Titolo: Delitto a bordo del Giava
Autore: Shanmei
Genere: Gialli storici- Mistery
Pagine: 91 pagine
Formato: Ebook-Cartaceo
Prezzo: Ebook EU 4,99-Cartaceo EU 9,99
Descrizione:
Napoli, 1900, il tenente piemontese Luigi Bianchi, facente parte del
Secondo Contingente Italiano inviato per sedare la rivolta dei Boxer, è
finalmente a bordo del piroscafo Giava alla volta della Cina. Il viaggio
però non si preannuncia affatto tranquillo: sabotaggi, tempeste,
epidemie e… un delitto. Nel locale caldaie viene infatti trovato il
corpo senza vita di un clandestino di cui nessuno sembra conoscere
l’identità. Chi è? Cosa ci faceva a bordo? E soprattutto c’è un
assassino tra i componenti dell’equipaggio? Magari intenzionato a
uccidere ancora? Al tenente Bianchi, aiutato dal tenente medico Maurizio
Valente e dal sergente marchigiano Vincenzo Bertelli, verrà dato
l’incarico di indagare sul delitto ma ben presto l’indagine si
trasformerà in una lotta per la sopravvivenza perché sarà chiaro che
qualcuno non vuole assolutamente che il Giava arrivi in Cina. In piena Belle Époque, un viaggio a ritroso nel tempo in un mondo perduto ma di cui giungono gli echi fino a noi. "Delitto a bordo del Giava" narra il viaggio sulla nave che porterà il
tenente Bianchi in Cina, e la sua prima vera indagine precedente a
quella narrata ne "Un gioco di pazienza".
Prima novella di una
serie di mystery storici coloniali con ambientazione cinese. Avventura,
intrighi, giochi di spie, suspence e delitti su uno sfondo esotico, con
un buon e accurato contesto storico che copre l’arco temporale cha va
dal 1900 al 1905.
Recensione
Il tenente Luigi Bianchi parte per una missione in Cina. Siamo nell’Italia del 1900, e di li a pochi giorni, re Umberto verrà assassinato. A partecipare alla missione di salvataggio dei prigionieri in Cina, parte il Secondo Contingente Italiano. Ma quasi da subito il tenente intuisce che qualcosa a bordo del piroscafo, non va. Iniziano strani sabotaggi e un uomo viene trovato morto, dando inizio ad un vero e proprio mistero che ricorda vagamente un giallo alla Agatha Christie. Ambientato ai primi del secolo scorso, ogni cosa profuma di passato: dalle pietanze che i passeggeri del Giava gustano, agli spaccati di vita dell’epoca.
"Un cameriere arrivò alle sue spalle con un vassoio decorato con uova in salsa verde e ghirigori di maionese, che assaggiandola si stupì fosse ancora fresca e con il giusto punto di sale e limone".
Il tenente Bianchi, piemontese delle Langhe, e il tenente medico Maurizio Valenti, prenderanno in mano il caso, cercando di capire da diversi indizi, chi è il clandestino rinvenuto a bordo e cosa significa quell’anello al suo dito. Il romanzo si presenta come un racconto mistery, ma non mancano le descrizioni delle città che il Giava toccherà durante il lungo viaggio verso la Cina. Da Porto Said a Singapore, passando per Aden nello Yemen, e infine la Cina. Molto preparata l’autrice, sia sullo spaccato storico in cui è ambientato il libro, che nella descrizione dei personaggi, che ho trovato davvero piacevole. Ho apprezzato molto anche il finale di questa novella, che vi catapulterà in un’epoca diversa, dal sapore nostalgico di un’Italia passata.
"Aveva abiti civili, di foggia alquanto antiquata. E un anello con zaffiro su una minuscola foglia di acanto. Un segno, un simbolo di qualche confraternita. Una pozza di sangue violaceo si allargava sotto di lui e impiastricciava il pavimento. Un forte odore ferroso e dolciastro impregnava l'aria".
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