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Recensione: L'ALLIEVA (Alice Allevi #1) di Alessia Gazzola

Buongiorno, Lettori! Certo saprete che il 27 settembre andrà in onda la fiction L'Allieva, adattamento dei libri di Alessia Gazzola. Proprio in questa prospettiva ho deciso di non rimandare più la lettura della serie che Annie ha più volte consigliato.



Titolo: L'Allieva (Alice Allevi #1)
Autore: Alessia Gazzola
Editore: Longanesi
Prima edizione: 27 gennaio 2011
Pagine: 378
Prezzo: Rigida - € 14,90; Flessibile - € 12,00; ebook - € 8,99

Alice Allevi è una giovane specializzanda in medicina legale. Ha ancora tanto da imparare e sa di essere un po' distratta, spesso sbadata. Ma di una cosa è sicura: ama il suo lavoro. Anche se l'istituto in cui lo svolge è un vero e proprio santuario delle umiliazioni. E anche se i suoi superiori non la ritengono tagliata per quel mestiere. Alice resiste a tutto, incoraggiata dall'affetto delle amiche, dalla carica vitale della sua coinquilina giapponese, Yukino, e dal rapporto di stima, spesso non ricambiata, che la lega a Claudio, suo collega e superiore (e forse qualcosa in più). Fino all'omicidio. Per un medico legale, un sopralluogo sulla scena del crimine è routine, un omicidio è parte del lavoro quotidiano. Ma non questa volta. Stavolta, quando Alice entra in quel lussuoso appartamento romano e vede il cadavere della ragazza disteso ai suoi piedi, la testa circondata da un'aureola di sangue, capisce che quello non sarà un caso come gli altri. Perché stavolta conosce la vittima.
***

Qualche anno fa, probabilmente, avrei apprezzato di più questo romanzo e, per questa ragione, mi dispiace averne procrastinato la lettura così a lungo. D'altra parte non posso che essere contenta di aver scelto di portarmi il libro in vacanza: è stato perfetto e l'ho letto in poco tempo.
Specializzanda in medicina legale, Alice ridefinisce il significato di imbranata. Certo, non si può dire che non sia un po' sfortunata, ma è molto più che distratta: Alice cerca i guai e non lo fa nemmeno consapevolmente.
Più volte mi sono chiesta come debba essere stato il suo percorso di studi e l'inizio della sua carriera perché Alice, che sente di essere nata per la medicina legale, stenta e, come le viene fatto notare dai suoi insegnanti, non sa cogliere le opportunità. Opportunità di mostrarsi all'altezza della situazione, brillante e capace come, in effetti, è.
Mi ha snervato leggere la facilità con cui si abbandona agli insuccessi e quanto poco impegno Alice metta per riscattarsi. Eppure Alice è una protagonista che riesce a convincere a leggere la sua storia: nella leggerezza e scorrevolezza dello stile, nell'ironia e nel sorriso un po' amaro, non è solo la risoluzione del caso a intrigare il lettore.
Alice assiste, infatti, il suo superiore e mentore, Claudio Conforti, nel sopralluogo di un potenziale omicidio. Nulla di nuovo, se non fosse che Alice conosceva la vittima. Era stato un incontro fortuito e superficiale, ma le emozioni che le ha suscitato la legano al caso e Alice, nonostante le mille difficoltà, è determinata a scoprire la verità. E proprio in questa sua determinazione e nell'invidiabile istinto che risiedono le sue carte vincenti. Bisogna solo sperare che la stessa Alice se ne accorga.
Mia madre mi ha assicurato che rimane incrollabilmente imbranata anche nei libri successivi, ma io ho fiducia in un suo miglioramento.
Se le amicizie rimangono tratteggiate con superficialità e sembrano un pochino stereotipate, grande spazio viene lasciato agli interessi affettivi e amorosi.
In primo piano l'affascinante Claudio Conforti, che non rinuncia a filtrare con allieve e personale femminile dell'Istituto riuscendo a far aumentare i battiti dei loro cuori con la sola presenza. La stessa Alice non gli è indifferente e ammette di aver provato qualcosa per il medico in passato, riservando per il presente una profonda stima.
Dall'altra parte c'è Arthur. E io sono l'unica tra le mie amiche ad averlo apprezzato. Mi è piaciuta la sua sincerità e la sua premura verso Alice, il suo esserci nonostante i sogni e l'indole lo spingano a essere una figura apparentemente instabile.
A me, forse, è bastata la sua descrizione e se deve sostenere il confronto con uno stronzo certificato come Claudio, ha già vinto per quanto mi riguarda.
Mentre Alice riesce a risolvere il caso all'interno del romanzo, rimangono aperte le questione di cuore e anche se ogni tanto mi ha esasperata, penso proprio che continuerò a leggere la serie della Gazzola e la consiglio a chiunque voglia provare il genere del thriller medico e ne sia completamente o quasi digiuno.



Su IDIB_BE trovate anche le recensioni di altri libri della seria, tutte firmate da Annie.

Le ossa della principessa (Alice Allevi #3)
Una lunga estate crudele (Alice Allevi #4) 


Io spero di tornare presto a parlarvi del prequel, Sindrome da cuore in sospeso e del secondo libro della serie, Un segreto non è per sempre.

Voi avete letto L'Allieva? Vi è piaciuto?

Commenti

  1. Ciao, in passato ho letto "Sindrome da cuore in sospeso" e non mi è piaciuto, però vorrei ridare un'altra change a questa scrittrice che ho notato essere molto amata leggendo "L'allieva". La fiction mi incuriosisce, quindi credo che la guarderò :-)
    Non so se conosci già il mio blog, ti lascio lo stesso il link nel caso tu voglia darne un'occhiata http://langolodiariel.blogspot.it/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao! Sindrome da cuore in sospeso è il prequel della serie, ma devo ancora leggerlo. Come spiegavo, non posso dire che L'Allieva mi abbia entusiasmata, ma una possibilità ad Alice la darei ancora. Il potenziale c'è.
      La serie è da guardare. Per forza.
      P.s. Personalmente non conoscevo il tuo blog, grazie per avermelo segnalato ^^

      Elimina

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