Buongiorno, cari lettori :-)
L'autunno è ormai inoltrato, Halloween si avvicina e io sono in cerca di letture a tema. Sapete, la festa delle zucche è la mia preferita insieme a Natale e a Carnevale (adoro le maschere :D si era capito?) e amo immergermi in quell'atmosfera misteriosa e gotica del periodo, quindi se avete letture da consigliarmi fatevi avanti, mi raccomando! Soprattutto, se si tratta di storie scritte da autori nostrani!
Ma veniamo al libro di cui vi parlo oggi: Il trio della Dama Nera, primo volume della serie giallo-avventurosa Sherlock, Lupin & io scritta da Irene Adler. Cosa ci fanno questi tre personaggi della letteratura insieme, direte voi? Beh, per scoprirlo leggete la mia recensione e magari - se vi ho convinto - potreste recuperare anche il libro e fare amicizia con questo trio particolare ^.^
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Autore: Irene Adler
Editore: Piemme
Collana: Il Battello a Vapore: Sherlock, Lupin & io
ISBN: 9788856618839
Prezzo: € 16.00 (cartaceo) - € 3.99 (ebook)
Pagine: 259 p.
Genere: Romanzo
Sottogenere: Narrativa per ragazzi (10+)
Anno di pubblicazione: 2011
Trama
Sherlock Holmes, Arsène Lupin e Irene Adler si incontrano per la prima volta a Saint-Malo nell'estate del 1870. Dovrebbero essere tutti e tre in vacanza, ma la sorte decide diversamente. I ragazzi infatti si ritrovano coinvolti in un vortice criminale: una collana di diamanti svanisce nel nulla, un uomo senza vita viene ritrovato sulla spiaggia e una sagoma scura appare e scompare sui tetti della città. La polizia brancola nel buio. Toccherà a qualcun altro risolvere il caso... Età di lettura: da 10 anni.
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La mia recensione
Ogni tanto, anzi in realtà anche troppo spesso, mi piace rifugiarmi in storie che mi riportano indietro nel tempo, a quando ero una ragazzina assetata di avventura e misteri. Per questo motivo non ho saputo resistere a Il trio della Dama Nera, primo volume della serie per ragazzi Sherlock, Lupin & io scritta da Irene Adler, pseudonimo sotto cui si cela lo scrittore italiano Alessandro Gatti, ed edita da Piemme nella collana Il Battello a Vapore, vero e proprio scrigno di libri per fanciulli di tutte le età.
Sono rimasta subito intrigata dalla trama e dall’accostamento dei personaggi. Per chi non lo sapesse, infatti, l’autore mette in scena niente di meno che l’astuto e ineguagliabile detective Sherlock Holmes, nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle, il famigerato e incorreggibile Arsène Lupin, famoso ladro gentiluomo dalle mille risorse creato da Maurice Leblanc, e Irene Adler, personaggio femminile che compare in una delle avventure di Sherlock Holmes e che lascia nell’uomo un segno profondo e indelebile. Bene, Alessandro Gatti ha deciso di riportarli in vita, ma in un modo molto particolare: seguendo le loro peripezie quando erano ancora ragazzini. E che ci fanno questi tre caratteri insieme? Beh, stringono una profonda amicizia e si divertono a smascherare i misfatti che gli capitano sotto gli occhi.
Ambientata a Saint-Malo nel 1870, la storia segue principalmente Irene, anche narratrice del romanzo. È estate e la bambina è arrivata lì per trascorrere le vacanze insieme alla mamma e a qualche domestico, tra cui il maggiordomo Orazio Nelson, che è sempre pronto a trascinarla fuori dai guai in cui spesso si caccia. Annoiata dalla solitudine e dalla calma che aleggia in quel luogo, decide di avventurarsi senza compagnia per le vie della città e si imbatte casualmente in un ragazzino poco più grande di lei, intento a leggere un libro con molto interesse. Si tratta di Sherlock che, incuriosito dalla giovane, decide di trascinarla con sé e di farle conoscere il suo più caro amico, Lupin.
