Buongiorno lettori del blog! Come ben sapete, a noi ragazze di IDIB-BE piace confrontare i nostri pareri e vedere se sono simili oppure discordanti. Eccoci oggi, quindi, a proporvi le nostre opinioni sul libro "La punizione del romanzo" di Danila Passerini. Alessia e Monia hanno letto entrambe l'opera in questione ed ora sono pronte a parlarvene!
Titolo: La punizione del romanzo
Autore: Danila Passerini
Editore: L'Erudita
Collana: L'urgente
ISBN: 9788867700288
Pagine: 170 p.
Prezzo: € 15.00 (cartaceo)
Genere: Romanzo
Sottogenere: Narrativa
Anno di pubblicazione: 2013
Trama
Filippo ha sedici anni, un carattere ribelle, capelli lunghi e magliette sbiadite che non riesce a buttare via. La scuola è piena di luoghi comuni soprattutto da quando, dopo la Terza guerra mondiale, tutti si sono messi in testa che bisogna spendere la propria vita per gli altri, essere compassionevoli, buoni. E lui, il più bello della scuola, non ci sta. Ogni compagno è bersaglio di frecciatine non troppo velate e battute taglienti, un po' per colpire i deboli, un po' per non svelare la propria personalità e le proprie passioni amorose rivolte all'unica che non sembra subire il fascino del bello e cattivo. Ma la scuola è un luogo di formazione non solo didattica ma anche caratteriale e morale, la cui missione è accompagnare nella crescita i ragazzi perché diventino adulti acculturati sì, ma soprattutto critici, coscienziosi, consapevoli. E allora non rimane da fare che una cosa: punirlo. Quale castigo sarebbe più adatto per lui della punizione del romanzo? Filippo entrerà in un libro, vestendo i panni di un personaggio, e il suo scopo sarà quello di vivere la sua nuova vita senza cambiarne la trama, neppure di una virgola, pena il non ritorno.
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Il pensiero di Alessia
Voglio iniziare ringraziando l'autrice che mi ha dato l'opportunità di leggere il suo romanzo, contattandomi personalmente. E' stata molto gentile e carina, e ho subito accettato la sua proposta perché ho avuto il sentore di trovarmi di fronte ad un'opera originale e interessante... e così eccomi qui a parlarvi de "La punizione del romanzo", esordio di Danila Passerini.
La storia è ambientata in un futuro non molto lontano (2041) in Italia, o per meglio dire Bologna, dopo la terza guerra mondiale. Il mondo e i suoi abitanti ora vivono senza confini, governati da un gruppo di persone scelte ogni anno dall'intera popolazione. Dopo la terza guerra mondiale e i problemi derivati da essa, gli abitanti hanno deciso di vivere in sintonia, dedicandosi completamente all'altruismo; infatti atti di egoismo vengono subito puniti in modo più o meno grave, a seconda del "reato" commesso.
Ah e mi stavo dimenticando di aggiungere che ovviamente il mondo e la tecnologia si sono evoluti moltissimo,tecnologie all'avanguardia per studiare come gli ologrammi tridimensionali (appena ho letto questa cosa ho pensato: "Che figata!") ed alcune persone selezionate hanno la possibilità di viaggiare nel passato per poter creare lezioni per gli alunni al massimo della realtà e veridicità.
le persone hanno la possibilità di muoversi "volando" e nelle scuole vengono usate
Filippo è il nostro protagonista, un ragazzo adolescente, che vive con la propria famiglia a Bologna, non ama andare a scuola e si diverte a far soffrire i suoi compagni con battutine fuori luogo e comportamenti irrispettosi, Filippo viene considerato un egoista e dopo aver commesso l'ultimo atto di puro egoismo la Preside della scuola decide di riportarlo sulla "retta via", grazie alla punizione del romanzo; in cui una persona viene spedita in un romanzo, in cui dovrà interpretare un personaggio particolare e in cui non potrà cambiare niente della trama del romanzo in questione.
