Autore: Luca Murano
Editore: Dialoghi
Collana: Intrecci
Pagine: 127
Sinossi: Chi siamo quando nessuno ci osserva? Possiamo davvero sentirci al sicuro? È realmente plausibile, in tali circostanze, riuscire a indossare e sfoggiare la parte più limpida di noi stessi? I protagonisti dei racconti che compongono la presente silloge prendono vita tra le pagine col desiderio di rispondere a queste domande, compiendo azioni apparentemente insignificanti e che invece restituiscono alle storie autenticità e tutta la grazia che può nascondersi dietro le banalità, le paure, le sofferenze e le speranze di cui sono intrinseche le loro esistenze. Una raccolta di outfit dimenticabili, ma di reazioni e gesti indimenticabili perché radicati in profondità in ognuno di noi. Uomini e donne sull’orlo della perdizione, studenti squattrinati, scrittori precari, giocatori d’azzardo, genitori sciagurati e figli egoisti che, con ironia e disincanto, scavano a fondo nella loro interiorità solo per scoprirsi vulnerabili, fallibili e, proprio per questo, umani.
Recensione:
Una strana lettura, scorrevole vista la brevità dei racconti, alcuni brevissimi e altri meno.
I protagonisti sono principalmente uomini, di varie età, con diversi vissuti e tutti riflettono su qualcosa, partono da qualcosa di profondo e magari arrivano al nonsense oppure partono da frivolezze per arrivare a qualcosa di più profondo.
Simpatici i racconti relativi all'odissea al supermercato e alle disavventure domestiche per preparare una torta di mele.
Altri racconti hanno smosso ricordi e pensieri anche miei, come quello relativo all'infanzia in campagna o al pensiero dei genitori da cui ahimè prima o poi siamo costretti a separarci definitivamente.
Altri ancora fanno riflettere un po' tutti, su cosa siamo disposti a fare, su quali sono le nostre paure e come cerchiamo o meno di superarle.
Infine, alcuni devo ammettere che non li ho capiti, probabilmente sono a libera interpretazione.
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