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Recensione: APOCALYPSE KEBAB di J. Tangerine


Titolo: Apocalypse kebab
Autore: J. Tangerine
Editore: Mamma Editori
Pagine: 320
Prezzo: Brossura - € 9,80; Ebook - € 4,99

Trama
È una Praga impazzita, soglia tra passato e futuro, il luogo prescelto dagli Esterni per fare ritorno, potenti e pericolosi, più temibili di quelli che giunsero ai tempi dei Golem e dei Gargoyle. Eppure Alexandra che deve combatterli non ha l’aspetto del guerriero, è minuta, consegna kebab a domicilio a bordo di un rottame che definisce pomposamente scooter. Ma i suoi giovani occhi già troppo hanno visto e troppo hanno sofferto per sollevarsi da terra, forse per questo avvista prima degli altri la voragine e ciò che ne emerge.  Alex, guardiana della frontiera orientale del continuum spaziotemporale, si china sul cratere e annusa il cielo. Inizia così una battaglia senza esclusione di colpi contro l’invasione  e contro il terribile Arconte, mostro senza tempo che sa entrare nell’anima.

Forse anche in quella di Alexandra. 

***

Ho un problema pratico con il titolo: ho serie difficoltà nel pronunciarlo, mi impappino sempre, ormai quando ne parlo cerco di farlo per perifrasi così da evitare suoni ridicoli! Trascurando queste difficoltà, lo trovo fantastico, perché spinge a chiedersi di cosa tratterà il romanzo. E io sono una creaturina curiosa, se si attira la mia attenzione difficilmente ci si libera di me. Quando poi ho scoperto che l’autrice non era altri che Giusy De Nicolo (di cui ho già letto Porcaccia, un vampiro!), be’ l’ho preso a scatola chiusa, senza alcuna esitazione. E sono stata premiata!
Ancora una volta il suo romanzo mi ha conquistata e per la mia gioia era anche più lungo del precendente, quindi sono riuscita a farlo durare un po’ di più.
È Praga a fare da scenario alle vicende e a muoversi fra le sue strade e le sue meraviglie è Alexandra Zahradnik, meche viola, lingua sferzante e un caratterino niente male. La sua unica famiglia sono il suo cagnolino Radicchio e i suoi compagni di “lavoro”.
Infatti Alexandra fa parte dei Column, ovvero una squadra di persone dotate di poteri psichici, che permettono loro di individuare e combattere gli Esterni, creature che entrano nel nostro mondo attraversando il continuum spaziotemporale. Tecnicamente la squadra è un'organizzazione segreta governativa, ma in pratica sono un po’ messi in disparte, a corto di fondi e assolutamente non considerati.
Almeno fino a quando si presenta un pericolo concreto, ben sette Esterni arrivano a Praga e a quanto pare sono degli Inferenti, la classe di maggior potenza e pericolosità, i quali ogni volta che sono arrivati sulla Terra hanno scatenato disastri come la peste europea del Trecento e la Prima Guerra Mondiale.
Inizia così la caccia a queste creature e in particolare Alexandra si troverà ad affrontare il capo e più potente di loro: l’Arconte, Tamel. Ed è interessante lo sviluppo nel loro rapporto, è chiaro fin da subito che c’è una certa attrazione tra i due, che sarà combattuta da entrambi… senza successo. Mi è piaciuta la crescita di Alexandra, la conosciamo come una ragazza indurita dalle asprezze della vita e piano piano mostra quello che è il suo lato fragile pur senza perdere la sua forza. Ammetto che m’ero fatta un’idea molto vaga sull’identità dei nemici, ma quando viene rivelata sono rimasta letteralmente sorpresa. Mi ha fregata! E sono stata contenta di essere stata fregata, perché ho trovato originale lo sviluppo della storia.
E ancora più importante all’inizio il confine tra il bene e il male è ben definito, o almeno così sembra, ma gradualmente vi è un’evoluzione, un cambiamento che porterà la protagonista, e il lettore, a capire che forse non è tutto così chiaro. Insomma, non mancheranno le sorprese. I personaggi sono ben delineati, con personalità che escono dalle pagine, sia i protagonisti che i personaggi secondari (Iggy, per citarne uno che mi è piaciuto molto sebbene sia apparso poco), tanto da spingermi ad amarli od odiarli a seconda dell’occasione. Però è Tamel ad avere un posto speciale nel mio cuore!
Lo stile è coinvolgente, ironico e ancora più sferzante rispetto al romanzo precedente, la protagonista ha sofferto molto e si è creata un’armatura fatta di sarcasmo e si sente in ogni riga. Un aspetto che potrebbe infastidire qualcuno è il linguaggio sboccato di Alexandra e alcuni altri, per quanto mi riguarda è in linea con i personaggi, insomma se cresci in un determinato ambiente ti esprimerai nel modo che hai sempre conosciuto.
A tutto ciò aggiungete un messaggio ambientalista, la storia si dipana portandoci anche a riflettere su quello che è il destino del nostro pianeta, su quello che l’uomo fa o non fa per migliorare la situazione.
Ormai J. Tangerine, alias Giusy De Nicolo, è a pieno titolo nella lista dei miei autori preferiti.







Commenti

  1. Sono onorata di averti divertita e coinvolta.
    E la faccenda titolo / scioglilingua mi ha fatto accasciare sui tasti per le risate.
    Grazie ancora!
    Giusy.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te per aver scritto questo bel romanzo (e per essere passata)! :3

      Elimina

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