Appena si inizia a leggere questo libro, capiamo subito che Filippo è praticamente un bullo ed io personalmente ho provato subito un po' di "odio" verso questo ragazzo, ma dopo poche pagine l'autrice ci fa capire la situazione famigliare di Filippo e i motivi che lo hanno portato a comportarsi così; come sempre non voglio che il bullismo (o simili) vengano considerati un bene, anzi... Ma come ho detto un po' di tempo fa riferendomi ad un'altra recensione, purtroppo quando gli adolescenti vivono situazioni particolari, in cui vengono abbandonati a loro stessi, non sanno come reagire o come venirne fuori e probabilmente il bullismo è una delle strade più semplici da seguire. Ma non voglio tornare a fare poemi su questo argomento, altrimenti mi dilungo troppo e non vi parlo del resto del romanzo.
L'autrice ha deciso di spedire Filippo nei "Promessi Sposi", scelta azzardatissima (secondo me) perché è uno di quei libri che vengono considerati intoccabili; ma l'autrice si è comportata egregiamente ed io mi sono anche divertita a leggere di Filippo (adolescente di un mondo futuristico), alle prese con il diciassettesimo secolo gli usi e i costumi di questo periodo storico e soprattutto nei panni di don Rodrigo che lui ritiene il miglior personaggio de "I promessi sposi", o almeno lo riteneva il migliore prima di venir spedito direttamente nel romanzo.
La Passerini ha uno stile di scrittura molto fluido e piacevole, il lessico è semplice ma non trascurato e riesce a dare tutti i giusti dettagli per avere un quadro completo di personaggi e ambientazioni. Pensate che ci ho messo circa quattro ore a leggere il libro proprio perché sono stata coinvolta moltissimo dalla storia e dalla narrazione.
E' un romanzo che tocca il genere distopico, ma solo in parte, e in poche pagine l'autrice riesce a darci tutti gli indizi per capire come sia questo mondo futuro e come mai si sia arrivati a certi avvenimenti; dopo aver letto alcuni romanzi ritenuti distopici in cui in 300 pagine non venivano date informazioni riguardo l'ambientazione, beh "La punizione del romanzo" è stato un piccolo toccasana.
Ma oltre a questo, potrebbe venir considerato anche un po' romanzo di formazione, proprio perché il protagonista, grazie al suo viaggio nel romanzo come punizione, cresce a comprendere gli errori che ha commesso nella sua vita reale.
E' un romanzo divertente e coinvolgente, ben scritto e originale. Sono rimasta molto affascinata dalla capacità che ha l'autrice di emozionare, ma anche di far sorridere.
Credo proprio continuerò a seguirla e spero di poter leggere presto un altro suo libro. Dal canto mio, per concludere la recensione, voglio consigliarvi questo libro, vi prenderà poco tempo e soprattutto vi farà passare qualche ora in piacevole compagnia.
Come vedete il libro mi è piaciuto davvero molto, dopo aver scritto la recensione ho deciso di aggiungere mezzo punto perché sono stata molto coinvolta e perché ho apprezzato come l'autrice sia riuscite a creare una storia originale, nonostante abbia usato qualcosa di già visto: i viaggi dentro i libri.
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Il pensiero di Monia
Quando ho visto per la prima volta “La punizione del romanzo” di Danila Passerini ho pensato che dovevo assolutamente leggerlo. Sono rimasta immediatamente colpita dalla particolarità e, nello stesso tempo, semplicità della storia che l’autrice aveva scelto di narrare. E questa è stata una di quelle magiche volte in cui l’istinto mi ha saputo guidare benissimo, perché questo romanzo non mi è piaciuto, di più…è diventato uno dei miei libri preferiti! Una delle migliori letture di questo 2013! Ci sono libri che sono fatti esattamente per noi, che rientrano nelle nostre corde in modo perfetto…ecco, questo è uno di quei libri! Ed è stato un piacere immenso leggerlo e lasciarmi trasportare nel mondo di Filippo.
