Titolo: ONE DAY
Autore: Monique Scisci
Uscita: 31 ottobre 2014
Formato: Ebook
Formato: Ebook
Prezzo: 0,99 €
Disponibile su Amazon e su tutti gli altri store on line.
Recensione: “One
day” è una raccolta di quattro racconti. Devo confessare che ne sono stata
attratta subito (la stessa copertina è molto carina) ma, più avanti nel corso
della mia personale recensione, esprimerò preferenza per uno dei quattro
racconti.
La
maledizione dell’elleboro: La protagonista del primo racconto, Ester Terenzi, è una giovane donna alla ricerca disperata di un impiego da molto tempo. Vive
in un monolocale che paga attraverso l’aiuto economico dei genitori e spesso
soffre di attacchi d’ansia. Nella sua esistenza quotidiana, basata sulla
consultazione continua di un annuncio di lavoro, spesso le capita di avere dei
sogni strani in cui le foglie di elleboro sono perennemente presenti.
La
narrazione prende vita nel momento in cui la protagonista risponde ad un’inserzione
di lavoro, si ricerca un’insegnante di lezioni private di greco/latino,
massimo 30 anni con retribuzione interessante.
“Mi serviva danaro, non ero nella
condizione di storcere il naso.”
“Avevo la sensazione che stesse per
accadere qualcosa, mi sentivo tesa…”.
Il
giorno dell’ipotetico colloquio di Ester è anche quello del suo 25esimo
compleanno, sarà anche lo stesso in cui lei conoscerà i due membri chiave
della famiglia Sala (datrice di lavoro): Eracle, misterioso autista che l’accompagnerà
sul luogo e Giunone, padrona di casa (che a Ester appare subito familiare).
Nel
racconto le foglie di elleboro sono sempre presenti, con la loro magia e l’aria
di presagio nella vita della giovane.
Evitando dettagli, che porterebbero i lettori a conoscerne il finale, posso dire che questo racconto possiede un suo fascino che tiene incollati fino
all’ultima riga.
Paura: Il
secondo racconto della raccolta scritta dalla Scisci è per me, certamente
horror, direi un poco angosciante. La protagonista, in questo caso, è una donna
in carriera intenta a raggiungere il luogo in cui le sarà rilasciata un’importante
intervista. La persona che deve
intervistare è uno dei direttori Editoriali di uno dei giornali più
venduti nel paese.
Nel
percorrere la strada verso la sua metà, sarà costretta ad attraversare una
galleria misteriosa e da molti definita come maledetta (situata sulla statale
12).
“ Stavo per entrare nel tunnel
della morte, e iniziai ad agitarmi…”.
Non anticipo nulla neanche in
questo caso, ma ammetto che la presenza della vecchietta malefica (il cui
arrivo sulle scene è anticipato da un puzzo di uova marce) è spaventosa! Alla
fine della lettura, mi sentivo parecchio in ansia, lo confesso.
Racconto
d’amore: Sicuramente il mio
preferito tra i quattro. Nicole, una
giovane moglie, si trova a dover affrontare il primo Natale senza il marito
Thomas, scomparso prematuramente.
Il tema centrale in questo caso
(delicatamente affrontato) è che l’amore vero riesce a sopravvivere nonostante
la morte. Molto carino, decisamente strappalacrime.
“I ricordi riecheggiavano famelici, divorandomi”.
“Mi volto, cercando Adele, l’unico motivo per cui
andavo avanti... .mia figlia giocava con i due cuginetti più grandi di lei. Il
sorriso le illuminava il volto…. aveva gli occhi di suo padre.”
“Nessun bambino, dovrebbe smettere di credere alle
favole”
Debacle:
L’ultimo racconto ha come
protagoniste assolute due sorelle, due cacciatrici di vampiri: Sarah ed Anna. Le
due ragazze sono reduci da uno scontro terribile con uno dei vampiri più
spietati, Alexandre, che ha ferito nel corso di tale duello la giovane Anna.
Le due sorelle sono cacciatrici di
vampiri dalla nascita e lo sono perché discendono da una famiglia che ha
vissuto di questa attività per anni. Il padre, infatti, è morto per mano di un “succhia
sangue”. Sarah ed Anna (ferita al braccio da Alexandre) si trovano ora a
Venezia (da sempre considerata la culla più antica dei vampiri) per tentare di
distruggere definitivamente il loro nemico, ma l’ultimo duello non sarà per
niente semplice.
“ I ruoli si erano ribaltati, ero
divenuta io la preda…”.
“ Ora eravamo dannate e separate
per sempre”.
Questo ultimo racconto l’ho trovato
un poco scontato (sarà che veniamo tutti da anni in cui la figura del vampiro,
è stata un po’ troppo inflazionata)! Comunque sia, ben scritto.
Giunta alla fine della mia
recensione, non posso che complimentarmi con l’autrice per essere stata in
grado di scrivere quattro racconti molto carini: un vero condensato di suspense
ed emozioni forti.
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