Recensione: L'assassino, di Federico Fabbri

10/08/2019


Titolo: L'assassino
Autore: Federico Fabbri
Genere: Thriller e gialli
Listino: € 20,00
Editore: Les Flâneurs
Collana: Maigret
Data uscita: 07/05/2019
Pagine: 404
Formato:brossura

Sinossi:
Può un uomo comune trasformarsi da un giorno all'altro in un mostro? Schivo e solitario, Federico Ansaldi conduce una vita tranquilla nel paesino di Santa Sofia, fino al giorno in cui, preso da una furia mai conosciuta, uccide il suo vecchio amico Alessandro. Inizialmente tormentato dal rimorso e dal terrore di essere scoperto, Federico precipiterà ben presto in una spirale di follia, fino a convincersi di avere una missione divina: epurare il mondo da tutti coloro che sono indegni di vivere. Da quel momento in poi il suo progetto si allargherà a macchia d'olio, finendo per coinvolgere persone la cui vita non sarà più la stessa e cambiando per sempre il loro destino. Chi vincerà, alla fine, nell'eterna lotta fra il bene e il male? E, soprattutto, dove si trova il confine fra giusto e sbagliato, fra normalità e follia, fra il lecito e l'illecito? Il male dimora nel mondo, oppure si annida in ognuno di noi, pronto a venire a galla e a ingoiarci se solo allentiamo la guardia? Domande inquietanti, a cui questo romanzo, che sfocia nel surreale, cerca di fornire una risposta che vada al di là del contingente per farsi universale.


Recensione:

L'assassino non è il classico giallo, il romanzo infatti inizia presentando da subito l'assassino: Federico Ansaldi inizia a uccidere per gelosia e continua spinto da un folle istinto che, crescendo di omicidio in omicidio, lo porterà a credersi un nuovo Dio in grado di rendere il mondo un luogo migliore, quando in realtà non sarà altro che un giustiziere psicopatico che uccide per egoismo, per il puro piacere di farlo.

La storia ha come centro l'assassino, ma i personaggi di contorno sono parecchi e molti di loro sono coprotagonisti dei quali potremo conoscere le storie, variegate e interessanti, raccontati con la giusta dose di particolari dall'autore. Tra questi spicca Vanessa, una donna che accetterà l'assassino e che ne pagherà in seguito le conseguenze; Bob, un uomo che deve provare il suo valore alla società nonostante i pregiudizi; e Ulisse, un ragazzino abituato a fare ciò che vuole senza dare spiegazioni, che non ha avuto modo di conoscere l'affetto della famiglia e che avrà un ruolo centrale in tutta la vicenda raccontata.

Quando ho scelto di recensire questo libro me lo aspettavo diverso, qualcosa di più simile a un giallo classico incentrato sulle investigazioni e sulle fughe, invece queste parti sono state messe in secondo piano, per dare spazio e risalto all'introspezione dei personaggi e all'intreccio narrativo, che ci permetterà di seguire la vita dei protagonisti per un lungo arco delle loro vite. 
L'autore ci avvisa da subito: il mondo che leggeremo non sarà in tutto e per tutto identico al nostro, infatti troveremo qualche variazione alle leggi e qualche ingenuità da parte delle forze dell'ordine, ma nel complesso del libro la cosa non disturba a mio parere. A pensarci bene, non sono molti i libri o i film che possono essere definiti realistici al cento per cento, qualche licenza qua e là si può lasciar correre senza problemi. Ho apprezzato invece il realismo dell'ambientazione: Forlì e Santa Rita fanno da sfondo a una narrazione avvincente, che alterna tensione e tranquillità con ritmi ben gestiti e uno stile che mantiene vivo l'interesse del lettore.

Consiglio questo libro a chi ama i gialli e a chiunque voglia avvicinarsi al genere con un romanzo avvincente e ricco di colpi di scena. Invito comunque chi non fosse per niente interessato al genere a dare un'occhiata agli altri libri dell'autore, che ha deciso di devolvere l'intero ricavato della vendita di questo libro (e di altri prima di questo) in beneficenza, scelta che dimostra il grande cuore dell'autore. 
Sicuramente leggerò presto un'altra opera di Federico Fabbri.





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