pagine culturali di Repubblica e lavora per l’Università di Bologna a progetti editoriali e televisivi. Di Silvio D’Arzo ha curato Opere (con Emanuela Orlandini e Stefano Costanzi, Monte Università Parma 2003) e Lettere (Monte Università Parma 2004). Ha inoltre pubblicato Le parole in pugno. Lingua, società e culture giovanili dal dopoguerra ai nostri giorni (Manni 2009), Nicolas Eymerich. Il lettore e l’immaginario in Valerio Evangelisti (Odoya 2018) e i tre volumi che raccolgono i tredici romanzi del «Ciclo di Eymerich» di Valerio Evangelisti (Mondadori 2019).


Titolo: Disagiotopia
Autrice: Florencia Andreola
Editore: D Editore
Pagine: 190
Sinossi: In un momento storico in cui i disastrosi effetti collaterali e le complesse contraddizioni del modello di sviluppo occidentale emergono in tutta la loro forza, arriva in libreria Disagiotopia, riflessione di otto voci protagoniste del dibattito italiano e mondiale sul malessere profondo che ormai in modo endemico investe la modernità: dalla vita politica a quella psichica, dallo spazio urbano a quello domestico, dall’adolescenza all’età adulta.
La crisi economica e sociale subentrata subito dopo i fasti del Dopoguerra ha portato alla normalizzazione di una condizione di disagio che oggi abbraccia ogni sfera della vita collettiva e personale.
Il capitalismo occidentale non riesce a produrre benessere materiale senza diffondere allo stesso tempo un malessere profondo e un doloroso senso d'impotenza. Capire le forme di questo disagio e tracciarne una mappatura è oggi più che mai necessario per elaborare delle strategie di resistenza e rispondere alle sfide del nuovo mondo che si sta delineando.
Disagiotopia parte da qui: attraverso l’esplorazione di spazi domestici, urbani, economici e sociali, otto autrici e autori tra storici, filosofi, architetti, urbanisti, sociologi e psicologi si interrogano sul modo per
orientarci in una terra desolata, raccontare il nostro “tempo fuori di sesto” e immaginare nuove forme di resistenza. Tra gentrificazione, discriminazione di genere e precariato diffuso, Disagiotopia mostra il volto oscuro del tardo capitalismo, proseguendo il percorso della collana Eschaton, diretta da Raffaele Alberto Ventura (già autore di Teoria della Classe Disagiata).
L’autrice: Florencia Andreola è ricercatrice indipendente, si occupa di storia e critica dell’architettura e della città e dei temi sociali ad esse connessi. È laureata al Politecnico di Milano in architettura e ha conseguito il PhD in storia dell'architettura all’Università di Bologna. Ha co-curato i libri Milano. L’architettura dal 1945 a oggi (Hoepli, 2018), Backstage. L’architettura come lavoro concreto (Franco Angeli, 2016) e Milan Architecture Guide 1945-2015 (Hoepli, 2015). Ha pubblicato saggi e articoli in varie riviste, tra cui San Rocco, Ardeth, Domusweb, Doppiozero, Abitare, CheFare.


Titolo: L’altra me
Autrice: Anna Esse
Editore: Autopubblicato
Pagine: 685
Genere: Romance
Sinossi: “Erano una il riflesso dell’altra, erano uniche nella loro particolarità e non avrebbe permesso a nessuno di dividerle. Nessuno.”
New York. La Grande Mela.
Melanie e Kimberly sono due gemelle identiche nell'aspetto ma con caratteri completamente opposti. Dopo aver visto entrambe le loro relazioni naufragare, decidono di convivere in un appartamento a Tribeca dove ritrovano la loro serena quotidianità, fatta di amici, lavoro e sogni nel cassetto finché un incontro inaspettato scuote le loro vite: vecchi ricordi che riemergono... e nulla sarà come prima.
L’autrice: Sono nata a Torino nel luglio del 1976 da genitori operai.
Fin da piccola ho sempre inventato storie: prima scritte, poi disegnate e poi di nuovo scritte.
Sono sempre stata in grado di sognare a occhi aperti, a immaginare mondi fantastici e a perdermi in essi. Forse perché essendo l'unica femmina della famiglia (a parte mia madre), era un modo costruttivo per sfuggire al fatto che ero circondata da maschi: ho tre fratelli. Non saprei, ma sono sempre stata una sognatrice incallita.
La mia prima storia ufficiale s'intitolava "L'angelo e la pistola", non lo troverete su Amazon, perché è un racconto poliziesco che scrissi ai tempi delle medie e che chissà, magari un giorno potrei riprendere e decidere di trasformarlo in qualcosa di più. Poi, dopo aver scritto alcune storie, iniziai a disegnarle e così nacquero manga come "Sentimenti" o "Brothers" che potete trovare nel mio blog.
Non scrivo un genere specifico, per cui aspettatevi di tutto.


Titolo: Settima onda
Autrice: Silvia Petronici
Editore: Il Rio Edizioni
Pagine: 104
Sinossi: Settima Onda è il nome di un appartamento privato che si trova all'ultimo piano di un palazzo in una via periferica a sud di Padova. L'ideatrice del progetto, Aurora Di Mauro, dopo un profondo lavoro di ristrutturazione, lo ha aperto al pubblico nel 2012 immaginando un appartamento relazionale in cui l’arte possa essere un elemento di aggregazione e di interazione.
Messo a disposizione, sempre gratuitamente, come spazio per incontri culturali (mostre, spettacoli teatrali e musicali, degustazioni, conversazioni, presentazioni di libri, incontri di fotografia analogica, progetti relazionali sul cibo) l’appartamento è caratterizzato dalla presenza di opere che conferiscono all’ambiente un’atmosfera molto particolare e, nello stesso tempo, contribuiscono alla sua vivibilità.
Le opere attualmente presenti sono il pavimento in ceramica di Pino Castagna, la porta con l’onda fluo in marmorino veneziano di Valerio Bevilacqua, la finestra in plexiglass “Aurora nel tempo” di Francesco Candeloro, il neon “Lite Plot” di Arthur Duff, la decorazione in zucchero di Marco Chiurato,  l'onda sonora in nylon cromato di Michelangelo Penso e le due sculture ceramiche di Paolo Demo. Pensare alla propria casa come la “Settima Onda” tanto attesa dal galeotto Papillon per fuggire dall’Isola del Diavolo consente di percepire l’appartamento come uno spazio libero in cui le ‘regole’ che imprigionano la quotidianità restano fuori dalla porta per lasciarsi cullare dal movimento ondoso delle relazioni.
L’autrice: Silvia Petronici, dottoressa in Filosofia, ha dedicato la sua intera attività da curatore indipendente di arte contemporanea alla ricerca sulle pratiche artistiche site and audience specific, l’arte pubblica e le pratiche di partecipazione socially engaged. Ha curato mostre e progetti culturali presso enti pubblici, musei e gallerie private svolgendo parallelamente un’attività didattica e formativa con artisti e curatori all’interno di seminari, conferenze e percorsi residenziali di sperimentazione e studio della pratica e dei linguaggi artistici contemporanei in un’ottica situata e comunitaria. Nel 2018 ha pubblicato A piedi nudi ballano i santi. La relazione artista-curatore nelle pratiche artistiche site specific. Arte pubblica e progetti socialmente impegnati (Oligo Editore, Mantova), un manuale teorico-pratico che disciplina questo specifico approccio alla pratica artistica e curatoriale.



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