C'era una volta... #7

3/25/2016

"C'era una volta...". È così che hanno inizio alcuni dei racconti più importanti della nostra vita. Quasi fossero parte di una formula magica, queste parole hanno il potere di rinnovarsi e volgersi al presente ogni volta che vengono pronunciate o lette.
Nel tentativo di regalarvi un briciolo di magia, abbiamo ideato la rubrica "C'era una volta..." per condividere gli incipit più belli e suggestivi dei libri che abbiamo letto.


Buongiorno, carissimi! Tutti pronti per scartare l'uovo di Pasqua? Spero proprio di sì, perché domenica è alle porte e il cioccolato non è certo tipo che si fa dire di no! Sono sicura che siete tutti impegnati negli ultimi preparativi, quindi non voglio trattenervi troppo con le mie chiacchiere. Proprio per questo motivo (e perché non sono riuscita a finire in tempo il libro che sto leggendo, ma shhh! Non ditelo in giro!) oggi posto questa deliziosa rubrica dedicata agli incipit. In fondo il buongiorno si vede dal mattino, quindi anche l'inizio di un libro è molto importante. Vi lascio quello di uno dei libri che ho in lettura al momento, un romanzo molto dolce :-)


Sorpresa da un angelo
Heaven in Love #1
Elisabetta Modena

Stava succedendo di nuovo. Quante volte accadeva in una giornata? Dieci? Venti? Cercavo di non notarlo perché era una cosa che mi dava fastidio ma, in quel momento, era impossibile non accorgersene. Seduta a gambe strette sull’autobus che mi stava portando a casa, stracolmo di gente, guardavo i miei compagni di classe pavoneggiarsi attorno a Erika, bellissima con i suoi capelli biondo platino, la minigonna, il cappotto rosso e gli stivali con il tacco vertiginoso; non potevo fare a meno di pensare a quanto fossero scoperte le loro manovre per piacerle. Non sopportavo il mettersi in mostra, però lo facevano tutti senza distinzione. Facciamo finta che sia la prima volta fuori da scuola, mi dissi. Ecco, così era più tollerabile. Occupavo il sedile in maniera composta, annoiata. Come ogni altro passeggero, mi beavo del tepore dell’ambiente che mi riparava da un novembre freddo e piovoso. Appartenevo ad una quarta superiore di un insopportabile Liceo Classico. Mi sentivo come un pesce fuor d’acqua e, peggio, ero certa che anche i miei compagni mi considerassero tale. Se avessi “spettegolato” anch’io, o avessi svolto qualunque altra attività degna di nota, di sicuro sarei entrata a far parte del gruppo. Invece da quattro anni me ne stavo zitta; se interpellata, davo risposte che non urtassero la sensibilità del mio interlocutore. Eppure, avrei dato non so cosa per apparire diversa. Solo che non sapevo cosa fare per cambiarmi. Dentro, ero una ragazza sognatrice e romantica. Fuori, i miei compagni di classe vedevano un’adolescente eternamente in disparte. A casa, mi consideravano la figlia seria e studiosa, un po’ troppo riservata e poco propensa a curare il proprio aspetto. Mi raddrizzai, mi sistemai i capelli che portavo sciolti (color marron glacé come notava con malignità mia sorella) e m’impegnai nel sembrare veramente una della classe.


Allora, cosa ne pensate? Io trovo sia un incipit molto delicato e ricco di quel tono spontaneo tipico dell'età giovanile.
Per caso avete già letto Sorpresa da un angelo? Fatemi sapere!
Buona Pasqua e alla prossima!



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