Buongiorno cari lettori e bentornati su IDIB!
Cominciamo la settimana al meglio con una nuova recensione, che ne dite?
Titolo: Florence
Autore: Stefania Auci
Editore: Baldini & Castoldi
Pagine: 412
Prezzo: € 18 (cartaceo) € 7,99 (ebook)
TRAMA
Cominciamo la settimana al meglio con una nuova recensione, che ne dite?
Titolo: Florence
Autore: Stefania Auci
Editore: Baldini & Castoldi
Pagine: 412
Prezzo: € 18 (cartaceo) € 7,99 (ebook)
TRAMA
Ludovico Aldisi, un ambizioso giornalista della "Nazione", conosciuto per le aperte simpatie interventiste, vede nella guerra appena dichiarata un'occasione di prestigio e ascesa sociale. È un uomo affascinante, che ha come amante Claudia, la bella moglie di un ricco avvocato, cui non esita a chiedere soldi e favori. La sua esistenza subisce una svolta quando, durante una manifestazione pacifista, rivede Dante, amico e compagno di università. In quell'occasione conosce anche Irene, una ragazza francese, figlia di un suo ex professore universitario. La giovane lo impressiona per la verve intellettuale e la libertà di pensiero, oltre che per la fede pacifista. L'amicizia tra i due non attecchisce subito. L'uomo, infatti, si reca sulla Marna come inviato di guerra e qui si unisce a un battaglione scozzese. Conoscerà da vicino l'orrore delle battaglie, e questi eventi lo cambieranno profondamente. Al ritorno, Ludovico non è più il giornalista spregiudicato di quando era partito, ma un uomo confuso e tormentato. Mentre il rapporto con Claudia comincia a sfaldarsi, l'unico a dargli una mano è Dante, che lo invita nella sua tenuta nel Chianti, la Torricella. Lì c'è anche Irene. Tra i due si crea un legame che aiuterà Ludovico a far chiarezza dentro di sé e a comprendere cosa ha davvero perduto, proprio quando anche su Firenze e sull'Italia cominciano ad allungarsi le ombre minacciose della prima guerra mondiale.
LA MIA OPINIONE
Chi mi conosce, come persona e come lettrice, sa che non amo particolarmente i romanzi storici e anzi, da molti mi tengo lontana.
Con Florence però la storia devo ammettere che è stata ben diversa, perché da quando l'ho adocchiato, nel periodo immediatamente successivo alla sua uscita, sapevo che lo avrei letto prima o poi. E così è stato, perché non appena ce ne hanno proposto la lettura per IDIB ho colto la palla al balzo e oggi sono qui a parlarvene.
Ludovico Aldisi è un giornalista che per arrivare a scrivere su La Nazione ha fatto una lunghissima gavetta: figlio di pescatori, ha inseguito l'obiettivo di studiare e laurearsi con tutte le sue forze, finché non è riuscito ad approdare alla redazione del giornale e farsi strada anche lì, da semplice archivista fino a diventare un giornalista vero e proprio.
E' il 1914 e la guerra in Europa è appena scoppiata. Mentre l'Italia si divide tra neutralisti ed interventisti, Ludovico vede nella guerra un'opportunità per diventare finalmente un giornalista di successo, qualcosa di più che una semplice sigla in fondo ad una colonna. La sua idea è quella di partire per la Francia e raccontare la guerra come corrispondente dal fronte, ma non potrebbe farlo senza i soldi che Claudia, la sua amante, è pronta a fornirgli.
La vita di Ludovico comincia a subire una svolta quando ad una manifestazione incontra Dante, suo compagno di università e grazie a lui conosce Irene, una bellissima ragazza figlia di un suo professore universitario. I due si trovano subito a discutere, poiché mentre Ludovico si schiera con gli interventisti, Irene sostiene gli ideali pacifisti.
La conoscenza tra i due è costretta ad interrompersi quando Ludovico parte per il fronte con l'intenzione di raccontare la guerra. E' così che si ritrova al seguito del Primo Reggimento dei Gordon Highlanders ed è così che la sua visione della guerra cambia radicalmente: Ludovico vive in prima persona l'esperienza della guerra e della morte e quando rientra a Firenze, dopo essere stato ferito durante una ritirata, non è più l'uomo di prima. Sperimentare un'esperienza così violenta lo ha cambiato e lo ha segnato nel profondo.
