Buongiorno lettori! Oggi vi proponiamo una recensione a confronto ad opera di Stefania e Mariangela, una nostra nuova collaboratrice.
Titolo: I due volti di Nuova Delhi
Autrice: Annarita Tranfici
Editore: Lettere Animate
Collana: I Brevissimi
Trama: Mani che si sfiorano e baci casti incapaci di nascondersi da sguardi perfidi e pericolosi. Desideri pressanti nel petto, spie di sentimenti a cui non è concesso veder brillare la luce del sole. Un fiore puro esposto alle intemperie, facile preda della gelosia e dell'invidia di cuori malati.
Una storia la cui dolcezza si perde in un pomeriggio come tanti che svela i volti di una Nuova Delhi con due anime; un lembo di terra in cui la sacralità confina con la perversione, in cui moralità e amoralità si intrecciano lasciando all'anima che si muove in questo teatro, tanta amarezza e rassegnazione.
Cosa ne pensa Stefania:
Kajal è una giovane ragazza indiana che, complice una commissione al mercato, entra in contatto con Kiran, un suo giovane vicino di casa. Kiran regala una stoffa a Kajal accompagnandola con un bigliettino e lei ricambia a sua volta con dei biscotti ed un biglietto, è così che iniziano a conoscersi e frequentarsi. Il loro è un amore puro e sincero, peccato solo che questo fiore sul punto di sbocciare venga reciso a seguito dell'incontro con Rujul ed il suo branco di compari delinquenti.
I due volti della capitale indiana sono uno dolce come una carezza, incarnato dalla giovane Kajal e l'altro, quello rude come un pugno nello stomaco incarnato da Rujul.
Un racconto breve ma, incisivo come pochi per la crudezza del finale. Eppure, purtroppo la storia di Kajal è quella di tante ragazze in India, innocenti derubate della loro anima e a volte anche della vita stessa.
Sicuramente, questo breve scritto può aprire gli occhi a molti. Una lettura che non si può definire "piacevole" nel senso proprio del termine ma che di sicuro resta dentro.
Cosa ne pensa Mariangela:
Atmosfere contrastanti, ho avvertito, leggendo questo breve racconto.
La bella Kajal vive a New Delhi, dove incontra e si innamora di Kiran, giovane venditore di stoffe. Da subito, tra i due, si instaura un legame fatto di sguardi dolci e smaliziati, tipici del primo vero amore.
I due, le cui famiglie, come nella migliore delle tradizioni indiane, sono molto ancorate a pregiudizi e rivalità, iniziano a scriversi biglietti d'amore, che mi hanno catapultato in una realtà molto differente da quella occidentale a cui siamo abituati oggigiorno.
L'autrice è riuscita a ricostruire un amore dal sapore antico, puro e innocente, in netto contrasto con ciò che avverrà in seguito.
Nella prima parte, infatti, sembra quasi di avvertire il profumo dei biscotti al cocco, che Kajal prepara per il suo innamorato. Il cardamomo, il pistacchio e il cocco, ci immergono in una deliziosa esoticità, che rimanda a tempi passati, molto lontani dagli amori virtuali dei nostri giorni.
I due ragazzi decidono di concedersi una passeggiata fuori dal caos della città e da sguardi indiscreti, e da qui, comincerà il loro incubo. Non più dolcezza, ma violenza allo stato puro, non più amore, ma odio e soprusi.
Annarita ci guida attraverso una quotidianità purtroppo vera, nella quale convivono scorci di innocenza contrapposti a realtà degradate e di male assoluto.
E voi, che idea vi siete fatti dopo aver letto i nostri due pareri?
Mariangela e Stefania
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