La simpatia è reciproca per tutti e tre, così iniziano a passare insieme le pigre giornate estive, tra giochi e piccole scoperte. Un giorno, però, mentre sono in spiaggia, si imbattono nel cadavere di un uomo e da lì inizia la loro vera avventura. Improvvisatisi piccoli detective, cercano di far luce sull’accaduto, analizzando e investigando, scampando a pericoli che non avrebbero mai immaginato, fino a scoprire la verità sull’omicidio e sulla sparizione di una collana di diamanti che ha creato molto scompiglio in città.
Questo libro è un delizioso esempio di riutilizzo di personaggi letterari già esistenti. L’autore mette insieme tre ragazzini interessanti e arguti, pieni di curiosità, che si interrogano sulla realtà e si danno da fare per vivere un’avventura senza uguali. È sicuramente piacevole per i lettori adulti ritrovare questi tre caratteri famosi in una veste nuova ed è utile per quelli più piccini che potranno così scoprire un romanzo capace di tenerli avvinghiati alle pagine fino all’ultimo e magari indirizzarsi poi verso i capolavori di Doyle e Leblanc.
La storia è narrata dal punto di vista di Irene, è lei che ci accompagna nella sua vita e ci conduce ingenuamente negli eventi che accadono; è una ragazzina insolita per l’epoca, vivace, schietta e un po’ maschiaccio, a cui interessano molto di più le giornate trascorse all’aria aperta (magari giocando ai pirati) che quelle chiuse in un salotto davanti a un tavolino con tè e pasticcini. Sherlock e Lupin sono entrambi molto responsabili e protettivi nei suoi confronti, ma non sanno rinunciare a quella dose di pericolo che rende le loro esistenze molto più pepate; più riflessivo e pacato il primo e maggiormente solare e pratico il secondo, insieme formano una squadra invincibile.
Il mistero è sicuramente semplice, adatto a lettori che si affacciano al genere, ma non per questo noioso o scontato. È un intrigo appassionante, capace di far volare l’immaginazione, e spesso durante la lettura ho pensato Se l’avessi letto quando avevo 10-11 anni, l’avrei amato alla follia, perché c’è tutto ciò che una buona avventura deve avere: amicizia, un pizzico di giallo, un’ambientazione affascinante e caratteristica, un mistero da risolvere e dei compagni d’avventura insostituibili.
Alessandro Gatti scrive con semplicità, ma ci regala anche pennellate più suggestive, inquadrando il libro nell’epoca in cui è ambientato. Descrizione curate, capitoli che si mangiano in un boccone per via della loro fluidità, dialoghi ironici e simpatici, personaggi sfaccettati. In più, il volume è arricchito dalle splendide illustrazioni di Iacopo Bruno che rendono la storia ancora più coinvolgente.
In definitiva, Il trio della Dama Nera è un romanzo per ragazzi che non può non piacere anche agli adulti e che consiglio soprattutto a chi vuole tornare bambino per un po’, in quella dimensione dove tutto ciò che è un mistero mette in moto gli ingranaggi della fantasia. Di certo i vostri figli o nipoti l’ameranno!
Sono rimasta subito intrigata dalla trama e dall’accostamento dei personaggi. Per chi non lo sapesse, infatti, l’autore mette in scena niente di meno che l’astuto e ineguagliabile detective Sherlock Holmes, nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle, il famigerato e incorreggibile Arsène Lupin, famoso ladro gentiluomo dalle mille risorse creato da Maurice Leblanc, e Irene Adler, personaggio femminile che compare in una delle avventure di Sherlock Holmes e che lascia nell’uomo un segno profondo e indelebile. Bene, Alessandro Gatti ha deciso di riportarli in vita, ma in un modo molto particolare: seguendo le loro peripezie quando erano ancora ragazzini. E che ci fanno questi tre caratteri insieme? Beh, stringono una profonda amicizia e si divertono a smascherare i misfatti che gli capitano sotto gli occhi.
