Buon pomeriggio, lettori cari! Oggi vi lascio le mie impressioni su un romanzo d'esordio che è uscito recentemente e di cui vi abbiamo già parlato in vari post qui su IDIB-BE. "Aili - Destini Intrecciati" di Ilaria Marsili è stato, infatti, protagonista del nostro primo Gdl e ci ha intrattenuto per qualche settimana con una storia cavalleresca e romantica.
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Autore: Ilaria Marsili
Editore: Autopubblicazione (disponibile su ISSUU e iTunes)
Prezzo: Gratuito
Pagine: 95 p. (pdf) - 256 p. (ebook)
Genere: Romanzo
Sottogenere: Fantasy, Romance
Anno di pubblicazione: 2013
Trama
Aili ha quasi diciassette anni, il principe del nord ventitré. I loro destini si sono incrociati alla nascita di lei, in una locanda sul confine dei loro due regni, dove le loro madri, regine di due reami rivali, si sono rifugiate per sfuggire alla guerra che vede impegnati i loro mariti sul campo di battaglia. Aili nasce priva di vita, ma il mago che tiene nelle sue mani la dinastia reale del settentrione, sfrutta questa occasione per tessere un filo della sua tela, rianimandola tramite una magia alla quale il giovane principe si presta volontariamente, donandole metà del suo cuore. Il sortilegio avrà durata diciassette anni. Entro quel momento, la giovane deve riconsegnare ciò che le è stato dato, pena la morte del ragazzo al posto suo.
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La mia recensione
Ho sempre amato le fiabe. Da brava romantica questo tipo di storie rappresenta un piacere che è impossibile negarmi. “Aili – Destini intrecciati” di Ilaria Marsili è un romanzo fantasy rivolto ai giovani che può essere proprio classificato come una fiaba. L’ambientazione medievale ma non ben definita, l’intreccio ricco di elementi magici e romantici, i personaggi tipicamente divisi in eroi/eroine e cattivi, e l’atmosfera fatata che si respira in ogni capitolo sono caratteristiche che contribuiscono a qualificarlo come tale.
In un’epoca remota dove castelli e magia la fanno da padrone, si snodano le vicende del romanzo che vede protagonisti Aili, principessa del Regno del Sud, e Deam, principe del Regno del Nord. I loro destini sono intrecciati indissolubilmente e legati da una potente magia. Infatti, tutto ha inizio alla nascita di Aili. Mentre a pochi chilometri di distanza imperversa una brutale battaglia tra l’esercito del Sud e quello del Nord, in una taverna al confine dei Regni, una giovane donna dà alla luce una bambina, ma la neonata purtroppo è morta. Nel frattempo, in aiuto della locandiera che sta assistendo al parto accorre un’altra donna con il suo bambino e il mago che li accompagna. Quest’ultimo propone allora di fare un incantesimo che può donare nuovamente la vita alla bambina, ma tale magia ha bisogno del sacrificio di un cuore giovane e puro altrimenti è impossibile. Il ragazzino, nonostante la sua età, si fa avanti e, sordo alle opposizioni della madre, sceglie di donare metà del suo cuore alla sfortunata neonata. La magia viene portata a termine e i due bambini vengono uniti dall’incantesimo. Tale sortilegio, però, durerà solo fino al compimento del diciassettesimo anno della ragazza, poi il cuore dovrà essere restituito al suo legittimo proprietario, pena la morte del ragazzo. La madre della neonata sa che i salvatori altro non sono che la Regina del Nord e suo figlio Deam, ma ciò che nessuno capisce è che la bambina e sua madre sono la Regina del Sud e sua figlia Aili. Quando la ragazza raggiunge l’età predetta, parte alla volta del castello dove risiede Deam, che dopo la disfatta del Regno del Sud e l’uccisione in contemporanea di entrambi i Re, è ormai principe ereditario di tutti e due i Regni, ora unificati. Tuttavia, il viaggio è costellato di pericoli e l’incontro di Aili con Deam porterà risvolti inaspettati…
Il romanzo di Ilaria Marsili è un piacevole esordio, che mi è piaciuto per molti aspetti, ma che possiede anche alcuni componenti che ne hanno penalizzato la lettura. Ho apprezzato l’ambientazione suggestiva e impregnata di elementi medievali e tipici delle fiabe; le descrizioni degli ambienti sono molto curate e dettagliate, forse in alcuni casi anche troppo, ma questo ha contribuito a farmi sentire partecipe della realtà vissuta dai protagonisti. Castelli, boschi, cascate, villaggi, luoghi rurali e sperduti nella natura, radure e ruscelli sono elementi che mi hanno ammaliato e che mi hanno trascinato in una storia fuori dal tempo che mi ha intrattenuta e incuriosita. Tuttavia, ho notato la presenza di alcuni fattori che stridono con il contesto descritto e che risultano anacronistici rispetto al tempo del romanzo. Inoltre, la maggior parte delle volte, in situazioni critiche e pericolose, l’autrice decide sempre di non sacrificare nessun personaggio, anche marginale, eccetto i cattivi di turno, e questo toglie in parte credibilità alla storia, perché, ad esempio, è impensabile che dopo una battaglia dura e disperata non ci sia nessun morto ma solo feriti. Non si può avere sempre il lieto fine totale e per tutti in ogni evento, ma questa è una fiaba e qui può anche essere concesso, quindi non ho dato molto peso a questo aspetto.
