Lunedì sera sono stata ad una presentazione in zona e così ho avuto il grande piacere di incontrare Alice Basso, una persona naturalmente molto simpatica, trascinante, divertente e coinvolgente grazie al proprio entusiasmo, sembrava quasi ci conoscessimo da tempo.
Ho letto da poco il suo romanzo e così vi allego la mia
recensione.
Protagonista di questo romanzo è Vani, una ghostwriter dalle sembianze dark che sa mettersi
nei panni degli autori per scrivere al meglio i loro romanzi, quando questi non
sono in grado di farlo da soli.
Tra gli ultimi lavori di Vani c'è un
romanzo dal successo mondiale, quello del prof. Riccardo Randi. Con Riccardo
c'è stata una strana alchimia per cui, quando torna in città, Vani fa in modo
di trovarsi ad una sua presentazione. Da qui i due iniziano a frequentarsi, ma
può essere che uno strafigo così si interessi davvero a lei e si
definisca il suo fidanzato?
Il nuovo lavoro di Vani prevede che scriva
un romanzo sugli angeli per una certa Bianca Dell'Arte Cantavilla che pare
"parli" con gli stessi angeli. L'argomento non riesce a convincere
per niente Vani che avrà non poche difficoltà a procedere con il lavoro.
L'imprevisto viene dal fatto che Bianca, ad un certo punto, sembra scomparsa
nel nulla pertanto Vani si ritrova, suo malgrado, coinvolta nelle indagini.
Entra quindi in scena il pittoresco
personaggio del commissario Berganza che adora i gialli e stabilisce subito un
feeling con Vani, entrambi infatti riescono a vedere oltre le cose e fare
ipotesi utili alle indagini. Ritroveranno la povera Bianca?
Ispira tenerezza la parte di Vani che si
occupa e preoccupa della giovane vicina di casa, Morgana. In lei rivede un po'
la ragazzina che era, la capisce e così ammette che vorrebbe aver avuto ai suoi
tempi qualcuno che, a sua volta, l'avesse consigliata.
Dissacrante è invece la Vani che ha sempre
qualcuno da criticare, tra gli autori, il cognato, i metallari over 40 e così
via.
Ho sorriso per le doti da mentalist della scrittrice senza nome, si
direbbe una profiler in erba.
Una lettura scorrevole e piacevole, un mix
narrativo che funziona visto che c'è la parte comedy, quella romance e anche
quella gialla.
Una curiosità: nell'intervista alla fine
del romanzo, l'autrice rivela che la storia è un puzzle di temi ed eventi così
come la protagonista è il risultato di una fusione tra sua mamma, sé stessa ed
una sua amica. Direi che il risultato è azzeccatissimo nel complesso. Inoltre,
l'autrice ci anticipa che le (dis)avventure di Vani continueranno in un
seguito, onestamente ci speravo!
Tornando alla presentazione, lo speaker era sempre il mio
amico Filippo Gigante, l‘ambiente era accogliente e molto in stile caffè
letterario per cui ci siamo messi un po’ tutti a nostro agio.
Dopo la presentazione dell’autrice con le sue note
biografiche ed una breve sinossi del romanzo, è iniziata l’intervista.
La prima domanda verteva sulla scelta della trama e quindi
da cosa l’autrice avesse tratto ispirazione. La risposta si rifà ad uno dei
capitoli del romanzo ovvero “scrivi di ciò che conosci” e, lavorando nel
settore dell’editoria, Alice ha ritenuto opportuno partire proprio da questo
ambiente ed aneddoti vari che le sono capitati per il canovaccio alla base del
romanzo. L’editoria è un ambiente ricco di stimoli così Alice ha pensato che
potesse attirare (a ragione) i lettori.
La seconda domanda verteva sulla fiducia, è stato infatti
letto un passo che parlava di tradimenti subiti dalla protagonista. Alice ha
risposto che essere una ghostwriter rende Vani partecipe di una piccola truffa,
un lecito inganno che fonda le sue basi appunto nella fiducia tra le parti. C’è
poi la questione del romanzo sugli angeli che secondo Alice rappresenta un
abuso di fiducia, quella esercitata spesso da parte di sedicenti intermediari
verso chi ingenuamente crede o ha bisogno di credere in un determinato momento
della propria vita.
E’ stato quindi chiesto ad Alice quale fosse il proprio
personaggio preferito nel romanzo e lei ce ne ha dati due: il commissario
Berganza e Morgana. Il commissario Berganza perché è un distillato di tutti gli
investigatori noti dei gialli mentre Morgana perché fa emergere il lato tenero
della protagonista essendo una sorta di mini Vani.
Un’altra domanda verteva sui luoghi che l’autrice vorrebbe
riportare su carta e sull’idea del viaggio in generale. Alice ha risposto che,
pur essendo Torinese d’adozione, è lì che la sua vita è cambiata in meglio per
cui, in questo romanzo, ha voluto rendere omaggio alla città di Torino. Per
quanto riguarda il viaggio, poi, al momento lei sta girando l’Italia in auto da
Nord a Sud per il tour promozionale del romanzo, per cui il viaggio è ormai una
sua costante.
L’ultima domanda dello speaker riguardava il seguito del
romanzo, ovvero avanzamento della storia e qualche anticipazione. Alice ci ha rivelato
che il secondo libro è pronto da tempo e già in “filiera”, ci ha anticipato poi
che tra i prossimi compiti di Vani ci sarà quello di scrivere un ricettario e per
lei, che non sa nemmeno cosa siano i fornelli, sarà ovviamente una bella sfida.
Alice ci ha regalato poi un aneddoto sull’incipit del
romanzo, inutile dire che sia stato molto divertente!
Analizzando i personaggi del romanzo, Alice ci ha rivelato
che Morgana esiste davvero ed è stato il suo rapporto con questa ragazzina
(ormai cresciuta) ad ispirare quello di Vani con la sua giovane vicina.
Facendo poi un focus sul commissario Berganza, è emersa
prepotente l’immagine dell’impermeabile, questo indumento caratteristico dei
gialli che accomuna da una parte il commissario ( letteralmente in giallo) e
dall’altra Vani (in nero).
Infine qualcuno dei presenti, traendo spunto dalla
copertina, ha chiesto all’autrice se credesse nel potere salvifico dei libri ed
Alice ha confessato di non essere mai stata letteralmente salvata dai libri ma
di aver sentito di molti che in qualche modo lo sono stati. Io, ad esempio, in
tale potere ci credo, quando sono giù di corda mi tuffo in un romanzo e quello
di Alice è stato uno di quelli che mi ha fatto cambiare positivamente umore.
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