Ambientata a Saint-Malo nel 1870, la storia segue principalmente Irene, anche narratrice del romanzo. È estate e la bambina è arrivata lì per trascorrere le vacanze insieme alla mamma e a qualche domestico, tra cui il maggiordomo Orazio Nelson, che è sempre pronto a trascinarla fuori dai guai in cui spesso si caccia. Annoiata dalla solitudine e dalla calma che aleggia in quel luogo, decide di avventurarsi senza compagnia per le vie della città e si imbatte casualmente in un ragazzino poco più grande di lei, intento a leggere un libro con molto interesse. Si tratta di Sherlock che, incuriosito dalla giovane, decide di trascinarla con sé e di farle conoscere il suo più caro amico, Lupin.
La simpatia è reciproca per tutti e tre, così iniziano a passare insieme le pigre giornate estive, tra giochi e piccole scoperte. Un giorno, però, mentre sono in spiaggia, si imbattono nel cadavere di un uomo e da lì inizia la loro vera avventura. Improvvisatisi piccoli detective, cercano di far luce sull’accaduto, analizzando e investigando, scampando a pericoli che non avrebbero mai immaginato, fino a scoprire la verità sull’omicidio e sulla sparizione di una collana di diamanti che ha creato molto scompiglio in città.
Questo libro è un delizioso esempio di riutilizzo di personaggi letterari già esistenti. L’autore mette insieme tre ragazzini interessanti e arguti, pieni di curiosità, che si interrogano sulla realtà e si danno da fare per vivere un’avventura senza uguali. È sicuramente piacevole per i lettori adulti ritrovare questi tre caratteri famosi in una veste nuova ed è utile per quelli più piccini che potranno così scoprire un romanzo capace di tenerli avvinghiati alle pagine fino all’ultimo e magari indirizzarsi poi verso i capolavori di Doyle e Leblanc.
La storia è narrata dal punto di vista di Irene, è lei che ci accompagna nella sua vita e ci conduce ingenuamente negli eventi che accadono; è una ragazzina insolita per l’epoca, vivace, schietta e un po’ maschiaccio, a cui interessano molto di più le giornate trascorse all’aria aperta (magari giocando ai pirati) che quelle chiuse in un salotto davanti a un tavolino con tè e pasticcini. Sherlock e Lupin sono entrambi molto responsabili e protettivi nei suoi confronti, ma non sanno rinunciare a quella dose di pericolo che rende le loro esistenze molto più pepate; più riflessivo e pacato il primo e maggiormente solare e pratico il secondo, insieme formano una squadra invincibile.
Il mistero è sicuramente semplice, adatto a lettori che si affacciano al genere, ma non per questo noioso o scontato. È un intrigo appassionante, capace di far volare l’immaginazione, e spesso durante la lettura ho pensato Se l’avessi letto quando avevo 10-11 anni, l’avrei amato alla follia, perché c’è tutto ciò che una buona avventura deve avere: amicizia, un pizzico di giallo, un’ambientazione affascinante e caratteristica, un mistero da risolvere e dei compagni d’avventura insostituibili.
Alessandro Gatti scrive con semplicità, ma ci regala anche pennellate più suggestive, inquadrando il libro nell’epoca in cui è ambientato. Descrizione curate, capitoli che si mangiano in un boccone per via della loro fluidità, dialoghi ironici e simpatici, personaggi sfaccettati. In più, il volume è arricchito dalle splendide illustrazioni di Iacopo Bruno che rendono la storia ancora più coinvolgente.
In definitiva, Il trio della Dama Nera è un romanzo per ragazzi che non può non piacere anche agli adulti e che consiglio soprattutto a chi vuole tornare bambino per un po’, in quella dimensione dove tutto ciò che è un mistero mette in moto gli ingranaggi della fantasia. Di certo i vostri figli o nipoti l’ameranno!
Tre cuoricini e mezzo per un'avventura fanciullesca ricca di sorprese e ironia! |
Dai mi sembra molto carino.
RispondiEliminaSì, assolutamente ^.^ è una bella avventura per ragazzi!
EliminaMi sapete spiegare il perché del titolo? Secondo voi per quale motivo l'autore ha scelto questo titolo?
RispondiEliminaCosa ne so io?
EliminaCiao! Non è detto che il titolo sia stato scelto dall'autore, ma in ogni caso il riferimento è alla misteriosa figura scura che è nominata nella trama.
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