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Recensione:"L'amicizia in guerra" di Marco Narcisi

Da qualche giorno, ormai, ho terminato la lettura del sorprendente romanzo d'esordio di Marco Narcisi. Sebbene già precedentemente avesse attirato la mia attenzione, ha superato ogni aspettativa e mi ha lasciato molto soddisfatta; sono davvero contenta di aver avuto l'opportunità di leggerlo e di potervene parlare.

Titolo: L'amicizia in guerra
Autore: Marco Narcisi
Editore: Nulladie
Prima edizione:
Pagine: 144
Prezzo: Brossura - € 15,00

«Da quanti anni ci conosciamo?» […]
«Saranno un centinaio di anni… non ricordo. […]»

Il libro si apre su un giorno qualunque nella vita di Antony, Owen, Simon, Mary, Walter e Kevin, un affiatatissimo gruppo di amici, ognuno con le proprie aspirazioni e convinzioni. Sono ragazzi come tanti altri: organizzano serate e scampagnate, scherzano e si divertono assieme.
Mentre il giorno del diploma si avvicina, si trovano a confrontarsi sulle notizie di alcune insurrezioni e proteste in Nord Africa. Nulla di allarmante comunque, perché loro vivono in una cittadina dell'America e sono ben lontani dai Paesi caldi.
Quello che non sanno è che il destino ha in serbo per loro futuri ben diversi da quelli che si prospettavano. Così Owen scopre di non potersi arruolare: ha un soffio al cuore, una patologia molto comune che però gli impedisce di realizzare il sogno di una carriera militare. È un duro colpo per il ragazzo che si isola, finché un'edizione straordinaria del telegiornale non lo riporta alla realtà: il Venezuela ha attaccato la Colombia. Dopo settimane di combattimenti il presidente venezuelano Alvarez, affiancato dal comandante Carlos, dichiara che la Colombia è stata liberata dai tiranni. La notizia sembra in generale poco rilevante e quando il Sudamerica inizia ad essere colpito da attacchi terroristici, Alvarez appare come un eroe dal cuore grande e generoso poiché dichiara di voler soccorrere tutti i Paesi eliminando le organizzazioni criminali.
Poco tempo dopo Owen scompare: abbandona volontariamente la famiglia e diventa irreperibile. Da questo momento in poi, nulla sarà come prima.

È vero: un libro consente di viaggiare nello spazio e nel tempo, ma a volte permette di riflettere su situazioni reali e contemporanee. Gli eventi narrati da Narcisi, benché frutto della sua fantasia, sono certamente sconvolgenti e allarmanti tanto più che non sembrano improbabili o anacronistici. Il riferimento alle insurrezioni nordafricane non è casuale: siamo tutti a conoscenza delle rivoluzioni che in Egitto e in Tunisia hanno cambiato gli equilibri politici e della guerra civile che ha stravolto la Libia. Anche in Venezuela la situazione è piuttosto complicata sia per le tensioni interne sia per quelle con gli Stati Uniti e gli altri Paesi. Spero perdonerete questa sintesi così semplice su argomenti delicati e meritevoli di approfondimento; la mia voleva essere una piccola parentesi volta a cogliere l'attualità dei temi del romanzo, soprattutto in riferimento alla guerra.
Proprio come Antony, Owen, Simon, Mary, Walter e Kevin, anche noi (chi più, chi meno) siamo abituati a pensare alla guerra con distacco e qualsiasi tensione sociale è quasi sempre troppo lontana per destare vera preoccupazione.
I nostri giovani protagonisti hanno la fortuna di essere legati da un'intensa amicizia, fonte inesauribile di energia, ma anche rifugio e sprone. Entrare nel loro mondo è stato quasi come intrufolarsi nel gruppo e, da ultima arrivata, mi ci è voluto un po' di tempo per capire i loro modi di scherzare e comprendere come caratteri tanto diversi potessero trovarsi così in sintonia. Ho spesso sorriso riconoscendo quella complicità che vivo con le mie amiche e, talvolta, li ho invidiati per la continua volontà di rimettersi in gioco. L'amicizia è un valore molto importante, un tema centrale nel romanzo e forse sono Antony e Owen i personaggi che meglio lo rappresentano.
Una grande soddisfazione si leggeva sul volto dei due: uno per aver avuto una nuova conferma di amicizia e l'altro di averla concessa spontaneamente per l'ennesima volta. Un gesto non proprio da lui.
Certo, Narcisi rischia di cadere in una visione estremamente romantica del sentimento, troppo ideale e pertanto irrealizzabile. Tuttavia ho accolto positivamente l'evoluzione dei rapporti tra i ragazzi e, credendo molto nell'amicizia, spero davvero che il mio sia un gruppo come il loro.
I due si strinsero in un abbraccio senza precedenti, senza sentirsi imbarazzati per questo. In quel gesto c'era tutto, in particolare la felicità per avercela fatta e la consapevolezza che probabilmente non si sarebbero rivisti per chissà quanto tempo.
Non nascondo che mi sono occorse alcune pagine per prendere ritmo nella lettura. Narcisi adotta, infatti, inusuali associazioni di immagini nelle descrizioni, rendendole efficaci ed emozionanti. Nonostante la profondità e la complessità dei temi toccati, il libro manca delle atmosfere cupe che ci si potrebbe aspettare e ha, invece, un sapore fresco e originale.
Lo stile, diretto e curato, si adatta all'intensità della narrazione; manca una suddivisione in capitoli: a mio avviso, il racconto ne risentirebbe perdendo di incisività. L'amicizia in guerra è un romanzo sfaccettato che si presta a diversi livelli di interpretazione, offrendo diversi spunti su cui meditare.
Un'ultima importante nota: non lasciatevi ingannare – come invece tendo a far io – dal trascurabile volume del libro: si tratta di una sottiletta, ma Marco ha dimostrato senza troppi sforzi che sono i contenuti a far lo spessore di un romanzo.


Commenti

  1. Che bella recensione, Amaranth *.* Mi hai fatto venire una voglia matta di leggere questo romanzo! Me lo segno ;-)

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  2. interessante, a volte proprio libri non spessi fisicamente sono di spessore nel contenuto

    RispondiElimina

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