Buongiorno lettori! Torniamo oggi con la rubrica Pensieri Oltreblog, in cui ospitiamo altri/e blogger che hanno accettato di condividere con noi le loro impressioni su un libro made in Italy.
Oggi ci fa dono della sua recensione Roberta del blog Viaggi di carta che ci presenta un romanzo già segnalato su IDIB la scorsa estate.
Titolo: Adversus Sol - Il male minore
Roberta
Oggi ci fa dono della sua recensione Roberta del blog Viaggi di carta che ci presenta un romanzo già segnalato su IDIB la scorsa estate.
Titolo: Adversus Sol - Il male minore
Autore: Giulia Carlentini
Editore: Edizioni R.E.I.
Genere: Fantasy
Pagine: 250
Pagine: 250
Trama: Seyarh è una ragazza come tante altre nel mondo dell’Adversus Sol. Abita nella capitale della Terra dell’Acqua. Possiede un’indole buona e positiva, fin troppo. Liberare un condannato alla gogna è un terribile errore che la trasporta in un’avventura che non avrebbe mai immaginato di vivere. Fugge di casa e si ritrova fra i sentieri di un mondo corrotto e sull’orlo del crollo. Paura, coraggio, dolore e odio sono i sentimenti che attanagliano il suo cuore e lo stringono come le maglie di una catena, la stessa che l’avvolge con un compito ineluttabile. Divinità imperanti, un Demone e un’unica semi-dea che può salvare ogni cosa da una guerra persa in partenza. La morte che tutto accoglie nel suo gelido abbraccio può essere spezzata, ma solo da grandi cavalieri in grado di risollevare le sorti di un’atavica contesa. Bene e male si affrontano nuovamente su un campo di battaglia tinto di rosso. Ma qual è davvero il bene? C’è una reale barriera che lo divide dal male? Il destino che Seyarh sceglie non è luce, non è bene, è solo un male minore.
Recensione:
Un periodo storico non ben definito, un mondo totalmente inventato e personaggi completamente nuovi; questi sono gli ingredienti perfetti per un fantasy adatto ad ogni tipo di immaginazione. Idealmente poi si può intuire essere collocato in un periodo simil-medievale, ma volendo nulla vieterebbe di immaginarlo in altri contesti, e questo riesce a catapultare ogni lettore nell'ambientazione che preferisce.
Ho amato da subito i paesaggi e le descrizioni degli stessi e dei personaggi, minuziose ma senza dilungarsi troppo in dettagli che altrimenti distoglierebbero l'attenzione dal coinvolgimento emotivo che l'autrice riesce a creare. Le continue sfide che questa ragazzina si trova ad affrontare, che diventano sempre più ardue e sempre più personali, fino a farla crescere e diventare una donna, anzi, la fautrice del suo destino e non solo...
Ad ogni pagina si delinea una storia sempre più intrisa di magia e di mistero, che stupisce con continui colpi di scena dalla quale ad un certo punto non si sa più cosa aspettarsi, chiedendosi come la situazione potrebbe cambiare di nuovo repentinamente e cosa si troverà ad affrontare ancora la povera Seyarh, alla quale ormai ci si è inevitabilmente affezionati.
Narrativamente parlando giudico un buon libro quello in grado di "farmi vedere" le scene, i personaggi, i luoghi, deve proiettare nella mia mente quello che sto leggendo e quando accade significa che la scrittura è fluida, scorrevole e, come ho detto, descrittiva ma non dispersiva, e questo libro c'è riuscito alla perfezione, dandomi l'impressione di aver conosciuto Seyarh, di aver visto la sua casa e di aver incontrato Medea.
Lasciandomi, alla fine dell'ultima riga, con uno spontaneo "Oh caspita!".
Lasciandomi, alla fine dell'ultima riga, con uno spontaneo "Oh caspita!".
Roberta
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