La storia ci viene raccontata in terza persona e in gran parte dal punto di vista di Ludovico, per poi ogni tanto passare a quello di Claudia o quello di Irene. La narrazione è coinvolgente, dall'inizio alla fine siamo completamente immersi nella storia e nei personaggi che la popolano.
Inoltre la storia è molto realistica e i tratti più crudi o spigolosi non sono mai nascosti, ma rimangono comunque accompagnati da uno stile sempre coinvolgente e ricco, molto descrittivo ed equilibrato.
L'ambientazione scelta dall'autrice non fa soltanto da sfondo alla vicenda, ma è un perno fondamentale della storia, non solo a livello storico ma anche a livello sociale.
Ludovico è un giovane che nella vita ha scelto di inseguire un sogno, ma scontrarsi con una società classista lo ha inaridito. Nonostante i suoi sforzi non può scrollarsi di dosso il suo passato. Essere il figlio di un pescatore è un marchio difficile da nascondere, soprattutto davanti all'alta borghesia che ha iniziato a frequentare da quando è diventato l'amante di Claudia Anselmi. All'inizio del romanzo Ludovico vuole sempre di più, arrivare ancora più in alto, allontanarsi il più possibile dal suo passato. Sono la rabbia e la voglia di riscatto che lo spingono ad andare avanti. È però l'esperienza di guerra a fargli cambiare radicalmente la sua opinione, non solo sull'ingresso dell'Italia nel conflitto per reclamare l'Istria e il Friuli, ma anche sulla sua vita molto più in generale.
Dall'altra parte conosciamo due donne, Claudia e Irene,
Claudia è da anni sposata con l'avvocato Mario Anselmi, ma vive una vita profondamente infelice: non solo non ha mai amato il marito, ma essendo sterile ha vissuto gran parte del suo matrimonio con la consapevolezza che il marito ha un'altra donna, una mantenuta da cui ha avuto due figli. Inoltre Mario è un uomo violento e nel corso degli anni l'ha picchiata sempre più spesso. L'unico punto fermo nella vita di Claudia sembra essere Ludovico, l'unica persona per la quale è capace di provare in qualche modo un sentimento, nonostante abbia imparato a vivere di cinismo e disincanto.
E poi c'è Irene, una ragazza che nonostante la sua giovane età sa già cosa vuole dalla vita, perché mentre era a Parigi ha vissuto un'esperienza di studio e di vita che invece a Firenze le manca, e le sembra di vivere in gabbia. Invece che approfondire gli studi e diventare l'insegnante universitaria che sognava di diventare, Irene è costretta dal padre ad adattarsi ad una vita che non le piace, fatta soprattutto di una ricerca di un buon partito per sposarsi ed avere una famiglia tutta sua. La sola idea di una vita del genere a soli diciannove anni la soffoca e proprio Ludovico, nei momenti di rassegnazione, le sarà di conforto, dimostrandole che può rimanere forte ed essere sé stessa nonostante tutto.
La storia che Stefania Auci ci racconta i questo romanzo è complessa e avvolgente, fatta di momenti intensi su pagine di storia drammatiche che tutti dovremmo conoscere. I personaggi sono disegnati con cura e quasi prendono vita mentre scorrono le pagine di questo romanzo. Non si tratta di eroi o eroine, ma di persone con i loro pregi e difetti che in alcun modo vengono esaltati o nascosti. Nel corso della storia impariamo a conoscerli per quello che realmente sono.
E' una storia in cui è facile perdersi, che ci lascia esplorare molti aspetti dell'animo umano e che alla fine della lettura mi sono resa conto che da questo punto di vista mi ha sicuramente arricchita.
Un'ottima lettura, sicuramente consigliata per gli amanti del genere, ma anche a quelli che come me di solito davanti ai romanzi storici sono un po' diffidenti.
