Titolo: PER ME SI VA NELLA CITTA' DOLENTE
(ANOREXIC HISTORY X)
Autore: Pierluigi Agnelli
Uscita: 31 ottobre 2014
Formato: Ebook
Prezzo: 3,99
Data di uscita: 2015
Sinossi: Questa
è la storia di Roberta, 21 anni, occhi di un azzurro cielo che fa tanto
primavera e che a dispetto persino di se stessa, è viva. A dispetto di chi
scommetteva inconsciamente su quanti mesi o settimane o giorni le sarebbero
restati da vivere. Lei, il suo maledetto amore, l'ha conosciuto esattamente
sette anni fa. Lei era il suo dolce vizio, una consolazione, una maledetta
trappola: si chiama Disturbo del Comportamento Alimentare. In questo romanzo
autobiografico viene presentata una corolla di emozioni, cadute, promesse,
riprese: la ragazza risalirà la corrente della vita lentamente ma tenacemente,
proprio come un salmone, verso quell'agognato equilibrio perduto. Roberta
imparerà così quanto sia bello riuscire a fidarsi di qualcuno e assaggiare il
proprio "Io". La musica citata dei Garbage, di Renga, Ligabue, Elisa,
Zero, Ferro e di altri serpentina delicatamente tra questo vortice di
parole."Come un funambolo che cammina su di una fune lassù, in alto nel
cielo, cerco continuamente l'equilibrio che mi faccia arrivare dall'altro capo;
è faticoso ed emozionante, pericoloso ed eccitante, tragico e comico al tempo
stesso. Io sono una corda tesa tra la malattia e la guarigione."
Recensione:
Questo
romanzo è tratto da una storia vera, mi sento in dovere di sottolineare che
il racconto dell’esistenza di Roberta mi ha toccato le corde più sensibili dell’anima.
Il romanzo racconta la malattia di Roberta, in un intervallo di tempo che
comprende alcuni anni. L’incontro della ragazza con la sua amica (l’anoressia)
è casuale, ma diverrà centrale nella sua esistenza, una sorta di colpo di
fulmine.
“Lei, il mio maledetto amore,
l’ho conosciuta esattamente sette anni fa, una sorta di colpi di fulmine …. un’amica
sincera che non mi lasciava mai”
Ci
sono episodi nella sua lotta iniziale con l’amica “anoressia” che mi hanno
davvero sconvolto, per esempio quando la protagonista affronterà per la prima
volta l’esperienza del vomito autoindotto, o ancor peggio dei tagli (prima
ferita inferta dopo il litigio/distacco con l’amica del cuore).
Roberta è molto fragile, punta costantemente alla perfezione e all’inizio è particolarmente ostile nei confronti dei familiari che cercano di aiutarla. Ho amato la forza della madre (che non si arrende mai), e la presenza costante della sorella Erica (forte come un leone, cocciuta come un mulo).
“Io
sto bene da sola, anzi … io non sono mai sola, perché con me, c’è lei la mia
nuova amica …”.
“Tranquilla
ce la faremo, insieme possiamo fregarli”.
“ Si …
sono sempre voluta essere migliore. Sono sola dentro, ho il deserto”
All’interno del racconto, non mancano tra il dolore della ragazza anche eventi tragicomici a mio parere, quali ad esempio l’esorcismo dello zio, o la descrizione degli infermieri all’interno della clinica.
Personalmente ho adorato altresì gli scambi epistolari tra i diversi protagonisti, peraltro di differente genere: quelle dure tra madre e figlia (nel periodo più buio del ricovero in clinica), quelle all’anoressia di amore e odio, infine quelle di speranza ai primi fidanzatini (nella prima fase di recupero).
La parte che più di ogni altra mi ha emozionato è la descrizione dettagliata del rapporto con il padre (peraltro malato di tumore), è’ impossibile (essendo anche io figlia) non versare lacrime. Non voglio anticipare dettagli, per non rovinare la lettura, ma il legame tra Roberta e il padre malato è realmente centrale e molto emozionante.
“ Per mio padre, sono il dolore più grande, il suo pensiero fisso…. lui vuole solo stare con me. Il nostro era un dolore simmetrico (una sintonia tardiva ma profonda)…”
Sono rimasta incollata alle pagine, nel tentativo di capire se alla fine Roberta sarebbe stata in grado di uscire da questo tunnel terribile in cui il disordine alimentare passa da un estremo all’altro, dall’anoressia alla bulimia. Un lungo cammino nella città dolente tra solitudine, lotta con la famiglia e desiderio possibile di uscirne.
Una lettura che mi sentirei di consigliare nelle scuole, perché i giovani (spesso i più colpiti) capiscano quanto i disturbi del comportamento alimentare siano subdoli nemici in grado di rubare le meraviglie della nostra vita.
“ Due chiacchiere tra donne, un abbraccio da parte
delle mie sorelle, un sorriso di tuo padre…non valgono più di una taglia 38…”.
Alla prossima,
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