Recensione: Storie di fantasmi italiani, di AA. VV.

6/23/2020


Titolo: Storie di fantasmi italiani, le case morte

Autore: Autori vari

Editore: 80144

Genere: horror

Pagine: 240

Curatore: P. Baron

Descrizione: Ci sono luoghi di cui si parla a bassa voce, col sorriso tirato e gli occhi bassi. Case cristallizzate in un tempo indefinibile che puzzano di cose vecchie e che, anche quando sono invase dalla luce del giorno, sembrano buie. Ogni città ha qualcuno di questi luoghi, dove tu, anche se ai fantasmi non credi, di notte non ci andresti mai. Il volume racconta dieci di quei posti, tutti in Italia, reali, con tanto di indirizzo e una storia oscura che aspetta qualcuno - coraggioso o pazzo - capace di ascoltarla. Racconti ispirati allo stile di scrittori del calibro di E.A. Poe, H.G. Wells, Lovecraft e Meyrink e densi di suspense, inquietudine e suggestioni, destinati alle migliaia di lettori appassionati di horror made in Italy.

Recensione:

Anche per questo mese ho deciso di occuparmi della recensione di un'antologia di racconti, come sapete amo i racconti e in questo periodo mi sono ritrovata a leggerli più volentieri del solito. Ho scelto Storie di fantasmi italiani, le case morte: una raccolta che avevo deciso di acquistare tempo fa e che ho ritrovato per caso in una delle mie liste di libri. Sono contenta di averla scelta perché era da un po' che desideravo ritornare all'horror e i racconti sono stati inquietanti al punto giusto e mi hanno fatto prestare particolare attenzione agli scricchiolii a casa per qualche giorno.

I racconti hanno in comune il tema, in tutte infatti sono presenti delle case possedute da fantasmi. Per il resto, visto che ciascuna storia ha un autore differente, ci troviamo di fronte a stili eterogenei, a racconti ambientati ai giorni nostri o nel passato, in varie zone d'Italia.
A essere sincera non tutti mi hanno convinta completamente, ma si nota una cura nella composizione della raccolta che mi ha permesso di apprezzarla e di arrivarne alla fine senza quasi accorgermene. 

Il primo racconto è A casa, di Euro Carello e l'ho trovato un inizio molto promettente: narra di un  uomo che torna nel suo appartamento, ora in vendita dopo una disgrazia che l'ha costretto ad andarsene. Mi è piaciuta la tensione che l'autore è riuscito a far crescere durante la lettura.

Il secondo è La camera oscura, di Dario Coriale e tra tutti questo mi è rimasto impresso nella memoria. Il protagonista è il giovane Sandro, un fotografo neo-proprietario di un piccolo appartamento nel quale pare non essere del tutto solo.

La signora col cappello giallo, di Silvia Monteverdi intreccia passato e presente in un racconto triste dal finale enigmatico.

Proteggimi dal Male, di Raffaella Migliaccio ci narra di Sofia, una bambina che si ritrova suo malgrado ospite della zia, in una casa tetra e sudicia che nasconde dei segreti.

Si prosegue con Al di là, di Maria de Fanis, del quale ho apprezzato molto lo stile e l'originalità.

La casa delle bambole di Elena Bibolotti è forse il più inquietante tra tutti. Di certo su di me ha avuto effetto, probabilmente perché sono sensibile al fascino un po' magico delle bambole che raffigurano gli esseri umani e che non a caso sono protagoniste di parecchi horror. Anche in questo racconto poi l'ambientazione è curatissima.

Nell'originalissimo Festa di Borgata, di Lucia Dore i protagonisti non sono certo simpatici, tanto che si arriva quasi a tifare per il fantasma.

Ho guardato, di Michele Carenini è una storia profonda, tormentata, ricca di spunti di riflessione e piuttosto classica nello stile.

Nella vasca di pietra, di Diletta Crudeli è uno dei racconti che ho preferito, la protagonista è una casa viva e senziente, con le idee molto chiare.


A concludere la raccolta abbiamo Via del Fontanaccio, di Simona de Marchis. La protagonista dovrà cercare di distinguere il sogno dalla realtà e di capire come uscire dall'incubo.

Consiglio questa raccolta a chi ama le storie di fantasmi e gli horror in generale, ottima da leggere a casa, ma anche in vacanza se non vi spaventate facilmente.











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