...che Dio perdona a tutti
di Pif
Feltrinelli | I narratori | 186 pagine
ebook €9,99 | cartaceo €16,00
15 novembre 2018
Con la sua inconfondibile voce, Pif esordisce nel romanzo con un’opera divertentissima che costringe il lettore a riconsiderare i rapporti che ci legano gli uni agli altri, il nostro comportamento quotidiano e le parole solidarietà, uguaglianza, verità.
Arturo è un trentacinquenne, non ha ancora una fidanzata e fa l’agente immobiliare. Il suo principale obiettivo nella vita è mantenere immutato lo stato delle cose. Ha poche passioni che condivide con gli amici di sempre. La più importante e irrinunciabile è il cibo: famoso per la sua pignoleria gastronomica, gli amici spesso si fanno il segno della croce quando al ristorante è il suo turno di ordinare. Arturo ricambia la loro tolleranza, immolandosi come portiere per le partite di calcetto. Questa è la sua routine, fino al giorno in cui entra in scena Lei: la figlia del proprietario della pasticceria che fa le iris più buone di Palermo, il dolce preferito di Arturo. E in un istante diventa la donna dei suoi sogni.
Sveglia, intraprendente, ma anche molto cattolica, Lei sulla religione ha la stessa pignoleria di Arturo sui dolci. È proprio così che lui la conquista, sostituendo l’uomo che ha il compito di interpretare Gesù durante una Via Crucis. Quel giorno è per Arturo un vero calvario, perché durante il tragitto si accorge di avere dimenticato qualsiasi nozione della religione cattolica e sbaglia tutto, dando vita a una rappresentazione ai limiti del blasfemo. Ciò nonostante, Lei si innamora e per un periodo felice i due stanno insieme, senza che lei si accorga della sua indifferenza religiosa né, tanto meno, senza che Arturo la confessi…
Questo precario equilibrio, fatto di verità non dette e risposte liturgiche mezzo inventate e mezzo bofonchiate, non può durare: quando Lei si accorge della freddezza cattolica del compagno, la loro vita di coppia esplode. Per qualche giorno lui para i colpi, ma poi, un po’ per sfinimento e un po’ per provocazione, decide di applicare alla lettera le regole e gli insegnamenti del cristianesimo, di praticare la parola di papa Francesco. Per tre settimane.
Quella che mette in pratica è una vera e propria rivoluzione che cambierà la vita di tutti, rivelando a Lei e alle persone che gli stanno intorno, amici e colleghi inclusi, la natura profonda e dimenticata del cristianesimo. Una verità molto scomoda, come Arturo avrà presto modo di scoprire.
La mia recensione
Tutto inizia da una delle grandi domande dell'umanità... Credi in Dio? È questo che, dopo una messa disastrosa, Flor chiede ad Arturo che, dal canto suo, non può che abbozzare visto che è essenzialmente ateo. Davanti all'ingiusta accusa del suo amore, Arturo decide di seguire per tre settimane alla lettera i precetti del cristianesimo. E, sa da un lato la coscienza si arricchisce con una sana sensazione di benessere, dall'altro la vita di Arturo va a rotoli.
Pif ci racconta a modo suo la storia non di un "più o meno" fedele, ma quella di un modo di vivere oggi la fede e lo fa con ironia e intelligenza. Evitando inutili pregiudizi, ci mostra come sia diventato difficile vivere in modo onesto la propria fede e come siano sempre di più i cristiani per sport, coloro che si mettono in bocca belle parole ma che alla conta dei fatti poco seguono dei loro precetti. Insomma, Pif ci mostra l'incoerenza della nostra società e lo fa con un romanzo solo all'apparenza lieve, un romanzo che ti fa riflettere e pensare.
Arturo, il protagonista del racconto, è un'anima pura, un innocente quasi che, partendo certo da una piccola ripicca, scopre gli angoli nascosti di chi lo circonda, in primis sul lavoro. È un'agente immobiliare e come tale dovrebbe essere l'emblema, se non proprio della menzogna, almeno del non detto. Ma non è solo questo. Falsi, traditori, collusi... c'è di tutto un po' in quella società bene che, come fidanzato di Lei, si ritrova a frequentare. L'amore per Flora sembra poter vincere tutto. Peccato che la fede, o la mancanza di essa, ci metta lo zampino e in un percorso che sa tanto di Via Crucis, il nostro Arturo dovrà rivedere le sue priorità e il suo cuore. Certo Flora non è solo bella e intelligente, ha anche una pasticceria, vera passione di Arturo, ma tanta perfezione può diventare stucchevole, come quando si mette troppo zucchero nella ricotta.
Pif esordisce con un romanzo diverte e ironico sul vero significato della fede, un romanzo che sa già tanto di sceneggiatura e che, soprattutto, leggi avendo in testa la voce fuori scena del suo autore. Non posso che promuoverlo e consigliarlo!
Pif ci racconta a modo suo la storia non di un "più o meno" fedele, ma quella di un modo di vivere oggi la fede e lo fa con ironia e intelligenza. Evitando inutili pregiudizi, ci mostra come sia diventato difficile vivere in modo onesto la propria fede e come siano sempre di più i cristiani per sport, coloro che si mettono in bocca belle parole ma che alla conta dei fatti poco seguono dei loro precetti. Insomma, Pif ci mostra l'incoerenza della nostra società e lo fa con un romanzo solo all'apparenza lieve, un romanzo che ti fa riflettere e pensare.
Arturo, il protagonista del racconto, è un'anima pura, un innocente quasi che, partendo certo da una piccola ripicca, scopre gli angoli nascosti di chi lo circonda, in primis sul lavoro. È un'agente immobiliare e come tale dovrebbe essere l'emblema, se non proprio della menzogna, almeno del non detto. Ma non è solo questo. Falsi, traditori, collusi... c'è di tutto un po' in quella società bene che, come fidanzato di Lei, si ritrova a frequentare. L'amore per Flora sembra poter vincere tutto. Peccato che la fede, o la mancanza di essa, ci metta lo zampino e in un percorso che sa tanto di Via Crucis, il nostro Arturo dovrà rivedere le sue priorità e il suo cuore. Certo Flora non è solo bella e intelligente, ha anche una pasticceria, vera passione di Arturo, ma tanta perfezione può diventare stucchevole, come quando si mette troppo zucchero nella ricotta.
Pif esordisce con un romanzo diverte e ironico sul vero significato della fede, un romanzo che sa già tanto di sceneggiatura e che, soprattutto, leggi avendo in testa la voce fuori scena del suo autore. Non posso che promuoverlo e consigliarlo!
Voto
4 e mezzo! |
Alla prossima
Bella recensione.
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