Titolo: Signorina Bertero, dattilografa
Autrice: Alice Basso
Recensione:
Essendo una grande fan dell'autrice, non potevo perdermi anche questo racconto gratuito diffuso grazie a Reale Mutua.
La protagonista della storia è, infatti, un'ipotetica prima dattilografa della suddetta impresa assicurativa. Il racconto, come riporta la premessa dell'autrice, è un mix di fiction e verità.
Siamo a Torino nel 1926, periodo storico non facile per tutti nell'Italia di quel tempo e di sicuro non favorevole per l'emancipazione femminile.
Egle Bertero è una giovane neodiplomata in dattilografia che vive in una casa di corte con la madre e la sorella studentessa. I loro vicini sono cordiali e tutti si aiutano tra loro ma i soldi servono e così la giovane decide che è giunto il momento di trovarsi un lavoro. Per farlo chiede aiuto a Goffredo, un uomo deturpato da ustioni che si è comprato la casa nella corte con il risarcimento dell'assicurazione, nella fattispecie la Reale Mutua.
Egle sostiene una prova e la supera brillantemente, il contratto prevede però una clausola oggi inaccettabile: può avere il lavoro finché resta nubile, se si sposa deve rinunciarvi.
La madre di Egle teme che la figlia resti zitella proprio perché troppo attratta dal lavoro ma la giovane, pur di lavorare, le promette che se trovasse l'amore si dimetterebbe, a patto di lasciare comunque il segno.
Egle è un vulcano di idee e, nonostante le iniziali diffidenze, incontrerà via via il consenso dei suoi colleghi. Oltre al rispetto e all'approvazione, la giovane troverà molto di più. Ebbene si, l'amore nasce anche tra le scartoffie!
Mi sembra ovvio che si tratti di una lettura piacevole, al solito vedevo le scene raccontate davanti ai miei occhi, come fosse stata una serie tv. L'autrice riesce a dare sempre il giusto grado di particolari per immaginare scena e personaggi, senza strafare.
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