Ciao a tutti, domenica scorsa sono stata alla prima edizione della piccola fiera della bibliodiversità di Castelfranco Veneto: Castelfranco Legge.Devo dire che secondo me è mancata un po' di pubblicità per questa fiera, che avrebbe potuto avvicinare molte più persone alle piccole case editrici che hanno partecipato.
A Castelfranco c'è un evento quasi ogni domenica e per questo c'è passaggio, spero che l'anno prossimo la voce giri meglio e di più, perché sono convinta che gli appassionati avrebbero apprezzato questa iniziativa, se avessero saputo della sua esistenza.
A Castelfranco c'è un evento quasi ogni domenica e per questo c'è passaggio, spero che l'anno prossimo la voce giri meglio e di più, perché sono convinta che gli appassionati avrebbero apprezzato questa iniziativa, se avessero saputo della sua esistenza.
L'organizzazione ha invece fatto un buon lavoro tramite facebook, è da lì che ho saputo dell'esistenza della fiera, e l'evento era spiegato molto bene anche nel sito.
In pratica erano presenti parecchi piccoli editori, ciascuno dei quali aveva un piccolo stand nel quale pubblicizzare e vendere i libri, durante la giornata alcuni autori hanno avuto la possibilità di presentare i loro libri in due spazi dedicati, il tutto all'aperto all'interno delle mura di Castelfranco Veneto.
In pratica erano presenti parecchi piccoli editori, ciascuno dei quali aveva un piccolo stand nel quale pubblicizzare e vendere i libri, durante la giornata alcuni autori hanno avuto la possibilità di presentare i loro libri in due spazi dedicati, il tutto all'aperto all'interno delle mura di Castelfranco Veneto.
Il primo stand nel quale mi sono fermata è stato quello di Onirica Edizioni, nel quale ho parlato con l'editore, che mi ha descritto con passione praticamente ogni libro sul bancone e che me ne ha consigliato uno: Litany, di Ariase Barretta, che a suo dire era il libro migliore per me. Presto lo recensirò e vedremo insieme se aveva ragione. La trama è interessante e per nulla classica. C'era un altro libro che avrei comprato volentieri e che probabilmente mi terrò per il futuro: Il ragazzo che dava i numeri, un horror che mi è parso originale, dall'impostazione interessante.
Sono poi andata allo stand delle Edizioni del Faro, dove ho acquistato Le fiabe di Eos, la bimba, di Mario Bolognese. L'autore tiene molto all'educazione nel rispetto della figura femminile. Considera le fiabe un supporto all'educazione e cerca, con le sue, di raccontare la bellezza dell'esprimere i propri sentimenti fin da piccoli e l'importanza nella parità tra uomini e donne e nel rispetto della libertà di un bambino di decidere come vivere senza pregiudizi.
Sono poi andata allo stand delle Edizioni del Faro, dove ho acquistato Le fiabe di Eos, la bimba, di Mario Bolognese. L'autore tiene molto all'educazione nel rispetto della figura femminile. Considera le fiabe un supporto all'educazione e cerca, con le sue, di raccontare la bellezza dell'esprimere i propri sentimenti fin da piccoli e l'importanza nella parità tra uomini e donne e nel rispetto della libertà di un bambino di decidere come vivere senza pregiudizi.
Un altro libro interessante del quale purtroppo mi sono persa la presentazione di Né serva né padrona, di Claudia Contin Arlecchino edito da Edizioni Forme Libere e dedicato alla figura femminile nella commedia dell'arte e alla sua emancipazione ed evoluzione.
Ho poi fatto una chiacchierata anche con Elisa Achiluzzi, autrice di A volte l'amore non serve, un romanzo romantico che ha autopubblicato e curato e che narra di tre donne e di un incontro che cambierà le loro vite.
Ho fatto due chiacchiere con tutti quelli che c'erano, praticamente, e visto purtroppo soltanto una presentazione per intero: Farina del nostro sacco, di Demetrio Battaglia e Luca Simioni.
Entrambi gli autori scrivono fantasy, ma Demetrio ha sperimentato con successo l'unione tra fantasy e giallo nella sua serie di romanzi brevi I taccuini del ginepro, che cominciano con La carrozza di Velestia (che presto leggerò).
Ho fatto due chiacchiere con tutti quelli che c'erano, praticamente, e visto purtroppo soltanto una presentazione per intero: Farina del nostro sacco, di Demetrio Battaglia e Luca Simioni.
Entrambi gli autori scrivono fantasy, ma Demetrio ha sperimentato con successo l'unione tra fantasy e giallo nella sua serie di romanzi brevi I taccuini del ginepro, che cominciano con La carrozza di Velestia (che presto leggerò).
In questi romanzi, i protagonisti sono Syrus, uno speziale, e il suo apprendista; i due si troveranno di fronte a delitti misteriosi ambientati in questo mondo fantasy medievale, dei quali riusciranno a scovare i colpevoli (ogni romanzo ha una propria risoluzione, tranquilli).
La legge dell'oblio, il romanzo di Luca, è invece ambientato in un contesto fantasy più vicino al novecento (con carbone e macchine volanti). L'ho letto e domani ne pubblicherò la recensione, è stata la sua presenza a convincermi a prendere parte all'evento e ho fatto bene ad andare.
È stato bello vedere come i due autori si siano intervistati a vicenda, cosa non molto usuale in un mondo come quello dell'editoria in cui ad avere la prevalenza è spesso l'ego degli autori, che tendono a volersi promuovere e presentare sfruttando ogni occasione per parlare delle loro opere.
La legge dell'oblio, il romanzo di Luca, è invece ambientato in un contesto fantasy più vicino al novecento (con carbone e macchine volanti). L'ho letto e domani ne pubblicherò la recensione, è stata la sua presenza a convincermi a prendere parte all'evento e ho fatto bene ad andare.
È stato bello vedere come i due autori si siano intervistati a vicenda, cosa non molto usuale in un mondo come quello dell'editoria in cui ad avere la prevalenza è spesso l'ego degli autori, che tendono a volersi promuovere e presentare sfruttando ogni occasione per parlare delle loro opere.
Per un'ora, gli autori hanno intrattenuto il pubblico (peccato non fossimo molti) leggendo estratti dai loro libri e facendosi domande a vicenda.
Al termine dell'incontro ci hanno offerto una focaccia fatta in casa (ecco il motivo del nome della presentazione) e del vino; io ne ho approfittato per fare due chiacchiere con gli autori, gentilissimi e molto simpatici, e per farmi autografare i loro libri appena comprati.
L'esperienza è stata positiva, questa è stata la prima edizione e spero ci sarà anche l'anno prossimo, sicuramente i presupposti su cui si basa sono molto buoni.
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