Buon venerdì lettori, come avete passato questa settimana? Avete già deciso i libri da leggere in questo weekend di riposo?
Oggi vi parlo di un libro che ho lasciato a vegetare sul mio comodino e che, finalmente, ho deciso di leggere...ahimé!
Si tratta di Petali di sangue di Emma K. Clarke.
Trama: L’armonia del mondo si conserva negli anni grazie al delicato equilibrio che si è generato tra immortali, umani, creature sovrannaturali e magiche. Questa pacifica convivenza giungerà al termine quando alcuni immortali verranno assassinati nella dimora del loro sovrano Henry Carter, vampiro dal XVII secolo. A indagare su quanto accaduto sarà Giosy Mc Grey, “Amministratrice nazionale degli affari pubblici tra umani e creature immortali magiche”, capo del Distretto di Polizia della città e ultima discendente della più antica stirpe di streghe della nazione.
***Il mio pensiero***
Davvero non so da dove iniziare.
Questo libro non mi è proprio piaciuto ed è stata una delusione cocente.
Non solo sono stata ingannata dalla cover che prometteva una bella storia, ma anche dalle numerose recensioni positive. Ma abbiamo letto lo stesso libro?
Al di là della storia raccontata, banale, banalissima, manca tutto a partire da un corretto utilizzo dei verbi. La mia maestra di italiano (forse sbagliava lei, ma dubito) mi ha sempre detto che se inizio un testo al presente poi deve finire al presente, nel senso di non combinare insieme tempi e modi per dar vita ad un'insalata di presenti, passati remoti e trapassati. Inoltre, spesso mi sono trovata a leggere frasi in cui i verbi erano proprio stati "coordinati" male. Riporto due frasi per tutte:
Lui fece un cenno d'assenso come se tutte le parole gli morirono sulle labbra... (MORIRONO?)
...Replicai che era ben capace di difendersi da solo se volesse.... (VOLESSE?)
Ora passiamo alla storia: abbiamo una ragazza di 29 o 32 anni, non si sa, perché l'autrice si è confusa e in un capitolo dice 32 nell'altro 29....che è comandante della polizia, nonché amministratrice nazionale degli affari pubblici tra umani e creature immortali magiche: il suo compito e assicurarsi che i rapporti tra mortali e immortali si svolgano nel rispetto della legge. Ma è lei stessa la prima ad infrangerle innamorandosi perdutamente del sovrano dei vampiri.
Giosy, questo il nome della protagonista, è anche una strega potentissima, l'unica in grado di fare un incantesimo che possa assicurare alla regina dei lupi di impossessarsi di un potere mai visto. Peccato che la nostra Giosy si rifiuti di esercitare la magia e che l'unica persona che possa aiutarla ad imparare, la nonna, sia scomparsa da anni.
Protagonista maschile è Carter, sovrano dei vampiri, rispettato e temuto, da sempre innamorato della protagonista e perciò fa di tutto per difenderla e tenerla al sicuro. La Clarke da molta importanza al lato umano di Carter e meno al Carter vampiro: avrei preferito che, invece, facesse il contrario: è pur sempre un sovrano no? Mostrare un lato così "debole" nel descrivere un personaggio che avrebbe, invece, dovuto esser pensato con un pugno di ferro non ha fatto altro che diminuire il mio già scarso interesse per la storia.
L'intreccio dei fatti parte da un omicidio verificatosi proprio nella abitazione di Carter: si aprono, quindi, le indagini per trovare il colpevole ma, nel corso dell'inchiesta, emergono alcuni elementi di non facile soluzione. Appare da subito chiaro che, sia nella squadra di Giosy, che tra i seguaci di Carter c'è una spia. Ovviamente il personaggio più impensabile. L'autrice, però, non ha saputo sfruttare appieno questo elemento andando a rivelare quasi subito l'identità dei traditori.
Alle indagini si aggiungono, poi, alcune visioni di un passato lontano che accomunano Giosy e Carter e che fanno riferimento ad un tempo in cui i due ancora non esistevano. Carina l'idea di una storia comune ai due, di un amore che va al di là del tempo e della morte, ma anche in questo caso, avrei preferito che si fosse approfondito meglio.
Mi dispiace essere così negativa nei confronti di una storia che, ha ricevuto diversi commenti positivi, ma a me non è piaciuto e non posso che essere sincera con voi.
Posso spezzare però una lancia a favore: l'idea di dedicare un capitolo a Giosy e uno a Carter è stata una buona mossa. Abbiamo, per lo meno, un quadro completo dei pensieri di entrambi i protagonisti. Una volta terminato il capitolo dal punto di vista di Giosy, in quello successivo, veniamo a conoscenza dei pensieri e delle azioni di Carter e viceversa.
Sinceramente mi aspettavo di più: di solito parto prevenuta nei confronti di questo genere di libri, perchè cadere nei soliti cliché è facile, ma mai mi sarei aspettata di essere così subdolamente tradita.
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