La conoscenza tra i due è costretta ad interrompersi quando Ludovico parte per il fronte con l'intenzione di raccontare la guerra. E' così che si ritrova al seguito del Primo Reggimento dei Gordon Highlanders ed è così che la sua visione della guerra cambia radicalmente: Ludovico vive in prima persona l'esperienza della guerra e della morte e quando rientra a Firenze, dopo essere stato ferito durante una ritirata, non è più l'uomo di prima. Sperimentare un'esperienza così violenta lo ha cambiato e lo ha segnato nel profondo.
La storia ci viene raccontata in terza persona e in gran parte dal punto di vista di Ludovico, per poi ogni tanto passare a quello di Claudia o quello di Irene. La narrazione è coinvolgente, dall'inizio alla fine siamo completamente immersi nella storia e nei personaggi che la popolano.
Inoltre la storia è molto realistica e i tratti più crudi o spigolosi non sono mai nascosti, ma rimangono comunque accompagnati da uno stile sempre coinvolgente e ricco, molto descrittivo ed equilibrato.
L'ambientazione scelta dall'autrice non fa soltanto da sfondo alla vicenda, ma è un perno fondamentale della storia, non solo a livello storico ma anche a livello sociale.
Ludovico è un giovane che nella vita ha scelto di inseguire un sogno, ma scontrarsi con una società classista lo ha inaridito. Nonostante i suoi sforzi non può scrollarsi di dosso il suo passato. Essere il figlio di un pescatore è un marchio difficile da nascondere, soprattutto davanti all'alta borghesia che ha iniziato a frequentare da quando è diventato l'amante di Claudia Anselmi. All'inizio del romanzo Ludovico vuole sempre di più, arrivare ancora più in alto, allontanarsi il più possibile dal suo passato. Sono la rabbia e la voglia di riscatto che lo spingono ad andare avanti. È però l'esperienza di guerra a fargli cambiare radicalmente la sua opinione, non solo sull'ingresso dell'Italia nel conflitto per reclamare l'Istria e il Friuli, ma anche sulla sua vita molto più in generale.
Dall'altra parte conosciamo due donne, Claudia e Irene,
Claudia è da anni sposata con l'avvocato Mario Anselmi, ma vive una vita profondamente infelice: non solo non ha mai amato il marito, ma essendo sterile ha vissuto gran parte del suo matrimonio con la consapevolezza che il marito ha un'altra donna, una mantenuta da cui ha avuto due figli. Inoltre Mario è un uomo violento e nel corso degli anni l'ha picchiata sempre più spesso. L'unico punto fermo nella vita di Claudia sembra essere Ludovico, l'unica persona per la quale è capace di provare in qualche modo un sentimento, nonostante abbia imparato a vivere di cinismo e disincanto.
E poi c'è Irene, una ragazza che nonostante la sua giovane età sa già cosa vuole dalla vita, perché mentre era a Parigi ha vissuto un'esperienza di studio e di vita che invece a Firenze le manca, e le sembra di vivere in gabbia. Invece che approfondire gli studi e diventare l'insegnante universitaria che sognava di diventare, Irene è costretta dal padre ad adattarsi ad una vita che non le piace, fatta soprattutto di una ricerca di un buon partito per sposarsi ed avere una famiglia tutta sua. La sola idea di una vita del genere a soli diciannove anni la soffoca e proprio Ludovico, nei momenti di rassegnazione, le sarà di conforto, dimostrandole che può rimanere forte ed essere sé stessa nonostante tutto.
La storia che Stefania Auci ci racconta i questo romanzo è complessa e avvolgente, fatta di momenti intensi su pagine di storia drammatiche che tutti dovremmo conoscere. I personaggi sono disegnati con cura e quasi prendono vita mentre scorrono le pagine di questo romanzo. Non si tratta di eroi o eroine, ma di persone con i loro pregi e difetti che in alcun modo vengono esaltati o nascosti. Nel corso della storia impariamo a conoscerli per quello che realmente sono.
E' una storia in cui è facile perdersi, che ci lascia esplorare molti aspetti dell'animo umano e che alla fine della lettura mi sono resa conto che da questo punto di vista mi ha sicuramente arricchita.
Un'ottima lettura, sicuramente consigliata per gli amanti del genere, ma anche a quelli che come me di solito davanti ai romanzi storici sono un po' diffidenti.
Grazie di cuore!
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