Domenica sera sono tornata alla Sala Consiliare di Alberobello per una nuova presentazione ed eccomi a farvi il resoconto.
La presentazione è stata organizzata dall'Associazione Culturale Valle D'Itria con il patrocinio dell'associazione Mordi la Puglia e del Comune di Alberobello.
Sinossi: Che cosa avviene quando si fa il bilancio della propria esistenza e i conti non tornano? Come si fa fronte all'inquietudine che ci invade quando la vita di coppia è pacifica ma lontana dalle attese, il lavoro non dà le soddisfazioni sperate e la vita sembra piatta e noiosa? Victoria Lo Presti, geologa americana di origini siciliane, è una donna alle soglie dei quarant'anni e ha tutto per essere serena: bella, brillante, amante della moda italiana e della cucina mediterranea, insegna vulcanologia all'università e ha un compagno che l'adora, con il quale vive sul lago Erie, in Ohio. Eppure, per quanto si sforzi di valorizzarlo, ciò che ha non le basta. Quando le si presenta l'occasione di partecipare a una missione scientifica in Italia, parte senza esitazioni. Ad accoglierla sulla nave da ricerca troverà un gruppo di geologi tutto al maschile, ben lontano dall'immaginare che il "dottor Lo Presti" sia tanto avvenente. E soprattutto eccezionalmente competente. Tra loro ci sono Leone Monti, estroso geologo di Catania, e Ugo Scotto Capuano, capo del Centro di osservazione del Vesuvio a Napoli, scontroso e tagliente al limite dell'arroganza, che tuttavia sviluppa subito una combattuta attrazione per lei. Quando la spedizione sta per volgere al termine e Victoria deve rientrare negli Stati Uniti, l'Etna entra in eruzione e anche i sentimenti s'infuocano.
L'evento è stato introdotto dalla presidentessa dell'Associazione Valle D'Itria, Annalisa Mancino, è seguito quindi l'intervento di Michelangelo Romano per Mordi la Puglia che ha lanciato l'idea di far conoscere il territorio ad autori non Pugliesi al fine di farne diventare l'ambientazione di nuovi romanzi.
L'autrice ha accettato di buon grado tale invito, è di fatti in cerca dell'ambientazione del suo prossimo romanzo e pare che i libri ambientati al Sud siano allettanti per gli editori.
Manuela ha rivelato una massima comune a molti autori, scrivi di ciò che sai, così ha fatto in passato con i suoi precedenti romanzi e così ha fatto anche in questo romanzo conoscendo la zona dell'Ohio e la Sicilia, oltre ad aver trattato la vulcanologia dato che ha studiato seriamente le scienze della Terra.
Filippo Gigante ha presentato brevemente l'autrice, giornalista per Cairo Editore, ed il romanzo, quindi l'attrice Lilly Carbotti ha letto con grande intensità un primo estratto dello stesso.
E' iniziata così l'intervista a cura di Antonella Fumarola che è stata intervallata dagli estratti del romanzo.
La prima domanda verteva sul tema del viaggio e sulla versione personale dell'autrice.
Manuela ha risposto che la protagonista, Victoria, è una geologa americana di origini siciliane, queste sue origini sono così prepotenti da spingerla a prendere la palla al balzo riguardo al viaggio, in esso cerca infatti una via per sedare la propria inquietudine. E' proprio attraverso il viaggio che Victoria troverà una parte di se stessa.
La seconda domanda facendo riferimento al personaggio di Henry, compagno di Victoria, verteva sul rapporto tra ragione e sentimento nelle relazioni.
Manuela ha osservato che, dopo un certo periodo, ci si interroga sulle scelte fatte nella vita e così nel romanzo vengono prese ad esempio varie coppie con le loro storie. Tutti si trovano davanti alle stesse domande ma ognuno reagisce a suo modo. Come autrice lei racconta delle storie ma non da delle soluzioni. Henry è un uomo invidiabile, la coppia sembra perfetta dall'esterno ma, mentre Henry ama perdutamente, Victoria non ci riesce. Lui intuisce che qualcosa non vada ma non fa domande perché teme le risposte che potrebbe ottenere.
La terza domanda chiedeva cosa potesse spingere a scegliere la disperazione piuttosto che delle situazioni più tranquille.
Manuela ha risposto che probabilmente, dopo un certo periodo di tempo, la serenità pare piatta a chi ha la fortuna di viverla e così a queste persone può sembrare attrattiva la disperazione, magari non valutando di contro il prezzo da pagare. Ugo, collega di Victoria, è per l'appunto l'opposto di Henry ed è proprio a lui che si rivolge l'attenzione di Victoria.
La quarta domanda sottolineava l'affinità tra l'attesa per l'eruzione dell'Etna e quella in fermento negli animi dei protagonisti.
Manuela ha quindi rivelato di aver voluto inserire da una parte una molecola d'azione che riguarda proprio il vulcano, dall'altra una parte più sentimentale. Le due, ovviamente, si sovrappongono ed in entrambe vi sono bellezza ma anche rischi.
La domanda successiva chiedeva quanto influisca il destino nella vita dell'uomo di oggi.
Manuela ha giustamente risposto che nella vita di ognuno ci sono eventi imprevisti ed incontrollabili per cui l'uomo è artefice del proprio destino solo fin dove possibile. Il destino, però, non deve essere usato come scusante per il fallimento o il non agire.
La sesta domanda chiedeva se i ricordi delle storie d'amore siano indelebili nonostante il tentativo di rimuovere tutto alla fine di una storia.
Manuela ha affermato che se si è trattato di amore, allora si vive una vera e propria perdita. Si cerca di conciliare amore e sentimento ma è difficile ritirare il nostro "investimento" nella storia. Se non si chiude, però, non si è in grado di andare avanti e cominciare qualcosa di nuovo che non sia necessariamente un nuovo amore.
La penultima domanda chiedeva quanto coraggio serva oggi per continuare il proprio "viaggio".
Manuela ha quindi risposto che dipende da dove partiamo come ambiente ma che dobbiamo essere consapevoli di noi stessi e cercare di essere sereni, di sicuro gli affetti sono la nostra forza.
Una domanda che mi ponevo assieme ad altri che assistevano alla presentazione era il perché di questo titolo tanto particolare ed è arrivata alla fine dell'intervista.
Manuela ci ha svelato quindi che la cenere di mandorlo è l'ingrediente di una vera ricetta siciliana e veniva utilizzato per togliere l'asprigno al mosto in modo che servisse poi da condimento per certi ravioli dolci. E' una sorta di metafora poiché Victoria è alla ricerca di quell'ingrediente particolare che allo stesso modo renda meno aspra la propria vita.
L’autrice è stata ammaliante, una persona davvero alla mano ed empatica, caratteristiche che adoro e non sono affatto scontate.
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