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Recensione: BACIO FEROCE (La paranza dei bambini #2) di Roberto Saviano


Non c’è tempo di sognare il futuro, costruirlo e aspettarlo: per ’o Maraja e i suoi paranzini il futuro bisogna prenderlo e trasformarlo in presente prima che diventi passato. Bacio feroce prosegue la narrazione iniziata con La paranza dei bambini.

Titolo: Bacio feroce (La paranza dei bambini #2)
Autore: Roberto Saviano 
Editore: Feltrinelli - 12 ottobre 2017
Pagine: 387
Prezzo: cartaceo - € 19,50; ebook - € 9,99

Trama
Sigillano silenzi, sanciscono alleanze, impartiscono assoluzioni e infliggono condanne, i baci feroci. Baci impressi a stampo sulle labbra per legare anima con anima, il destino tuo è il mio, e per tutti il destino è la legge del mare, dove cacciare è soltanto il momento che precede l'essere preda. La paranza dei Bambini ha conquistato il potere, controlla le piazze di spaccio a Forcella, ma da sola non può comandare. Per scalzare le vecchie famiglie di Camorra e tenersi il centro storico, Nicolas 'o Maraja deve creare una confederazione con 'o White e la paranza dei Capelloni. Per non trasformarsi da predatori in prede, i bambini devono restare uniti. Ed è tutt'altro che facile. Ogni paranzino, infatti, insegue la sua missione: Nicolas vuole diventare il re della città, ma ha anche un fratello da vendicare; Drago' porta un cognome potente, difficile da onorare; Dentino, pazzo di dolore, è uscito dal gruppo di fuoco e ora vuole eliminare 'o Maraja; Biscottino ha un segreto da custodire per salvarsi la vita; Stavodicendo non è scappato abbastanza lontano; Drone, Pesce Moscio, Tucano, Briato' e Lollipop sono fedeli a Nicolas, però sognano una paranza tutta loro... Fra contrattazioni, tradimenti, vendette e ritorsioni, le vecchie famiglie li appoggiano per sopravvivere o tentano di ostacolarli, seminando discordia direttamente in seno alle paranze. Una nuova guerra sta per scoppiare? Prosegue il ciclo della Paranza dei bambini e Roberto Saviano torna a raccontare i ragazzi dei nostri giorni feroci, nati in una terra di assassini e assassinati, disillusi dalle promesse di un mondo che non concede niente, tantomeno a loro. Forti di fame. Forti di rabbia. Pronti a dare e ricevere baci che lasciano un sapore di sangue.

***

Il cuore di Nicolas ’o Maraja è dominato dal desiderio di vendicarsi di Dentino. Un tempo era uno dei suoi brothers, un paranzino, ma dopo aver ucciso Christian è un fantasma, pazzo di dolore per la perdita di Dumbo. E poi ci sono le piazze, finalmente nelle mani della paranza, ma le scorte della roba sono agli sgoccioli: ’o Maraja ha bisogno che l’Arcangelo gli riveli il nome del suo contatto.
Tutto quello che la Paranza dei Bambini ha preso, però, era in mano alle vecchie famiglie della camorra. I Bambini vogliono prendersi anche ciò che rimane, le famiglie non hanno intenzione di farsi buttare a terra.
«E pecché non t’ha sparato sino a mo’? Pecché tenete l’immunità.»
«L’immunità?»
«L’immunità dell’età, guaglio’. Se uno spara a un bambino sta dicendo al mondo che un bambino glielo può mettere nel culo. Pensa che figur’’e mmerda. Il problema è che state crescendo e mo’ l’immunità… [...]»
Bacio feroce prosegue e conclude la formazione e la crescita dei paranzini. Ancora una volta il lettore ha accesso ai pensieri del Maraja ed è proprio con lui, benché anche agli altri ragazzi sia riservato spazio e sviluppo, che il lettore crea il legame più forte.
In questo romanzo Saviano si sofferma anche sulle madri dei Bambini: ne racconta i sentimenti, lascia che se ne colgano le speranze bruciate. C’è Mena, che ha perso un figlio e il dolore l’ha indurita al punto che è pronta a stare sulla strada del male, a fianco del figlio rimastole. E c’è Greta, che ha paura e da Napoli vorrebbe fuggire, prendere i suoi figli e andare lontano per salvarsi e salvarli.
La duologia della Paranza dei bambini è uno di quei romanzi che può essere letto e analizzato sotto due aspetti: il profilo della finzione narrativa e l’attinenza con la realtà storica, tenuto presente che l’uno è inseparabile dell’altra nel momento in cui il primo sembra rendere la seconda più assimilabile, salvo poi accendere la volontà di approfondire.
La paranza dei bambini metteva a nudo come un cerotto strappato la ferita, costringendo a guardare da vicino la realtà oltre il romanzo. Bacio feroce racconta una storia che non ha fine e svela il meccanismo che continua ad alimentare le fila della criminalità organizzata.
È un romanzo straziante come può esserlo una narrazione sincera e spietata, che non risparmia dalla violenza e dalla morte, sostenuta da una scrittura facile che non inciampa ma si rafforza nell’espressione dialettale, che è scorrevole e soprattutto avvincente. Allo stesso tempo, proprio perché la storia di Nicolas ’o Maraja, Dumbo, Dentino, Biscottino, Tucano, Briato’, Drago’, Lollipop, Stavodicendo, Drone, Pesce Moscio e anche Christian è drammatica, la lettura è difficile e sedimenta a poco a poco tutta la sua portata.

I baci feroci non sono classificabili. Possono sigillare silenzio, proclamare promesse, impartire condanne o dichiarare assoluzioni.





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