C'è post@ per noi... #398
10/18/2020
La sera del 10 giugno 1940 la notizia che l’Italia è entrata in guerra fa riaffiorare in due anziani coniugi di un paesino friulano il ricordo degli eventi accaduti nel corso del conflitto del 1915-1918. L’uomo, uscito dalla guerra con la mente devastata, rivive il drammatico episodio che nel corso della seconda battaglia dell’Isonzo (18.luglio-3.agosto.1915) lo ha profondamente e irrimediabilmente segnato. La moglie, invece, per spiegare al nipotino il motivo per cui suo nonno è impazzito in guerra, narra gli eventi accaduti in quel periodo e in particolar modo nel 1915, anno in cui il territorio del paesino fu interessato dal passaggio di soldati provenienti da ogni parte d’Italia. L’esperienza da essi vissuta al fronte fu spaventosa e devastante e costò all’Italia 651.000 militari caduti, 589.000 vittime civili e 947.000 tra feriti, mutilati e invalidi. I costi maggiori della guerra, in termini di vite spezzate o rovinate, furono sostenuti dalle classi più umili e deboli. Alla luce di tali considerazioni si è costruita una storia che, al di là della narrazione di eventi legati alla sfera dell’immaginazione, vuole dare un’idea di ciò che è stato il primo conflitto mondiale per chi lo ha vissuto sulla propria pelle.
Data di pubblicazione: 2020
Il romanzo si sviluppa attorno all’idea che Bram Stoker, il celebre autore di Dracula, nell’ideare il suo personaggio si sia ispirato non solo al principe rumeno Vlad l’Impalatore, ma anche alla figura terribile e sanguinaria della contessa ungherese Elisabetta Bathory, la più crudele serial killer della storia. L’autore ha fatto suo quanto esposto in un saggio (Dracula era una donna) dal critico e studioso americano R. T. McNally. Immagina, pertanto, che uno studioso ungherese di storia locale invii a Bram Stoker delle lettere contenenti il memoriale che un parroco dell’allora cittadina di Csejthe (oggi Čachtice, in Slovacchia) aveva scritto al suo vescovo, per informarlo di quanto era avvenuto nel castello in cui era stata murata viva la contessa dal 1611 al 1614, data della sua morte. Egli, ormai prossimo alla fine e in preda al rimorso, perché non aveva tenuto in debito conto gli avvertimenti che la Divina Provvidenza gli aveva fatto pervenire tramite una giovane sensitiva, rivela l’orrendo maleficio operato dalla contessa per trasformarsi in una creatura delle tenebre assetata di sangue. Significative appaiono le lettere che lo studioso ungherese invia allo scrittore irlandese, poiché in esse si può scorgere come quest’ultimo abbia potuto trovare spunti e ispirazione per la creazione del suo capolavoro di narrativa horror.
Prezzo: 20,80€
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