La lettura è stata scorrevole e avvincente, non mi sono mai annoiata, neanche una volta, perché ero costantemente spinta dalla curiosità di sapere come continuava l’avventura di Aili e come sarebbe andata a finire la storia. Lo stile di Ilaria Marsili è semplice e lineare, l’ho trovato anche elegante e dettagliato, il linguaggio utilizzato si adatta bene all’epoca narrata, ed essendo un romanzo d’esordio e per giunta autopubblicato (fattori di cui bisogna tener conto), trovo che il suo modo di raccontare ed esprimersi sia molto buono, nonostante alcune incertezze nella punteggiatura e nella sintassi ma niente di rimarchevole, soltanto errori che potranno sicuramente trovare correzione con l’esperienza e l’esercizio.
La trama è ricca, forse troppo. Ecco, questo è il punto che ha condizionato maggiormente la mia lettura. Tanti colpi di scena e cambi di rotta in una storia ben articolata vanno più che bene, ma devono essere sviluppati con calma e con il dovuto approfondimento. Invece, ho notato che la storia in questo caso è portata avanti frettolosamente proprio nei punti che richiedevano un’analisi maggiore. Ho avuto come l’impressione di leggere tre libri in uno e, nonostante la storia mi avesse conquistato, non sempre sono stata capace di adattarmi repentinamente alle nuove situazioni, proprio perché gestite con troppa approssimazione. Questo, ovviamente, non riguarda tutti i colpi di scena e i dirottamenti, ma soprattutto quelli iniziali che coinvolgono la famiglia di maghi. L’ultima parte, invece, è sviluppata molto meglio e con più calma e mi ha permesso di ambientarmi agli eventi senza sentirmi sbalzata improvvisamente in qualcosa di totalmente nuovo e inaspettato. Magari un ampliamento di alcune parti avrebbe reso il libro più equamente distribuito. Ciononostante, la struttura di base del romanzo mi è piaciuta e ho seguito con interesse ogni sviluppo e ho accolto con entusiasmo ogni novità o ostacolo si presentasse davanti ai due protagonisti. In particolare, mi sono innamorata dell’idea iniziale, quella di unire Aili e Deam tramite un incantesimo che vede la divisione di un cuore a metà; molto romantica e suggestiva, molto fiabesca…quasi un sogno d’amore che lega eternamente due anime gemelle. Bella!
La storia d’amore tra Aili e Deam è dolcissima e pura, forse un po’ ingenua, ma è il tipico amore giovanile e tutto è concesso. Però, avrei preferito fosse approfondita maggiormente e che fosse sviluppata con gradualità. Dopo il loro primo incontro, ci vuole pochissimo per far scattare la scintilla tra i due e vederli subito innamorati persi l’uno dell’altra, ma, nonostante il legame magico che unisce i loro cuori e giustifica in parte il rapido processo, risulta comunque troppo repentino come innamoramento, un vero e proprio istant love che piacerà sicuramente alle lettrici più giovani ma può non coinvolgere appieno le più adulte. Il loro amore è indissolubile, va oltre la morte e il tempo, è un sentimento fortissimo e imperituro, e proprio per questo avrebbe dovuto essere più lento e sviscerato nel dettaglio, per dare modo a chi legge di adeguarsi ed entrare in empatia con ciò che provano Aili e Deam.
I personaggi incarnano perfettamente i ruoli della fiaba. Aili è una principessa ma ha vissuto tutta la vita nell’anonimato e senza privilegi, quindi ha un animo dolce e puro, è onesta e molto coraggiosa, combatte con tutte le sue forze per il suo amore e non pensa due volte a sacrificarsi per il bene di tutti. Deam è il principe azzurro: valoroso, indomito, generoso, leale e protettivo, è un ragazzo pieno di buone qualità, ma nasconde anche un lato oscuro che viene alla luce nell’ultima parte del romanzo e che rende più interessante e meno scontata la sua figura. I miei preferiti, però, sono Iane e Rimet, le guardie reali al servizio di Aili e che diventano suoi grandi amici. Adoro Rimet perché è spensierato e allegro, porta freschezza e risate alla trama, e in più dimostra di essere un vero amico in più situazioni. Iane, invece, è più serio, molto intelligente e riservato, si innamora di Aili e diventa così protettivo nei suoi confronti da far battere il cuore, è un ragazzo decisamente interessante e ho tifato per lui nonostante sapessi che sicuramente il suo amore sarebbe rimasto non corrisposto perché nulla avrebbe potuto mettersi tra due predestinati.
In definitiva, “Aili – Destini Intrecciati” è un romanzo d’esordio molto gradevole ma con qualche pecca, un fantasy fiabesco che coinvolge e intrattiene, e ripongo molta fiducia nelle capacità letterarie dell’autrice, che saprà sicuramente affinare le sue abilità nelle opere future. Questo è un libro che sono certa saprà allietare le lettrici più romantiche e giovani, ma anche le più mature che vogliono sognare e lasciarsi trasportare in una realtà incantata per qualche ora.
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