Un tuffo nel passato, vi propongo una mia lettura di qualche tempo fa.
Titolo: A Capotavola
Autori: Laura Grandi, Stefano Tettamanti
Editore: Mondadori
Pagine: 187
Sinossi: “La buona cucina è un agente morale. Per buona cucina intendo la preparazione coscienziosa del semplice cibo quotidiano, non la più o meno talentuosa elaborazione di oziosi banchetti e piatti eccentrici. Il proposito di un libro di cucina è uno e inequivocabile. Il suo unico obiettivo concepibile non può essere che accrescere la felicità degli esseri umani.” È sorprendente scoprire che l'autore di queste righe è Joseph Conrad, nella prefazione al libro di ricette pubblicato nel 1923 da sua moglie Jessie. "A capotavola" è intessuto di sorprese simili a questa: perché scruta attraverso la lente della passione gastronomica le vite di una galleria di personaggi straordinari - dalla A del copista arabo Muhammad Al-Baghdadi alla Y dello scrittore cinese Yuan Mei, passando per Pellegrino Artusi, André Michelin, Agatha Christie, Georges Simenon, fino ad Ave Ninchi, Elena di Sparta e Margherita di Savoia. Entrare a far parte del firmamento dell'alta cucina è oggi il sogno di tanti aspiranti "master chef". Ma le storie golose raccolte da Laura Grandi e Stefano Tettamanti ci rivelano come spesso a battezzare ricette, metodi di preparazione e "filosofie" gastronomiche siano stati personaggi che dietro ai fornelli non ci sono mai stati. "A capotavola" è una piccola enciclopedia illustrata - del tutto personale e cosparsa di quei buchi che rendono ottima una buona fetta di groviera - della storia della cucina e, insieme, del mutamento del gusto e del costume, non solo alimentare, attraverso il tempo.
Recensione: Pensavo si trattasse per lo più di chef ma troviamo aneddoti anche di personaggi noti a noi per altri motivi, come la scrittrice Agatha Christie o il cancelliere tedesco Otto Von Bismarck.
Autori: Laura Grandi, Stefano Tettamanti
Editore: Mondadori
Pagine: 187
Sinossi: “La buona cucina è un agente morale. Per buona cucina intendo la preparazione coscienziosa del semplice cibo quotidiano, non la più o meno talentuosa elaborazione di oziosi banchetti e piatti eccentrici. Il proposito di un libro di cucina è uno e inequivocabile. Il suo unico obiettivo concepibile non può essere che accrescere la felicità degli esseri umani.” È sorprendente scoprire che l'autore di queste righe è Joseph Conrad, nella prefazione al libro di ricette pubblicato nel 1923 da sua moglie Jessie. "A capotavola" è intessuto di sorprese simili a questa: perché scruta attraverso la lente della passione gastronomica le vite di una galleria di personaggi straordinari - dalla A del copista arabo Muhammad Al-Baghdadi alla Y dello scrittore cinese Yuan Mei, passando per Pellegrino Artusi, André Michelin, Agatha Christie, Georges Simenon, fino ad Ave Ninchi, Elena di Sparta e Margherita di Savoia. Entrare a far parte del firmamento dell'alta cucina è oggi il sogno di tanti aspiranti "master chef". Ma le storie golose raccolte da Laura Grandi e Stefano Tettamanti ci rivelano come spesso a battezzare ricette, metodi di preparazione e "filosofie" gastronomiche siano stati personaggi che dietro ai fornelli non ci sono mai stati. "A capotavola" è una piccola enciclopedia illustrata - del tutto personale e cosparsa di quei buchi che rendono ottima una buona fetta di groviera - della storia della cucina e, insieme, del mutamento del gusto e del costume, non solo alimentare, attraverso il tempo.
Recensione: Pensavo si trattasse per lo più di chef ma troviamo aneddoti anche di personaggi noti a noi per altri motivi, come la scrittrice Agatha Christie o il cancelliere tedesco Otto Von Bismarck.
Alla fine, non si tratta solo della storia della cucina ma della storia raccontata attraverso la cucina seppur non in ordine cronologico.
Ci stupiamo oggi delle torte in pasta di zucchero che stanno spopolando quando qualche secolo fa qualcuno creava opere a carattere architettonico con la pasta sfoglia!
Vi sono episodi curiosi, come la querrelle circa l'invenzione della salsa besciamella, ad esempio o lo sviluppo delle celeberrime stelle Micheline e la nascita dello champagne Don Perignon .
Tanto per citare qualcun altro, vi è Epicuro che tutti sappiamo ricercasse il piacere, Hesse che invece piluccava soltanto il cibo, Thomas Jefferson che affrancò il suo schiavo James per aver appreso i segreti della cucina ed un dietologo, inventore della famosa razione K per i militari.
Da appassionata di cucina e buongustaia il libro mi ha interessato anche se mi sono sentita esclusa da citazioni francesi, anche abbastanza lunghe, visto che non vi era una traduzione a fronte.
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