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Recensione: La casa della domenica, di Teresa Antonacci


Titolo: La casa della domenica
Autore: Teresa Antonacci
Editore: Les Flaneurs Edizioni
Collana: Bohemien
Formato: Brossura
Pubblicato: 27/07/2019
Pagine: 178

Sinossi:
Silvia è una donna personalmente e professionalmente realizzata, ma la serenità della sua famiglia non è destinata a durare. A turbarla contribuiranno una serie di eventi, tra cui l'incontro con Pier, un geniale chirurgo, molto più giovane di lei, di cui si innamora perdutamente a dispetto della differenza d'età. Milano fa da sfondo alla loro storia e al viaggio introspettivo in cui l'autrice ci guida conducendoci alla riflessione su importanti tematiche, quali la caducità del tempo e la falsa morale che, al giorno d'oggi, troppo spesso etichetta le relazioni. "La casa della domenica", scritto e pubblicato nel 2015, riappare in una nuova veste, frutto della riscrittura della Antonacci alla luce delle nuove consapevolezze acquisite nel corso di questi anni. La stessa protagonista, tratteggiata a propria immagine e somiglianza prima che le venisse diagnosticata la sindrome di Asperger, in questa nuova edizione, è da (ri)conoscere con un nuovo sguardo.


Recensione: 

La casa della domenica è un libro che parla di un amore non convenzionale e che riesce a farcelo riconoscere come un sentimento puro, nonostante i protagonisti da subito mettano entrambi in dubbio l'importanza dei loro sentimenti nelle vite a prima vista perfette che si sono costruiti.
I protagonisti sono Silvia, una donna sposata, dirigente dell'azienda di famiglia e madre di due figli avuti in giovane età dal marito, con il quale condivide un matrimonio sereno, che non è mai stato basato sulla passione. Silvia è una donna determinata che vive le sue routine domenicali come una gioia. Ogni domenica mattina Silvia va a correre nel parco, ogni giorno saluta il suo Duomo, ama la sua città, Milano.
Silvia è ricca di famiglia, viene seguita dai paparazzi e partecipa a eventi importanti ed esclusivi. 
Incontra Pier a seguito dell'incidente del figlio, che verrà operato proprio dal suo amico d'infanzia, ora medico stimato e considerato uno dei migliori nella neurologia, nonostante la giovane età.

Pier aveva sognato di incontrare Silvia dal suo ritorno dagli Stati Uniti. Era infatuato di lei dall'adolescenza e l'averla rivista fa rifiorire questo sentimento d'amore che lui spera anche lei possa condividere.

Silvia si ritrova a vivere questa storia appassionata nonostante cerchi di sottrarsi al sentimento per amore della sua famiglia e per paura di essere scoperta. Noi lettori però sappiamo già dal primo capitolo che prima o poi Pier diventerà per Silvia parte della casa della domenica, del felice rifugio dalle sue preoccupazioni.

Prima di leggerlo non sapevo che il libro fosse una riedizione da parte dell'autrice della prima versione del 2015, perché ho l'abitudine di leggere le prefazioni dopo aver concluso i romanzi e l'ho fatto anche questa volta. Di certo è curato sotto l'aspetto formale, è scritto in modo piacevole e coinvolgente. L'autrice ammette di aver creato il personaggio di Silvia a sua immagine e somiglianza, per questo anche lei mostra quindi qualche aspetto dell'Asperger. Consiglio a tutti, a questo proposito, di leggere le note finali dell'autrice, nelle quali ci parla dell'autismo ad alto funzionamento permettendoci di comprendere un po' meglio come si presenta e dandoci un quadro chiaro che ci può aiutare a capire gli autistici ad alto funzionamento.

Alcune scene ci mostrano Pier come il perfetto principe azzurro: in grado di sorprendere la propria amata in modi quasi surreali, ma nonostante un pizzico di perfezione di troppo da parte del protagonista maschile devo dire che il romanzo mi è piaciuto e che mi sento di consigliarlo, soprattutto a chi ama le storie d'amore, ma non solo, perché un libro ben scritto è sempre un piacere.






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