Recensione: Loro - Roberto Cotroneo

1/20/2023


LORO
di Roberto Cotroneo
Neri Pozza | Bloom | 192 pagine
ebook €8,99 | cartaceo €17,00
3 giugno 2021 | link Neri Pozza


Può il memoriale di una giovane donna sconvolgere a tal punto, da turbare persino coloro che si avventurano abitualmente nei recessi più oscuri della mente? È quanto accade in queste pagine, nelle quali Margherita B. narra dei fatti accaduti nel 2018, quando prende servizio, stando alle sue parole, come istitutrice presso una famiglia aristocratica, gli Ordelaffi, in una magnifica villa progettata da un celebre architetto alle porte di Roma: la casa di vetro. Il compito che le viene affidato è prendersi cura delle gemelline Lucrezia e Lavinia. Nella casa di vetro, tutto sembra meraviglioso quell’estate. Ogni cosa è scelta con gusto, con garbo, con dedizione. Le gemelle, identiche, sono una meraviglia di educazione e di talento. Lucrezia ama il pianoforte, Lavinia l’equitazione. Ma pochi giorni dopo l’arrivo di Margherita cominciano a rivelarsi presenze terrificanti. Sono loro, dicono le bambine, gli antichi ospiti della casa, tornati per riportare in luce l’orrore. "Loro" rivisita le ossessioni che da anni segnano la narrativa di Roberto Cotroneo: il tema della verità e dell’ambiguità, del bene e del male, della violenza, del sacro e della felicità, quando brucia fino a farsi cenere. Le sue pagine, oscure e strazianti, si muovono per territori sinistri, e indagano soprattutto quella terra di nessuno che è la nostra mente. Un romanzo che, nel suo finale del tutto imprevedibile, è un omaggio alla grande letteratura e, nello stesso tempo, un racconto nitido che si muove dentro uno scenario torbido e sa guardare oltre l’ignoto. Alla fine, a prevalere saranno il fallimento di ogni ragione e il trionfo di un mondo che non è di questo mondo. Perché, come ha scritto Nietzsche: «quando scruterai in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te».

La mia recensione
Capisci fin da subito che Loro non sarà un libro semplice, anzi sai già che ti provocherà inquietudini e paure, che sarà una lettura disturbante. Fin dalla prima occhiata alla copertina Loro smuoverà in te quei dubbi e quelle ansie che ti faranno saltare al primo mobile che scricchiola o accendere tutte le luci di casa alla prima ombra strana fuori dalla finestra. Personalmente non ho mai amato tanto le mie tende!

Siamo davanti al memoriale di Margherita B., giovane donna che racconta del suo breve periodo al servizio degli Ordelaffi, nobile famiglia romana che vive in una strana villa immersa nel nulla. I muri qui quasi non esistono, ci sono solo vetrate che fanno si che ogni stanza sia completamente visibile dall'esterno, ma anche che dall'interno il bosco che circonda Villa Alessandra sia sempre un quadro vivente. È attraverso questo finto limite che Margherita inizia a vedere presenze, ad osservare attentamente le due gemelline a cui deve badare, al loro strano modo di rapportarsi, ai loro sguardi ora dolci e innocenti, ora vuoti e inquietanti. Margherita in breve tempo non capisce più cosa sia reale e cosa no, ma sa che c'è solo una parola da usare davanti a tutto quello che ha visto: paranormale. 

Loro è un vero e proprio salto nel vuoto. È un romanzo che potremmo definire gotico, ma anche psicologico, che ti porta a fare un viaggio nei luoghi più oscuri della mente umana, che ti mostra 10 ma nasconde 100 e che credi di aver capito ma alla fine ti sorprende con un finale spiazzante. 

Appena uscito non è stato tra quelle letture da recuperare subito per me, ma ho sbagliato perchè al suo interno ho trovato un romanzo non solo ben scritto, anche se con qualche parte frettolosa, ma soprattutto un racconto particolare, che esula dal genere e che non saprei definire con certezza. Ammettiamolo, di gemelle inquietanti ne è piena la letteratura e Shining è solo l'esempio più ovvio, eppure anche questo elemento viene usato da Cotroneo in maniera diversa, che porta a fare mille domande. L'autore si muove sempre su una linea sottile che separa il male dalla paura, il demoniaco dal salvifico, la vittima dal carnefice. 
Credo che l'elemento più importante e in qualche modo iconico del romanzo siano proprio le finestre, un oggetto freddo e duro, che allo stesso modo mette in comunicazione e separa, mostra e protegge e che fin da subito diventa il confine tra interno ed esterno, fisico certo, ma anche dell'animo umano. Dove sia poi il male, se fuori o dentro, il lettore pensa di averlo capito subito ma il finale ribalterà tutto, dando una nuova sfumatura al racconto e alla vita di Margherita. 

Voto
...e mezzo!


Alla prossima




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