SONO TORNATO PER TE
di Lorenzo Marone
Einaudi | 272 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €18,00
31 ottobre 2023
Un amore che attraversa la guerra e rimane intatto nonostante gli orrori che lo mettono alla prova. L’epopea di un ragazzo che difende la propria vita facendo a pugni per tornare dalla donna che lo aspetta. Cono Trezza e Serenella Pinto sono due giovani del Sud, cresciuti nella zona del Vallo di Diano, tra Campania e Basilicata. Lui contadino, lei figlia di un artigiano di idee socialiste. Si sono conosciuti che erano adolescenti, aspettano solo il momento di sposarsi. Ma sono gli anni Trenta del secolo scorso, e a mettersi tra loro ci sono i fascisti. Soprattutto Romano, il figlio del podestà. Stufo di subirne l’arroganza, Cono si ribella, compiendo un gesto che la sua famiglia pagherà a caro prezzo. Poi la partenza per il servizio militare, e dopo l’8 settembre 1943 la deportazione in Germania. A tenerlo in vita, saranno la speranza di rivedere Serenella, l’aiuto di un compagno di prigionia dal cuore grande e la sua abilità nel tirare di boxe. C’era uno sport che veniva praticato nei campi di concentramento, il pugilato. Piaceva al Führer, piaceva alle guardie naziste che scommettevano sugli incontri, piaceva ai kapò che obbligavano i prigionieri a combattere di notte su ring improvvisati. “Sono tornato per te” racconta la storia di chi è sprofondato in quell’inferno e ne è uscito aggrappandosi a un ricordo. «In quella stanca e sventurata stagione che aveva già vendemmiato, nella quale le foglie a una a una cadevano dai tralci, Cono ripensò al bacio con Serenella quando erano accovacciati sotto le viti. Ma qualcosa dentro di lui gli impedì di lasciarsi spezzare, in testa gli si conficcò l’ordine di non dimenticare, di tenere bene a mente il pianto di Benedetta, gli occhi disperati di sua madre, le urla di suo padre, il volto sfatto di Serenella. Per tutti loro avrebbe resistito, e per lei un giorno sarebbe tornato».
La mia recensione
Primo pensiero quando ho letto la sinossi? Cazxo la boxe! Io non so niente di boxe! Cioè ci sono due in un quadrato che si pigliano a pugni. Questo il mio concetto di boxe. Ma il libro è di Lorenzo e quindi io ci provo. Lo leggo. Lo leggo in circa 24h (compreso mangiare, dormire, chiacchierare con Lallì al telefono e portare il cane superiore a fare i suoi giretti), di cui le ultime 2h sono state devastanti. Tanto che io e Lallì stiamo pensando di fare un saltino a Napoli per chiedere spiegazioni (e visto che siamo lì vuoi che non ci scappi una pizza e una sfogliatella??). Non è possibile ridurci alle lacrime ad ogni libro, qui abbiamo ancora i traumi post Diego (nb. protagonista di "Le madri non dormono mai").
Monte Rianu, sud Campania. Qui di guerra si sente parlare ma per il momento gli unici a palesarsi sono i fascisti, le camice nere che impestano il paese. Ma quella di Cono e della sua famiglia, i Trezza, è un'esistenza tranquilla. A differenza di tanti altri in paese il loro fondo risente meno di altri la crisi economica e grazie alla loro dedizione al lavoro tirano avanti senza grossi scossoni.
Siamo nella prima parte del libro, tutta dedicata a Cono, alla sua famiglia e a questo paesino tra Campania e Basilicata che vive di agricoltura, bestiame e piccole attività artigianali, che magari non è ricco ma vivacchia e riesce ad andare avanti in un periodo difficile dell'Italia. Siamo negli anni 30 del '900 e il Fascismo sta stravolgendo il paese. Anche a Monte Rianu le camicie nere dettano legge. Cono ci sta lontano, sa che non deve mischiarsi con loro, il padre continua a dirglielo che contro di loro non si vince. Ma Cono ha ben altro per la testa, ha Serenella. È figlia di un artigiano socialista e gli ha rubato cuore e anima. Finite le faticose ore di lavoro nei campi, quel lavoro duro, che non ha giorni liberi, che non può essere rimandato ma che alla fine della giornata lo riempie di soddisfazione, il ragazzo trova ogni modo per vedere la sua damigella, per rubarle un bacio, sfiorarle la mano.
Cono è un ragazzo semplice e dal cuore enorme, uno di quelli che temo si siano estinti. È tutto casa, lavoro e Serenella, non c'è altro nella sua vita, non vuole altro dalla sua vita.
Cono però non riesce a voltarsi davanti a ingiustizie e soprusi, e di fronte alla violenza del figlio del podestà non sa trattenersi e lo riempie di botte. Deve fuggire Cono, scappare dalla sua casa e dai suoi affetti, sarebbe comunque dovuto partire da lì a poco per il servizio militare, ma ora deve fare tutto di corsa, di nascosto. Salutare Serenella, vedere il padre portato via con la forza, chiudere gli occhi e partire per il nord. E qui che gli viene incontro l'8 settembre del 1943, l'armistizio, la caccia agli italiani traditori, l'arresto e la deportazione nel Campo. Un luogo terribile, un buco nero dei sentimenti umani, in cui le identità si perdono e si è solo numeri, in cui se sai lavorare vivi, se solo zoppichi muori. Cono qui deve annientare se stesso per sopravvivere, voltarsi davanti al dolore altrui per non sprofondare nel proprio, solo due cose lo tengono a galla: la boxe e Serenella.
La seconda parte del romanzo piegherebbe anche il più cinico cuore che si possa trovare davanti al libro. Io ho provato un misto di emozioni. Da una parte l'inevitabile orrore per il campo di concentramento e le tante storie che si susseguono, si incrociano, si affastellano una sull'altra. Ci sono episodi eroici, ma che dimostrano anche il degrado dell'animo umano, c'è violenza, orrore, pietà, ma anche amicizia, sostegno.
Ma a un certo punto inizia ad accendersi in te una piccola fiammella, un lumino, che piano piano cresce e illumina sempre di più. È la speranza, che Cono possa vincere non solo sul ring ma nella vita, che Palermo andrà a fare il fabbro nel podere dei Trezza, che tutto si risolverà per tutti. È strano visto il contesto in cui si trovano, eppure in questo romanzo ho trovato tanta luce a schiacciare le tenebre.
Il finale, che ve lo dico a fa', è un colpo al cuore, le lacrime non mancheranno (state attenti, spostate il libro che sempre di carta e inchiostro è) ma tornerà anche la fiammella che avevamo incontrato nelle pagine precedenti, che ora è ancora più grande e splendente, che guarda al futuro, ai nipoti che verranno e alla famiglia di Cono Trezza che si riunirà nell'aia del podere per festeggiare.
Voto
Alla prossima
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