Titolo: Infelici e scontenti
Autore: Alice Chimera
Editore: Les Flaneurs - marzo 2016
Pagine: 214
Prezzo: Brossura - € 14,00
Autore: Alice Chimera
Editore: Les Flaneurs - marzo 2016
Pagine: 214
Prezzo: Brossura - € 14,00
Trama
Nell’immaginario collettivo le fiabe possono finire solo con il classico “… e vissero felici e contenti”. Eppure, chi non si è mai chiesto cosa è successo dopo? Che cosa accadde a Belle dopo la rottura dell’incantesimo? Jasmine, che ha sempre sognato di scappare da palazzo, è felice della sua vita? I racconti si aprono sul finale disneyano che conosciamo tutti e proseguono con la narrazione di fatti tenuti nascosti: l’eroina diviene fautrice della propria infelicità. Cenerentola si ritrova sposata con un principe che la considera un giocattolo sessuale, Ariel scopre che non è diventata davvero umana e che le manca la possibilità di procreare, Alice, che avrebbe voluto crescere e diventare donna, si ritrova a rimpiangere il Paese delle Meraviglie e la spensieratezza dell’infanzia… Agli occhi delle protagoniste, una scelta: assecondare la sfortuna e stringere i denti oppure sfidarla e soccombere.
***
Ho acquistato questo romanzo al Salone del Libro dell'anno scorso, ma dato che sono un'accumulatrice seriale di romanzi l'ho letto soltanto ora. Meglio tardi che mai.
Chi mi conosce sa molto bene quanto io sia fissata sui lieto fine. Di solito evito come la peste romanzi se so che hanno una tragica conclusione, al massimo mi ci imbatto in modo inconsapevole o decido di leggerli su consiglio di amiche perché la bellezza del romanzo supera il dolore per la fine.
Per questo potrebbe sembrare strano che io abbia letto Infelici e scontenti di mia spontanea volontà, considerato che l'autrice alla presentazione (ma bastano la cover e la quarta di copertina a chiarire che aria tira) ha fatto ben presente che nel romanzo viene demolito il lieto fine di sette principesse Disney. Eppure ci sono sempre le eccezioni alla regola e in questo caso ha vinto la mia curiosità.
E, a lettura ultimata, credo di aver fatto bene a soddisfare il mio lato curioso. Infelici e scontenti è un romanzo cinico e duro, che, sì, smonta il lieto fine delle principesse facendole scontrare con i lati più crudeli della vita. Nessuna fata madrina, magia, amore o fortuna le salveranno.
In alcuni racconti (tra cui ci sono quelli che ho apprezzato di più) sono le stesse principesse a causare il loro declino, con le loro azioni, con l'arrendersi alle proprie debolezze e paranoie.
In altri la rovina è causata da fattori esterni, ma non meno disastrosi.
Inoltre, gli antagonisti non subiscono alcuna punizione giusta come ci si aspetterebbe da ogni fiaba Disney, ma d'altronde qui mancano tutti i buoni sentimenti made in Disney, mentre regna sovrana la realtà più oscura e dura.
Il romanzo è scorrevole, complice lo stile e la forma del racconto, e per quanto si sappia che nessuna delle sette protagoniste avrà scampo, non si può fare a meno di iniziare la storia successiva per vedere cos'ha escogitato l'autrice per i personaggi.
A mio parere, alcuni racconti sono più riusciti di altri. Quelli che ho preferito sono: Biancaneve, che ho trovato breve ma efficace; Ariel, anche se un po' troppo lungo e dispersivo, mi è piaciuto proprio per il modo con cui la narrazione porta la Sirenetta alla rovina (e la scena finale: inquietante e bella); Belle perché l'autrice, come anche detto nelle Note al racconto, non ha scelto la via facile di un eventuale risvolto violento della Bestia, ma si è giocata un'altra carta (anche se in qualche punto ho trovato forzato il cambiamento di Belle e un po' poco realistiche le reazioni degli altri personaggi); Jasmine perché è la principessa che rimane più simile al personaggio Disney, pur nell'adattamento alla trama, e forse per questo ancora più triste nella sua fine.
Anche gli altri racconti sono gradevoli (per quanto concesso dalle difficoltà che le protagoniste affrontano, il mai una gioia regna sovrano), ma mi hanno colpito meno, vuoi per le scelte narrative vuoi per la caratterizzazione dei personaggi.
