Editore: autopubblicato
Pagine: 244
Pagine: 244
Prezzo: € 2,99 (in promozione per l'estate a € 0,99)
1670.
In un clima di scontri per la colonizzazione del Nuovo Mondo e per la
supremazia commerciale, un giovane irlandese di nome Sidvester O'Neill parte
per il Mar dei Caraibi con destinazione l'isola di Puerto Dorado. Lo scopo è
quello di ritrovare il fratello Alexander, partito anni prima, per riportarlo a
casa. Ma il viaggio avrà risvolti inaspettati. Nelle oscurità della giungla
della piccola isola vi è nascosto un segreto a cui le principali potenze
europee (Francia, Inghilterra ed Olanda) ambiscono. Intrighi, inganni e
complotti farciscono le giornate di Puerto Dorado, in una lotta al potere fra i
più astuti capitani presenti sull'isola. Il tutto sotto l'occhio vigile di una
nave pirata ancorata all'orizzonte, di fronte a quella piccola terra di tutti e
di nessuno.
***
Primo romanzo della saga Jolly Roger, La terra di nessuno introduce il lettore alla scoperta di un’isola lontana e apparentemente insignificante e degli intrighi che vi sono orditi.
La narrazione ha inizio, però, a
largo delle coste irlandesi a bordo di una modesta imbarcazione su cui si
trovano un pescatore e i suoi figli. L’attenzione di Alexander, uno dei
bambini, viene attirata da delle navi inglesi che navigano all’orizzonte. «[...]
Forse sono dirette a sud, Molto probabilmente vogliono percorrere la costa per
poi andare a ovest, verso le Indie Occidentali» spiega il padre, suscitando
l’entusiasmo di Alex.
Anni dopo, in viaggio sulla HMS
Black Rose, ritroviamo però Sidvester, il maggiore dei due. Presto, avvicinato
da un altro passeggero del vascello inglese, John McKenzie, Sid rivela di
essere diretto a Puerto Dorado per ritrovare il fratello Alex e riportarlo a
casa.
Puerto Dorado, però, è un’isola
piena di segreti. Considerata la terra
di nessuno, desiderata da tutti, Puerto Dorado era stata conquistata dagli
spagnoli, per poi finire nelle mani di inglesi, olandesi e francesi. Nessuno,
però, ne aveva il totale dominio.
Così intorno a Puerto Dorado si
raccolgono storie diverse e sull’isola si intrecciano numerose vicende. Di
capitolo in capitolo, infatti, la narrazione sposta il suo focus presentando
gli altri protagonisti della saga.
Già intravista a bordo della Black
Rose, Elisabeth McLowell, figlia del vice Ammiraglio McLowell, sarà la figura
femminile di riferimento nel romanzo: se da una parte la sua storia è legata ad
Alex, dall’altra è legata all’Ammiraglio Goodwin.
Presto si scoprirà che l’Ammiraglio
Goodwin, quello a cui Elisabeth è molto affezionata, è morto ed è stato sostituito
dal figlio James.
Sull’isola si trova, inoltre, un
contingente francese, gestito a Fort Giselle dal duca di Guascogna, Jean Louis.
Tra le mura di Fort Giselle è nato anche un amore, quello tra Annette, la
sorella di Jean, e Jorge, un mercenario spagnolo al soldo degli inglesi.
L’attenzione di francesi, inglesi,
olandesi, spagnoli e persino pirati è concentrata sulla medesima cosa:
l’intricata, misteriosa e terrificante giungla.
Per quanto ci siano molti elementi
interessanti e sicuramente promettenti in questo romanzo, la lettura mi ha
lasciata insoddisfatta. Lo stile di Dolzadelli è ancora piuttosto acerbo: se da
un lato si notano la ricercatezza lessicale e, nelle descrizioni, vi è
accuratezza informativa, dall’altra spesso eccede nell’infodump. In
particolare, poiché i personaggi sono numerosi e non sempre ritornano da un
capitolo all’altro, Dolzadelli ripete nella narrazione i ruoli di ciascuno,
quasi riassumesse l’episodio precedente.
Personalmente ho trovato
l’espediente piuttosto fastidioso. Credo, inoltre, che sarebbe necessario,
affinché il romanzo risulti più piacevole, un suo alleggerimento: per esempio, non
credo che tutti i personaggi, soprattutto se mere comparse, debbano essere
identificate con un nome e, più in generale, credo che sia possibile eliminare
le formule e le spiegazioni eccessive di cui ho scritto sopra.
D’altra parte Jolly Roger. La terra di nessuno meriterebbe una revisione più
accurata: non mancano, infatti, refusi e usi arditi o scorretti delle parole.
Soffermandosi sulla presentazione
di ciascun personaggio e sulla rivelazione degli intrighi, il romanzo relega la
sua chiave di volta agli ultimi capitoli e al lettore non rimane altro che
l’ormai comune sensazione di incompiutezza.
Non posso dire di non essere
curiosa circa il mistero di Puerto Dorado, ma d’altra parte mi auguro che sia a
questo primo volume che al seguito venga riservata un’attenzione maggiore in
fase di revisione.
Dal 26 maggio 2015 è disponibile il secondo capitolo della saga: Le chiavi dello scrigno.
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