Il genio esita.
Titolo: Sette brevi lezioni di fisica
Autore: Carlo Rovelli
Editore: Adelphi
Pagine: 88
Prezzo: ebook - € 5,99; cartaceo - € 10,00
Trama
«Ci sono frontiere, dove stiamo imparando, e brucia il nostro desiderio di sapere. Sono nelle profondità più minute del tessuto dello spazio, nelle origini del cosmo, nella natura del tempo, nel fato dei buchi neri, e nel funzionamento del nostro stesso pensiero. Qui, sul bordo di quello che sappiamo, a contatto con l'oceano di quanto non sappiamo, brillano il mistero del mondo, la bellezza del mondo, e ci lasciano senza fiato». Tale è il presupposto di queste «brevi lezioni», che ci guidano, con ammirevole trasparenza, attraverso alcune tappe inevitabili della rivoluzione che ha scosso la fisica nel secolo XX e la scuote tuttora: a partire dalla teoria della relatività generale di Einstein e della meccanica quantistica fino alle questioni aperte sulla architettura del cosmo, sulle particelle elementari, sulla gravità quantistica, sulla natura del tempo e della mente.
***
Mi capitò, anni fa,
di ascoltare alla televisione una breve presentazione del saggio di Rovelli. Mi
colpì così tanto che mi venne il desiderio di leggerlo e da allora questo libricino
mi ha seguita, ammiccando dagli espositori dei titoli selezionati in libreria. Era
il canto della sirena: mi attirava e mi impediva di dimenticarlo.
Quando andavo al
liceo, la fisica non era il mio forte: teorie e formule, che non riuscivo mai a
capire davvero e dovevo imparare a memoria, mi andavano strette. Sette brevi lezioni di fisica ha cambiato
quest’idea che avevo della fisica, dimostrandomi che è molto meno astratta di
quello che credevo.
Rovelli è
consapevole che il lettore che non ha conoscenze scientifiche o ne ha poche,
probabilmente, non arriverà a cogliere la complessità e le implicazioni delle teorie
della fisica moderna. Il suo è un tentativo di farne comprendere la bellezza,
mostrando che non si tratta di vagheggiamenti fantascientifici o teorie distanti
e astruse.
Dalle
parole dell’autore traspare una voce appassionata e competente, due caratteristiche che permettono
al testo di essere semplice anche quando spiega la gravità quantistica a loop. Pur rifuggendo la banalizzazione, rende
chiaro qualcosa che anche solo per il nome, fino a poco fa, mi avrebbe fatto
girare la testa. Al contrario, il fisico trasmette la meraviglia della
scoperta, l’incredulità e l’amore per la scienza.
Lo
studio della fisica teorica si nutre della passione e delle emozioni che portano
la nostra vita.
Nel tracciare le
linee che uniscono le teorie alla realtà, Rovelli
mostra che la fisica non è tanto lontana dalle discipline umanistiche, dalla
filosofia e dalla letteratura: è, invece, un tentativo di descrivere e comprendere
il nostro mondo.
Il
confine è labile. I miti si nutrono di scienza e la scienza si nutre di miti.
Ma il valore conoscitivo del sapere resta.
Sette
brevi lezioni di fisica mi
ha incantato per la bellezza che rivelano (o ricordano), ma soprattutto per
avermi svelato che la fisica non è una scienza data una volta per tutte e più
spesso è, invece, inesatta. Il mondo che
vuole descrivere sfugge alle regole e la fisica stessa, dunque, non può che sfuggirle
a sua volta perché c’è ancora molto che non sappiamo e non riusciamo a spiegarci.
Vi esorto a non
farvi spaventare dal titolo: questo libro è per chi che la fisica non è mai
riuscito a capirla e per tutti noi che siamo creature effimere in un universo misterioso
e affascinante.
Una manciata di tipi
di particelle elementari, che vibrano e fluttuano in continuazione
fra l’esistere
e il non esistere, pullulano nello spazio
anche quando sembra non ci sia nulla,
si combinano assieme all’infinito
come le venti lettere di un alfabeto cosmico per raccontare l’immensa storia delle galassie,
della luce del sole, delle montagne,
dei boschi, dei campi di grano,
dei sorrisi dei ragazzi alle feste, e del cielo
nero e stellato della notte.
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