Recensione: Quando Betta filava di Alessio del Debbio.

3/27/2020


Quando Betta filava
Titolo: Quando Betta filava
Autore: Alessio Del Debbio
Editore: NPS Edizioni
Genere: Raccolta di racconti fantastici
Formato: cartaceo e digitale
Prezzo: 14 euro (cartaceo)














 

Sinossi:

Molto tempo fa, il mondo era pieno di meraviglie: folletti che burlavano i paesani, donne depositarie dei segreti delle erbe, cavalieri erranti in cerca di gloria e diavoli tentatori. Non era raro, per gli incauti viandanti, imbattersi in chimere e serpenti volasti, strigi e mannari. Ma solo chi aveva occhi attenti, e mente aperta, poteva ammirare i tesori nascosti negli anfratti delle Alpi Apuane e in Maremma, immergersi negli abissi del mare e camminare per l'antica Tirrenide.
Nelle pagine di questo libro rivivono storie e leggende dimenticate, creature fantastiche che popolavano la Toscana e, chissà, magari la popolano tutt'oggi, sfuggendo allo sguardo distratto dell'uomo moderno.

Recensione:

In questo periodo di "reclusione forzata", la lettura non potrà che salvarci. Mi sento, dunque, di consigliarvi questa raccolta di racconti che vi farà immergere totalmente nella realtà toscana, nei suoi miti e nelle sue leggende. 

Uno dei racconti che più mi è piaciuto è la “Lupa di Sangue”, una storia d’amore particolare e che fa riflettere. L’amore proibito e misterioso tra Laide e Renzo, immerso in un’atmosfera d’altri tempi. Tre mesi che si frequentavano, tre mesi passati a far l’amore sotto la volta stellata, lontani dalle chiacchiere e dal bigottismo di un mondo a cui nessuno dei due apparteneva. Si erano incontrati al pozzo nel bosco, il pozzetto  lo chiamava la gente, quello a cui non andava nessuno perché l’acqua sapeva di piscio, a dir di molti. 

La verità era che un tempo ci si radunavano i buffardelli, i folletti dei boschi, quando ancora uscivano dagli alberi di castagno e si divertivano a fare scherzi ai mal-capitati. Retaggi di un passato che l’Inquisizione aveva cercato di cancellare. 

A Laide (donna tanto semplice, quanto sognatrice) quel pozzo piaceva, proprio perché non c’era nessuno e poteva starsene in pace, a canticchiare, a intrecciare fiori e a parlare con gli animali che cauti si affacciavano nel bosco, almeno fino a quando sua madre non la richiamava. Solo una volta, qualche giorno prima, ci aveva beccato due taglialegna, di certo nuovi o non si sarebbero fermati al pozzetto “de ‘matti”. 

E lei era matta sì, pazza d’amore, per Renzo che le aveva dato una seconda vita. Così, quando le aveva chiesto di partire con lui e mettere su famiglia, Laide aveva subito accettato.
Una storia nuda e cruda, che insegna quanto alla fine ciascuno di noi abbia sempre una scelta: cacciare o essere cacciati.

Di ben altro genere e molto toccante, invece, il racconto “Oltre gli stretti”. Una lucida narrazione del trascorrere inesorabile del tempo che lascia segni indelebili nel nostro animo, così come è accaduto al protagonista di questa novella.

Eterna giovinezza come conquista o disfatta? Possiamo ancora sorridere in questi tempi bui? Morale della novella: ognuno di noi deve saper sopravvivere, lottare, andare avanti per riuscire a sorridere sempre e godersi appieno la nostra esistenza. 

In definitiva, si tratta di quindici racconti fantastici ispirati a leggende del folclore toscano che offrono uno spaccato dell'immaginario della regione.


 





Ti potrebbe anche interessare

0 commenti

la nostra newsletter nella tua email