In un contesto storico e sociale proiettato nel futuro, la vita sulla terra è radicalmente cambiata. Dopo la Terza Guerra Mondiale, una catastrofe che ha causato danni gravissimi all’intera popolazione, il modo che le persone hanno di vedere la vita e di coesistere tra loro è notevolmente migliorato. Ora tutti sanno che l’egoismo, l’avidità e l’indifferenza non sono caratteristiche adatte a creare una società dove vivere in armonia, ma fattori che potrebbero riportare l’uomo a commettere gli stessi errori passati e a dare inizio a un nuovo conflitto dove sarebbe difficile, se non impossibile, sopravvivere. Per mantenere la pace e fondare una società con valori e principi è necessario seguire una certa condotta. La solidarietà, la comprensione e l’altruismo sono elementi basilari per la realizzazione di un mondo equilibrato e sereno; sono linee comportamentali che tutti devono seguire.
Questo stile di vita, tuttavia, non riscontra il favore del protagonista della storia. Filippo, un ragazzo sedicenne ironico e apparentemente spensierato che abita a Bologna, proprio non sopporta questo buonismo che tutti si ostinano a sfoggiare e non ha alcuna intenzione di lasciarsi coinvolgere in questo obiettivo comune che per lui ha tutta l’aria di una buffonata. La realtà in cui vive ha bisogno di un cattivo, un capro espiatorio contro cui scagliare la negatività che tutti cercano di reprimere, e lui non si tira certo indietro. Svogliato a scuola, impertinente, esasperatamente sarcastico, incurante dei sentimenti altrui, scortese, arrogante, insolente, sfacciato e insofferente alla bontà…è la vera pecora nera della sua scuola. In quel mondo, però, un comportamento del genere non è accettato e, a causa della sua ennesima marachella, Filippo dovrà subire la punizione del romanzo. Per imparare a rispettare il prossimo e a capire il significato di un mondo privo di egoismo e crudeltà, verrà spedito direttamente ne “I Promessi Sposi”, il romanzo che odia con tutto sé stesso, a vestire, però, i panni dell’unico personaggio che apprezza: il famigerato Don Rodrigo. Durante la sua permanenza nell’opera di Manzoni, riuscirà a comprendere i suoi errori o si lascerà trasportare dalla recita? La punizione del romanzo avrà effetto?
Questo libro è assolutamente fantastico! Una storia che si presenta con molta semplicità, ma che arriva dritta al cuore del lettore. Tutto di questo romanzo mi è piaciuto: dal protagonista irriverente all’ambientazione che presenta numerosi dettagli futuristici mescolati allo scenario classico italiano, dall’intreccio lineare ma comunque ricco di avvenimenti ai personaggi ben tratteggiati che popolano la vita di Filippo, dallo stile genuino e fluido dell’autrice ai dialoghi ironici e coinvolgenti. Insomma, per me si è trattato di un vero e proprio colpo di fulmine!
Prima di tutto, voglio parlarvi del motivo principale del mio innamoramento per questo romanzo: Filippo. Sì, perché questo ragazzo ribelle e a prima vista insopportabile ma che nasconde un cuore d’oro è un protagonista grandioso. Spiritoso, sarcastico, ironico, divertente…mi ha strappato sorrisi e risate. Mi sono affezionata immediatamente a lui e ho tifato per la riuscita del suo strano viaggio durante tutta la lettura. L’autrice ha creato un personaggio vivo, descritto davvero realisticamente, e attraverso i suoi pensieri e le sue riflessioni ci ha reso partecipi della sua vera natura. Il suo carattere è come un’arancia: fuori c’è la buccia, un po' rugosa e quasi impenetrabile, ma una volta tolto quello strato l’interno è succoso e buono, anche se rimane sempre un po’ aspro. L’ironia e il sarcasmo di Filippo sono fantastici e ci accompagnano in questo viaggio virtuale tenendoci sempre allegri perché è un ragazzo che ha sempre la battuta pronta e che riesce sempre a trovare un modo, per quanto non conforme alle regole, per cavarsela anche nelle peggiori situazioni.
