"C'era una volta...". È così che hanno inizio
alcuni dei racconti più importanti della nostra vita. Quasi fossero parte di
una formula magica, queste parole hanno il potere di rinnovarsi e volgersi al
presente ogni volta che vengono pronunciate o lette.
Nel tentativo di regalarvi un briciolo di magia, abbiamo
ideato la rubrica "C'era una volta..." per condividere gli incipit
più belli e suggestivi dei libri che abbiamo letto.
Buongiorno lettori, questa è la mia prima rubrica dedicata agli incipit e vorrei lasciarvi quello di una mia lettura in corso.
“Erano tutti troppo eleganti, troppo alteri e troppo
compiaciuti di essere tra i pochi eletti che avrebbero presenziato a quello che
si preannunciava come l’avvenimento mondano della stagione. Troppo.
“E io sono qui a mangiare pane e ansia” si irrigidì Amanda
mentre sbirciava nel foyer da dietro la pesante tenda di velluto rosso.
Già, ma in fondo quella era l’Opera, il gioiello di Place de
la Bastille e di Parigi. Mica pizza e fichi.
Si era già pentita di non aver resistito alla tentazione di
spiare la varia umanità che affollava l’atrio del teatro. Sapeva che quella
curiosità avrebbe vanificato gli effetti delle quaranta gocce di biancospino
che aveva appena buttato giù per sopravvivere alla fifa nera che la tormentava
da giorni.
L’improvviso pensiero che una crisi d’ansia le paralizzasse
le mani durante il concerto, impedendole di muovere l’archetto, le tagliò il
fiato. Un sudore freddo le salì alle tempie e le gambe si fecero molli.
“Non un attacco di panico, ti prego. Non ora.”
Amanda si concentrò sul respiro, perché sapeva che era
quello che doveva fare, e si affidò agli esercizi di visualizzazione che la sua
analista le aveva suggerito. Chiuse gli occhi e si immaginò sul palco,
incurante del pubblico, sicura di sé e priva di incertezze, mentre eseguiva
alla perfezione i più arditi passaggi dello spartito.”
Vi ho incuriosito? Si tratta di un seguito e penso che la
prossima volta potrò condividere con voi la mia recensione.
Commenti
Posta un commento