Infelici e scontenti non è un romanzo nelle corde di tutti. Se avete voglia di vedere soffrire le principesse Disney per soddisfare il vostro lato sadico, se siete curiosi di quale declino le aspetta dopo il The End Disney secondo Alice Chimera, se un po' (tanta) sofferenza non vi spaventa, potrebbe davvero fare al caso vostro.
Piccolo bonus: Alice Chimera ha aggiunto un racconto alla sua rosa di tragici finali e questa volta la scelta è ricaduta su Elsa di Frozen. E, forse perché è il film d'animazione più recente rispetto ai precedenti e di fresca visione, mi ha assolutamente stesa. O molto probabilmente perché, questa volta, il finale tragico tocca più personaggi e la mazzata arriva potente.
Se si avvelena una mela, non si può ignorare che i suoi semi presto o tardi faranno nascere un raccolto di veleno e pestilenza.
Chi mi conosce sa molto bene quanto io sia fissata sui lieto fine. Di solito evito come la peste romanzi se so che hanno una tragica conclusione, al massimo mi ci imbatto in modo inconsapevole o decido di leggerli su consiglio di amiche perché la bellezza del romanzo supera il dolore per la fine.
Per questo potrebbe sembrare strano che io abbia letto Infelici e scontenti di mia spontanea volontà, considerato che l'autrice alla presentazione (ma bastano la cover e la quarta di copertina a chiarire che aria tira) ha fatto ben presente che nel romanzo viene demolito il lieto fine di sette principesse Disney. Eppure ci sono sempre le eccezioni alla regola e in questo caso ha vinto la mia curiosità.
E, a lettura ultimata, credo di aver fatto bene a soddisfare il mio lato curioso. Infelici e scontenti è un romanzo cinico e duro, che, sì, smonta il lieto fine delle principesse facendole scontrare con i lati più crudeli della vita. Nessuna fata madrina, magia, amore o fortuna le salveranno.
In alcuni racconti (tra cui ci sono quelli che ho apprezzato di più) sono le stesse principesse a causare il loro declino, con le loro azioni, con l'arrendersi alle proprie debolezze e paranoie.
In altri la rovina è causata da fattori esterni, ma non meno disastrosi.
Inoltre, gli antagonisti non subiscono alcuna punizione giusta come ci si aspetterebbe da ogni fiaba Disney, ma d'altronde qui mancano tutti i buoni sentimenti made in Disney, mentre regna sovrana la realtà più oscura e dura.
Il romanzo è scorrevole, complice lo stile e la forma del racconto, e per quanto si sappia che nessuna delle sette protagoniste avrà scampo, non si può fare a meno di iniziare la storia successiva per vedere cos'ha escogitato l'autrice per i personaggi.
A mio parere, alcuni racconti sono più riusciti di altri. Quelli che ho preferito sono: Biancaneve, che ho trovato breve ma efficace; Ariel, anche se un po' troppo lungo e dispersivo, mi è piaciuto proprio per il modo con cui la narrazione porta la Sirenetta alla rovina (e la scena finale: inquietante e bella); Belle perché l'autrice, come anche detto nelle Note al racconto, non ha scelto la via facile di un eventuale risvolto violento della Bestia, ma si è giocata un'altra carta (anche se in qualche punto ho trovato forzato il cambiamento di Belle e un po' poco realistiche le reazioni degli altri personaggi); Jasmine perché è la principessa che rimane più simile al personaggio Disney, pur nell'adattamento alla trama, e forse per questo ancora più triste nella sua fine.
Anche gli altri racconti sono gradevoli (per quanto concesso dalle difficoltà che le protagoniste affrontano, il mai una gioia regna sovrano), ma mi hanno colpito meno, vuoi per le scelte narrative vuoi per la caratterizzazione dei personaggi.
Infelici e scontenti non è un romanzo nelle corde di tutti. Se avete voglia di vedere soffrire le principesse Disney per soddisfare il vostro lato sadico, se siete curiosi di quale declino le aspetta dopo il The End Disney secondo Alice Chimera, se un po' (tanta) sofferenza non vi spaventa, potrebbe davvero fare al caso vostro.
Piccolo bonus: Alice Chimera ha aggiunto un racconto alla sua rosa di tragici finali e questa volta la scelta è ricaduta su Elsa di Frozen. E, forse perché è il film d'animazione più recente rispetto ai precedenti e di fresca visione, mi ha assolutamente stesa. O molto probabilmente perché, questa volta, il finale tragico tocca più personaggi e la mazzata arriva potente.
Se si avvelena una mela, non si può ignorare che i suoi semi presto o tardi faranno nascere un raccolto di veleno e pestilenza.
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