L’ambientazione del romanzo mi è piaciuta molto perché è credibile e ricca di particolari interessanti, senza essere troppo marcata. Sono entrata all’interno di questa realtà avveniristica molto tranquillamente e mi sono sentita a mio agio sin dalla prima pagina. La storia è ambientata in un futuro prossimo ed è naturale e giusto che l’autrice abbia voluto inserire delle tecnologie innovative, ma questo aspetto rimane moderato e molto interessante; nessuna invenzione è esageratamente utopica o fuori luogo, anzi ogni dettaglio contribuisce a creare un quadro perfetto. La storia raccontata da Danila Passerini, però, non si sviluppa solamente nel futuro, ma presenta molti capitoli ambientati nel passato, e più precisamente nel 1600, epoca in cui si snodano le vicende di Renzo e Lucia. Un accoppiamento che, a primo impatto, può sembrare difficile da uniformare, ma che l’autrice è riuscita a gestire con maestria e tatto. Lo scenario remoto dell’Italia del Seicento è descritto davvero bene e con dovizia di particolari, spesso anche comici, che mi hanno permesso di ritrovarmi quasi naturalmente in un mondo arretrato e completamente diverso dal precedente. La Passerini, quindi, è stata brava non solo a descrivere ottimamente le due epoche così distanti tra loro, ma anche (e soprattutto) a rendere la sua narrazione omogenea e a far sì che nessuna delle due oscurasse l’altra o disturbasse il lettore con l’evidente diversità storica, economica, strutturale e sociale.
Il romanzo è scritto con un linguaggio semplice e diretto e scorre via con una velocità invidiabile. Capitoli abbastanza brevi e un uso generoso dell’ironia rendono il ritmo incalzante e impediscono al lettore di perdere l’attenzione nei confronti della storia. La narrazione è in terza persona e segue i pensieri di Filippo, per cui ogni evento viene filtrato attraverso lo sguardo giovane e molto curioso di un ragazzo adolescente, e questo credo sia uno dei punti di forza del libro, perché ha contribuito ha mantenere un tono attuale e moderno per tutta la durata della storia. È un romanzo che si legge tutto d’un fiato.
Mi è piaciuta particolarmente l’idea di base dell’intreccio e trovo che sia molto originale. “I Promessi Sposi” è una delle opere più conosciute e odiate da intere generazioni di studenti e il progetto di riprendere in mano il capolavoro di Manzoni e rielaborare alcuni aspetti, mantenendo intatti i connotati principali, e riproporli come un’avventura dal sapore adolescenziale è brillante e decisamente affascinante. Io sono forse una delle poche a cui piace l’opera di Manzoni, pur trovandola una lettura abbastanza prolissa e notevolmente sostanziosa, e ho apprezzato tantissimo la fantasia più spontanea che ha proposto l’autrice. È, in parte, una visione del romanzo storico in una chiave spassosa e divertente, seppur profondamente riflessiva. La bravura di Danila Passerini si riscontra anche nella capacità di aver dato vita ad una trama avvincente e coinvolgente, una narrazione che tiene il lettore incollato alle pagine pur conoscendo già l’evoluzione degli eventi de “I Promessi Sposi” nei quali Filippo si ritrova coinvolto.
“La punizione del romanzo” è un libro incredibile, dove si trovano temi profondi raccontati con leggerezza invidiabile e si segue il percorso di crescita e maturazione di un ragazzo in un modo del tutto stupefacente. Mi ha emozionato e appassionato e mi ha permesso di trascorrere qualche ora in allegria. È un romanzo nel romanzo che si legge con il sorriso sulle labbra e rappresenta una prova letteraria eccellente. Insomma, per dirla alla Manzoni: “Questo libro s’ha da leggere”!
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Avete visto? Non sempre quando leggiamo un romanzo abbiamo opinioni contrastanti! Stavolta il libro di Danila Passerini ha messo d'accordo entrambe! Tutto merito della bella storia creata dall'autrice, che speriamo abbia in cantiere tanti altri libri così coinvolgenti!
E voi avete letto il romanzo? Se sì, che ne pensate? Siete d'accordo con noi?
A presto,
Alessia e Monia
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