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RECENSIONE: Di notte arrivano i lupi di Nanni Cristino





Titolo: Di notte arrivano i lupi   

Autore: Nanni Cristino

Edizioni: Nero Press Edizioni

Genere: Giallo

Pagine: 272

Formato: Cartaceo

Prezzo: €13


Sinossi: 

In una Torino assediata dal freddo, mentre un misterioso branco di lupi si avvicina sempre più alla città, Fosco Molinari, investigatore privato e contrabbassista jazz, trova nella neve una scarpa da donna: una Louboutin rossa. In una mansarda soprastante, quella sera, è stato ucciso un uomo e tutti gli indizi fanno pensare che l’assassina sia la proprietaria della calzatura. Ma come rintracciarla?

Fosco, coinvolto nel caso dall’ispettore De Mari, dà subito il via alle sue indagini. Ben presto scoprirà che la vittima aveva una strana passione per il fetish e partecipava a sedute di psicoterapia di gruppo. L’investigatore si troverà di fronte a un caso molto più complesso di quello che aveva ipotizzato all’inizio e attingerà al sapere della dottoressa Claudia Falconeri, scavando nella psiche dei suoi pazienti, per arrivare alla verità.

Recensione:

Fosco Molinari è un detective con la passione per il jazz, che si diletta a suonare per i locali di una gelida Torino ricoperta dalla neve. 

Una sera trova una scarpa femminile nella neve, una Louboutin rossa, per poi scoprire che in una mansarda sopra il luogo del ritrovamento è stato ucciso un uomo, forse durante un gioco erotico finito male. Ad indagare sul caso è l’ispettore Antonio De Mari, che coinvolgerà Fosco nelle indagini. 

Il romanzo, un poliziesco all’italiana, incuriosisce fin dalle prime pagine, soprattutto grazie al protagonista, Fosco, il quale viene incaricato dall’ispettore De Mari di interrogare i membri del gruppo di psicoterapia, di cui faceva parte il defunto. Ogni personaggio viene descritto con precisione, e man man che si sfogliano le pagine, appare chiaro che la realtà è ben più complessa di come sembra e che non solo Andrea Viale nascondeva dei segreti. Nel gruppo della dottoressa Falconeri, bella e seria professionista, ognuno deve fare i conti con i propri ”demoni” interiori e tutti avrebbero potuto commettere l’omicidio.  

Fosco è, a mio parere, il personaggio meglio costruito dall’autore. Attorno a lui vorticano gli altri personaggi, interessanti ma sbiaditi, se messi a confronto con Fosco. Un po’ bohemien, con i pantaloni a coste di velluto e la sigaretta sempre accesa, Fosco Molinari rivela sfumature molto particolari ed intense. Durante le indagini che lo porteranno a conoscere i pazienti della dottoressa Falconeri, impareremo a conoscere i lati più bui della sua personalità, dal difficile rapporto con il padre, alla strana malattia che ogni tanto lo conduce in un buco nero, all’amicizia con Ascanio, anziano burbero che abita sulle colline. Ma l’investigatore, amante della notte e della musica, possiede anche una grande abilità nel rinvenire indizi preziosi. Ho apprezzato molto i riferimenti alla musica jazz e alla città di Torino, che fa da sfondo alla vicenda e che costituisce tutto il mondo di Fosco. 

Il ritmo del romanzo è veloce, scorrevole, non annoia mai. Non fermatevi alle apparenze, i colpi di scena sono dietro l’angolo…










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